Con l’eccezione degli Stati Uniti, del Regno Unito e della Germania, scrive Antony Bruno sul sito Billboard.biz, la Web radio Last.fm si prepara a dire addio alla diffusione di musica in streaming gratuito finanziato dalla pubblicità in favore di un modello a pagamento che addebiterà agli utenti un canone mensile di 3 euro (prima di entrare in vigore, il servizio offrirà ai potenziali abbonati un assaggio gratuito di 30 canzoni). Altre funzioni del sito, come la visione dei video e il sistema di raccomandazioni, resteranno invece gratuite per tutti. <br> La società non ha fornito motivazioni ufficiali al riguardo del cambio di strategia sulla maggior parte dei mercati internazionali; secondo Bruno la causa più probabile starebbe nel fatto che Last.fm “in quelle aree non raggiunge un traffico sufficiente a generare i ricavi necessari a coprire i costi delle licenze” (per l’uso del repertorio delle case discografiche). Come ricorda il giornalista americano, un servizio a pagamento era già disponibile su Last.fm per gli utenti che vogliono evitare le inserzioni pubblicitarie. Nel momento in cui scriviamo, sul sito italiano della società non si fa menzione del passaggio all’abbonamento obbligatorio.