Top Album FIMI/ GfK Top of the Music sponsored by SCF

Olly

TUTTA VITA

Rose Villain

Radio Vega

Lucio Corsi

Volevo Essere Un Duro

Geolier

DIO LO SA - ATTO II

Bad Bunny

DeBÍ TiRAR MáS FOToS

Gaia

Rosa dei venti

Guè Pequeno

Tropico Del Capricorno

Tedua

Orange County California

Lazza

Locura 

Kid Yugi

Tutti I Nomi Del Diavolo

Top Singoli FIMI/ GfK Top of the Music sponsored by SCF

Top Ten UK album (Uk Charts)

Top Ten Radio Airplay

Top Ten USA album (Billboard)

Se <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750717/musica-cristiana-non-e-una-nicchia-usa">negli Stati Uniti la musica cristiana è una realtà ampiamente consolidata e riconosciuta a tutti i livelli</a>, sia dal pubblico che da parte dell’industria, in Italia questo segmento è ancora considerato terra incognita, o quasi. In termini di visibilità, tanto ha fatto - in tempi recentissimi - la pubblicazione dell’album <a href="https://www.rockol.it/news-748799/thasup-e-mara-sattei-un-album-alla-kanye-west-casa-gospel-recensione">“Casa Gospel” di ThaSup e Mara Sattei</a>: nati e cresciuti in una famiglia protestante evangelica, ed entrambi titolari di carriere già ampiamente avviate, il rapper e produttore di “c@ra++ere s?ec!@le” e la cantante di “Duemilaminuti” hanno avuto il merito di spezzare definitivamente il luogo comune che, presso le platee meno informate, assimila la musica cristiana alle canzoni da oratorio. “La religione da molti è vissuta come un’imposizione e un sistema di regole: per questo chi crede viene additato come bigotto. Credere in Dio per me è un’altra cosa. Avere fede va al di là della religione”, aveva dichiarato Sattei al Corriere della Sera in occasione dell’uscita dell’album: “(...) La musica ha dentro una spiritualità che permette di connettersi con qualcosa di più grande. Da noi questo tema non è ancora sdoganato, ma Justin Bieber apre il concerto con un versetto biblico sui megaschermi. La religione non deve essere qualcosa di verticale ma di apertura e valori, una serie di input per superare periodi brutti”.

Benché, a proposito di christian music, più che di un genere si possa parlare di una particolare inclinazione valoriale degli interpreti e degli autori che la praticano, dal punto di vista numerico la nicchia occupata in Italia da band e cantanti di ispirazione cristiana è molto più vasta di quanto si possa pensare.

Al di là di Gen Rosso e Gen Verde, brand “collettivi” storici in attività dalla metà degli anni Sessanta con in catalogo - complessivamente - oltre cento album e svariate decine di tour mondiali, sono diversi i nomi - non propriamente noti al grande pubblico - che stanno registrando, sulle piattaforme digitali, risultati interessanti: “Leone di Giuda” dei PDG Worship, in un anno, solo su Youtube ha accumulato oltre 750mila visualizzazioni, mentre “La tua gloria” di Mirko e Giorgia, sulla stessa piattaforma, in 7 anni ha raggiunto quota 5,6 milioni di visualizzazioni, due milioni in più di “Come un prodigio” di Debora Vezzani, che su Youtube conta oltre 3,6 milioni di views.

I Reale sono una delle realtà più in vista sul panorama christian italiano, capaci di registrare numeri importanti non solo sulle piattaforme (e non solo con le canzoni: il podcast “Esplosi – Felicità scomposte” del frontman della band, Alessandro Gallo, è nella classifica dei più seguiti in Italia su Spotify), ma anche dal vivo: con in calendario – al momento – concerti in tutta Italia (con una puntata a New York all'inizio del prossimo maggio), la formazione può fare affidamento su un seguito sempre più solido ai piedi dei propri palchi. Lo scorso novembre, a Cerea, il concerto – evento per i 15 anni di attività del gruppo (nella foto) ha richiamato oltre 1500 persone.

Veri e propri veterani della scena christian tricolore sono i cosentini Kantiere Kairòs, ufficialmente attivi dal 2013 e riconosciuti – anche in ambito artistico – come tra le voci più autorevoli del panorama cristiano musicale italiano, mentre più proiettato verso il panorama internazionale pare Angelo Maugeri, classe 1984, che con 9 album di inediti alle spalle e un'intensa attività dal vivo (anche all'estero) è tornato recentemente all'attenzione del pubblico con il singolo “Tutto bene (Be Alright)”, realizzato in collaborazione con il collega americano Evan Craft, inquilino abituale delle chart di genere statunitensi.

Ci sono poi i The Sun, già noti a partire da fine anni Novanta come Sun Eats Hours: già passata da una major – Sony Music – dopo la rifondazione avvenuta tra il 2007 e il 2009, la band (il cui brano “Onda perfetta”, estratto dal secondo album “La luce”, ha superato il milione di stream su Spotify) pubblicherà a breve un nuovo singolo inedito, atteso sui mercati a giorni,&nbsp;il prossimo 28 marzo.

Industria

Musica cristiana, il panorama italiano

Una nicchia che sta crescendo: gli artisti e le band di spicco

Dopo le cause intentate contro di lui da Ozzy Osbourne, dagli eredi di Donna Summer e da molti altri (per l'album "Vultures" del 2024), ci risiamo: Kanye West avrebbe di nuovo utilizzato decine di campioni non autorizzati per la realizzazione del suo nuovo album "Bully", autoprodotto e uscito a sorpresa due giorni fa tramite il social X.&nbsp;

Tra i molti sample già identificati ci sono “Close to You,” scritta da&nbsp;Burt Bacharach e Hal David e interpretata dai Carpenters,&nbsp;“You Can’t Hurry Love,” delle Supremes,&nbsp;e “Vitamin C.” dei Can, oltre a diversi altri brani meno noti. Ma ci sarebbe&nbsp;addirittura una strofa di Playboy Carti e una di Peso Pluma, entrambe inserite senza autorizzazione. O forse no, ma non è una buona notizia&nbsp;perché Kanye ha affermato in uno dei suoi tweet su X che "la metà delle canzoni sono fatte con l'AI": potrebbe averla utilizzata per emularne la voce.

Il problema (fa notare Variety, uno dei primi media a essersi occupato di seguire la storia) è che non si tratta di un album ufficialmente pubblicato: da una parte&nbsp;ormai Kanye è inviso all'intero circuito discografico e fa tutto da solo, dall'altra non è presente sulle piattaforme di streaming perché, come dicevamo, è stato diffuso esclusivamente tramite X. Insomma: che strumenti hanno gli aventi diritto per impedire l'utilizzo dei loro lavori all'interno di "Bully" e la diffusione del disco in questione? Non è ancora chiaro.

L'album 'Bully' di Kanye West è pieno di sample non autorizzati

E non è la prima volta: il rapper e produttore ha l'abitudine di non chiedere la sample clearance

E’ Margherita Gamberini la nuova direttrice del Piccolo Coro dell’Antoniano: la nomina segue <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749504/zecchino-d-oro-lascia-sabrina-simoni">l’abbandono della carica di Sabrina Simone</a>, ufficializzato alla fine dello scorso mese di gennaio. Gamberini ha debuttato pubblicamente nel ruolo ieri, giovedì 27 marzo, in occasione dell’evento dedicato al 140° anniversario de il Resto del Carlino, a Bologna, dirigendo le bambine e i bambini del coro nell’esecuzione di una selezione di grandi successi dello Zecchino d’Oro.

“All’inizio Mariele Ventre, poi Sabrina Simoni, oggi Margherita Gamberini”, ha dichiarato il direttore dell’Antoniano Giampaolo Valli: “Il Piccolo Coro, bambini che cantano e che crescono e lasciano il posto ad altri bambini per regalare un sorriso agli adulti e tanta gioia ai bambini. A te, Margherita, il mio augurio perché la freschezza e la voglia di vivere dei bambini contamini il tuo lavoro e che tu riesca a regalare loro il fascino del costruire tanti bei progetti insieme, perché solo le loro voci diverse possono regalare un’unica e inimitabile armonia”.

“Benvenuta Margherita, sono sicuro che continuerai al meglio il lavoro iniziato da Mariele Ventre e proseguito da Sabrina Simoni”, ha aggiunto il direttore artistico dello Zecchino d’Oro Carlo Conti: “Lo farai con l'entusiasmo, l'energia, la freschezza e l'amore per i bambini, che ti contraddistinguono”.

Nata il 1° luglio 1997, Margherita Gamberini vive a Bologna, dove si è formata accademicamente con diplomi in Didattica della Musica, Saxofono e Musica d'insieme per fiati presso il Conservatorio G.B. Martini, conseguiti con lode. Nel 2022 si è laureata all’Università di Bologna in Lettere Classiche con una tesi sui linguaggi della musica e della letteratura. Ha arricchito la sua esperienza professionale partecipando a seminari e masterclass, nonché attivando collaborazioni con scuole dell'infanzia e secondarie. Vincitrice di diversi premi per meriti accademici, attualmente insegna musica presso la scuola primaria paritaria Beata Vergine di Lourdes di Bazzano.

Coro dell'Antoniano: la nuova direttrice è Margherita Gamberini

Dopo le dimissioni, a fine gennaio, di Sabrina Simoni

Per conoscere le ultime novità musicali della settimana, questo articolo ti fornirà l'elenco completo e sempre aggiornato delle nuove canzoni uscite venerdì. Ogni settimana, artisti e band pubblicano nuovi brani, album o EP su tutte le piattaforme digitali. Se vuoi rimanere al passo con le ultime uscite, non perderti <a href="https://www.rockol.it/singoli">l'elenco sempre aggiornato con tutte le novità musicali</a>. Questa settimana parliamo di Miss Velvet, MGK, bnkr44, Sissi e Marina Rei.

<h2>Pistols At Dawn - Miss Velvet - Mother Ride Records - The Orchard</h2>

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Il 21 marzo 2025 segna l'uscita di "Triptych", il nuovo EP di Miss Velvet, pubblicato da Mother Ride Records - The Orchard. Questo progetto discografico presenta un insieme di brani che riflettono influenze del rock degli anni '70 e della moda. La produzione è curata da Esjay Jones, noto per le sue collaborazioni con artisti come Billy Corgan e Dave Navarro. L'EP include il singolo "Pistols At Dawn", caratterizzato - secondo un comunicato stampa - da sonorità ispirate a Ennio Morricone, con elementi western e una chitarra acustica in stile flamenco. I brani sono accompagnati da intermezzi corali che incorporano influenze operistiche e mediorientali. "Triptych" rappresenta una nuova fase nella carriera di Miss Velvet, che ha precedentemente lavorato con George Clinton e Nick Littlemore.

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<h2>Your name forever - MGK - Universal</h2>

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Maching Gun Kelly, ormai MGK,&nbsp;ha pubblicato il brano "Your name forever" il 21 marzo 2025 per l'etichetta Universal. Questo singolo rappresenta una lettera d'addio al suo amico Luke “Dingo” Trembath, lo snowboarder recentemente scomparso. La canzone è caratterizzata dalla partecipazione di M. Shadows degli Avenged Sevenfold, Oli Sykes dei Bring Me The Horizon e Mod Sun, con la chitarra solista di Synyster Gates degli Avenged Sevenfold. Insieme al brano, è stato condiviso un video ufficiale diretto da Sam Cahill. Il video presenta MGK mentre si esibisce su un tetto a Hollywood e davanti a un murale dedicato a Dingo, realizzato dal muralista Royyal Dog. La clip include anche filmati di Dingo, evidenziando la sua personalità.

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<h2>SPA CABARET - bnkr44 - Bomba Dischi / EMI</h2>

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I bnkr44 pubblicano il nuovo singolo “Spa Cabaret”, disponibile dal 21 marzo 2025 in streaming e nelle radio. Questo brano rappresenta il primo estratto dall'album “Tocca il cielo”, la cui uscita è prevista per il 4 aprile 2025. L'album è già disponibile per il pre-order in formato fisico e digitale.&nbsp;Il singolo segue il brano “Capolavoro”, che è stato accompagnato da un videoclip girato in Corea del Sud, in occasione della partecipazione del gruppo allo Zandari Festa di Seoul.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/bnkr44-spa-cabaret-323985436">Leggi il testo di "SPA CABARET" </a>

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<h2>Vorrei - Sissi - Sony</h2>

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Il 21 marzo 2025 segna l'uscita del nuovo singolo di Sissi, intitolato "Vorrei". Il brano sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali ed è prodotto da Pluggers in collaborazione con Sony Music Italy/Epic Records. La canzone è stata scritta da Marcello Guava e Walter Coppola. Per promuovere il singolo, sono stati pubblicati video teaser su Instagram, girati da Giorgio Cassano, che anticipano il contenuto del brano. Questa uscita segue un periodo di pausa e rappresenta un passo importante dopo il suo precedente singolo "Mezzo amore" del 2024.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/sissi-vorrei-323990324">Leggi il testo di "Vorrei" </a>

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<h2>Domenica Dicembre - Marina Rei - Otrlive Srl</h2>

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Il 21 marzo 2025, Marina Rei pubblica il singolo “Domenica dicembre”, disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali. Il brano è prodotto da Riccardo Sinigallia e rappresenta l'anticipazione di un nuovo album di inediti, che sarà pubblicato il 16 maggio 2025. Questo progetto discografico segna un ritorno a distanza di nove anni dall'ultima uscita di inediti dell'artista. Il nuovo album sarà presentato in anteprima live il 15 maggio 2025 presso Largo Venue a Roma.

Romana, inizia la sua carriera come solista nel 1995, grazie alla pubblicazione di due fortunati singoli, "Sola" e "Noi". Nel 1996 arriva la prima partecipazione a Sanremo con "Al di là di questi anni", brano che riscuote un grande successo e le permette di vincere il Premio della Critica. 
L'album d'esordio dell'artista, MARINA REI, dopo l'apparizione sanremese viene ripubblicato con l'aggiunta del brano proposto al Festival, del remix di "I sogni dell'anima" a cura del celebre Todd... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/marina-rei/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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Nuova musica uscita in Italia settimana del 2022-02-06

Questa settimana nuovi singoli per Miss Velvet, MGK, bnkr44, Sissi e Marina Rei

Nuovi singoli, le uscite del 21 marzo

La classifica Top Album FIMI/GfK Top of the Music sponsored by SCF della settimana dall’15 al 21 marzo vede in prima posizione la nuova entrata “Radio Vega” di Rose Villain, seguita da “Tutta la vita” di Olly (in risalita dalla seconda posizione) e da un’altra nuova entrata, “Music” di Playboi Carti. Oltre a quelle già citate, le nuove entrate nelle prima cinquanta posizioni sono:

“Non sono Gesù” - Rrari dal Tacco (4) 
“The Overview” - Steven Wilson (9) 
“The Biggest Sblao Eva Eva Eva” - Low-Red (11) 
“Alligator Bites Never Heal” - Doechii (35)

Nella classifica Top Singoli FIMI/GfK Top of the Music sponsored by SCF della settimana dall’15 al 21 marzo si riconfermano, stabili, “Balorda nostalgia” di Olly al primo posto, seguita da “La cura per me” di Giorgia a secondo e “Incoscienti giovani” di Achille Lauro a terzo.

Le nuove entrate nelle prima cinquanta posizioni sono:

“No vabbè” - Rose Villain feat. Lazza (16) 
“Ancora” - Rose Villain feat. Geolier (29) 
“Evil J0rdan” - Playboi Carti (48)

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce" target="_blank">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Classifiche, novità 21 marzo: Rose Villain subito in testa

‘Radio Vega’ è l’album più ascoltato della settimana

Apple ha annunciato oggi il servizio Apple Music per DJ, definito come “esperienza integrata” con le principali piattaforme software e hardware per DJ di AlphaTheta e Serato, e con Engine DJ, Denon DJ, Numark e RANE DJ di inMusic, “che consente a chi ha un abbonamento Apple Music di creare e mixare set direttamente dal catalogo Apple Music, e che si aggiunge all’integrazione iniziale del software djay Pro di Algoriddim”.

“Grazie a questa integrazione - ha spiegato in una nota diffusa oggi, martedì 25 marzo, il DSP del gigante informatico californiano - DJ a tutti i livelli potranno accedere in modo facile e intuitivo agli oltre 100 milioni di brani del catalogo Apple Music per creare e provare i loro set utilizzando una di queste piattaforme software e hardware per DJ: un modo per perfezionare la loro tecnica e dare vita a nuovi set”.

“Apple Music si impegna a supportare la community di DJ”, ha dichiarato Stephen Campbell, Global Head of Dance, Electronic &amp; DJ Mixes di Apple Music: “Con questa integrazione portiamo il nostro impegno a un nuovo livello, connettendo perfettamente Apple Music alle principali soluzioni software e hardware per DJ. Questa innovazione porta tutta la potenza di Apple Music nel workflow creativo, offrendo a ogni DJ un modo più semplice che mai per accedere al nostro catalogo, riprodurre musica e scoprire nuovi brani in tempo reale”.

Sempre a partire da oggi è possibile accedere a una nuova pagina dedicata alla categoria Apple Music per DJ, con una serie di playlist curate dalla redazione del servizio streaming appositamente per chi fa DJing, oltre a nuove pagine specifiche per ogni piattaforma software e hardware per DJ con diversi mix o playlist d’esempio da utilizzare per fare pratica.

Questa operazione conferma l’impegno di Apple Music nei confronti del panorama dance e EMD mondiale, già emerso, lo scorso mese di agosto, con <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746298/apple-music-arrivano-i-dj-set-in-audio-spaziale">l’introduzione di una selezione di DJ set in audio spaziale</a>.

Apple Music diventa (anche) per DJ

Dallo streaming alla consolle: annunciata l’integrazione con le piattaforme di mixing

Già si mormorava di un calo di interesse nei confronti del Coachella: il fatto che quest'anno nessuno dei due weekend sia ancora andato sold-out era senz'altro un indizio importante in tal senso. Ora, però, arriva anche la defezione di Anitta, dovuta a "inaspettate motivazioni personali". Un tempo nessuno avrebbe rinunciato a una vetrina così importante: perché ora sì?

In realtà, la parabola discendente del Coachella procede già da qualche anno, più precisamente da dopo il Covid: i tempi in cui i biglietti facevano sold-out in 40 minuti (si parla degli anni '10) sono ormai molto lontani. C'entrano i costi dei biglietti, che vanno dai circa 500 dollari degli ingressi ordinari agli oltre 1.000 dei vip package, e c'entra la costante "influencerizzazione" dell'evento, che è sempre più spesso una vetrina per personalità dei social intenti a sponsorizzare prodotti e servizi vari.

Ma un altro fattore importante è senz'altro la saturazione del mercato dei festival negli Stati Uniti: da quelli limitrofi, come&nbsp;Stagecoach (che si terrà nella stessa location del Coachella qualche settimana prima) e&nbsp;Lovers &amp; Friends (la settimana dopo, nella vicina Las Vegas) a quelli che addirittura si svolgono in contemporanea, negli stessi weekend (Lovin' Life Music Fest in North Carolina, Shaky Knees Festival ad Atlanta, BeachLife Festival a Redond Beach, per non parlare del New Orleans Jazz &amp; Heritage Festival). La concorrenza, insomma, è agguerritissima, e il Coachella non sembra reggere bene il colpo.

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Cosa sta succedendo al Coachella?

Tra defezioni eccellenti e mancati sold-out, ci si chiede quale sarà il futuro del festival

Il dato è già impressionante di per sé. Stando a quanto comunicato dagli uffici nigeriani di Spotify, infatti, nel 2024 gli artisti locali hanno incassato 37,8 milioni di dollari dalla monetizzazione delle loro tracce sulla piattaforma, +132% rispetto all’anno precedente. Un’enormità, se si considera che in media nel mondo gli incassi sono cresciuti dell’11%. Il consumo di musica nigeriana nella stessa Nigeria, inoltre, è cresciuto del 206%. La ragione è da ricercarsi nell’enorme successo nazionale e planetario dell’afrobeats, da non confondersi con l’afrobeat di Fela Kuti: è un genere che si esprime al plurale proprio perché ha molteplici sfumature e declinazioni, ma che ha la sua radice nella musica di Fela e soci, contaminata con massicce dosi di hip hop e R&amp;B. Non si tratta di un fenomeno marginale, ma di una vera e propria tendenza globale: stando a Vanguard, gli utenti dei DSP hanno trascorso oltre un milione di ore all’ascolto di artisti nigeriani, scegliendo tra le oltre 250.000 playlist a tema disponibili, tra quelle editoriali e quelle create da loro stessi. Più in generale, tutta la musica sub-sahariana sta vivendo un periodo d’oro: come registra IFPI, gli incassi sono saliti del 22,6% nel 2024, anche se i tre quarti sarebbero da imputare al successo del mercato sudafricano, trainato da superstar come Tyla.

Il caso nigeriano, però, è particolarmente interessante perché la crescita nasce più dall’esterno che dall’interno dei suoi confini. La capitale Lagos (e più marginalmente Accra, nel Ghana) è senz’altro il centro nevralgico della scena afrobeats, e in quanto tale non sta attirando solo artisti e investitori da tutta l’Africa, ma anche da tutto il fronte occidentale. E così se Live Nation e OVG costruiscono una <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-742789/live-nation-e-ovg-in-nigeria-per-la-nuova-arena">nuova mega-arena</a> in Nigeria e la <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745095/recording-academy-espansione-strategica-in-africa-e-medio-oriente">Recording Academy</a> stringe accordi strategici in Africa, anche l’esportazione di musica dal continente fa gola: lo dimostra l’acquisizione della quota di maggioranza di Mavin (etichetta di Lagos da 6 miliardi di ascolti nel mondo) da parte di UMG a inizio 2024, ma anche la crescita di servizi per artisti occidentali in territorio africano: Virgin Music Group, ad esempio, è sempre più presente in Ghana grazie alla partnership con il distributore <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749813/umg-virgin-music-si-espande-in-africa">RainLabs</a>. Quanto alle major, oltre alle già citate mosse del gruppo Universal, Warner è da sempre in prima linea grazie alla presenza di artisti come Burna Boy nel suo roster e alla divisione <a href="https://www.warnermusicafrica.com/artists">Warner Music Africa</a>, così come Sony Music, che concentra i suoi sforzi soprattutto sui mercati dell’<a href="https://store.sonymusic.co.za/">Africa meridionale</a> con l’export di artisti ormai globali come la già citata Tyla. La speranza è che gli investimenti – anche in termini di sforzi per portare queste realtà fuori dai confini nazionali – continuino, come ha auspicato di recente il COO di Mavin, Tega Oghenejobo: “La popolazione del continente è immensa e speriamo che DSP, etichette, editori e società di ticketing continuino a venire a trovarci per identificare i giovani artisti più promettenti e svilupparne il potenziale”.

Anche l’Italia non è immune dalla febbre afrobeats: dopo un lungo periodo in cui gli eventi e le serate dedicate erano organizzate dalle comunità nigeriane e ghanesi per un pubblico di connazionali, oggi non solo la nightlife è ricchissima di appuntamenti&nbsp;a tema frequentati anche da italiani, ma anche il panorama live comincia ad animarsi con i primi concerti importanti (il prossimo previsto in calendario è quello di Rema, che si esibirà al Fabrique di Milano a giugno 2025). Non solo: sta nascendo una vera e propria scena di artisti italiani, di origini africane e non, che si stanno cimentando con produzioni originali nella nostra lingua, come <a href="https://www.youtube.com/watch?v=dRHSCGcY2eQ&amp;list=OLAK5uy_m8RFkT_2A8xJau-ISbpfQ4mi-5et9soBk&amp;ab_channel=TommyKuti-Topic">Tommy Kuti</a>, <a href="https://www.youtube.com/watch?v=_6t1lmE2MEo&amp;list=OLAK5uy_lUil6R02n6oYKbdBoHnmSGQZYKtPEtwts&amp;ab_channel=EpoqueVEVO">Epoque</a>, <a href="https://www.youtube.com/watch?v=xj57woN_k5I&amp;ab_channel=Gojardi">Gojardi e Sina Tekle</a>. Il panorama, insomma, sembra in continua espansione.

La riscossa della Nigeria: l'afrobeats cresce in tutto il mondo

Gli incassi degli artisti nigeriani su Spotify registrano un +132% YoY: le ragioni del successo

Industria musicale, settore tecnologico e istituzioni si sono confrontati oggi, martedì 25 marzo, in occasione del <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750721/musica-e-ai-il-25-marzo-un-seminario-di-siae-e-fimi-a-roma">convegno “Musica e intelligenza artificiale: opportunità, rischi e la sfida della regolamentazione”</a>, organizzato da SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori e FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana, e ospitato dal Ministero della Cultura.

Il tema, estremamente d’attualità sia in <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750271/ai-i-ceo-delle-major-uniti-contro-le-proposte-del-governo-uk">Gran Bretagna</a> che negli <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750824/usa-cosa-ha-chiesto-l-industria-musicale-a-trump-sull-ai">Stati Uniti</a>, è stato discusso prendendo le mosse dall’approvazione - da parte del Senato, lo scorso 20 marzo - del DDL relativo all’intelligenza artificiale, che, per certi versi anticipando l’<a href="https://www.rockol.it/tutto-su/ai-act-495842">AI Act europeo</a>, mira a normare lo sviluppo tecnologico dei modelli sia riguardo la tutela del diritto d’autore sia in materia di professioni intellettuali.

Il convegno, che ha visto intervenire il Sottosegretario di Stato alla Cultura con delega alla Musica Gianmarco Mazzi, il Presidente del Comitato per il Diritto d’Autore del Ministero della Cultura e Professore di Istituzioni di Diritto Privato all’Università di Salerno Salvatore Sica e la Professoressa di Diritto della Proprietà Intellettuale all’Università di Stoccolma Eleonora Rosati, si è concluso con una tavola rotonda - moderata dalla giornalista del Sole 24 Ore Marta Cagnola - alla quale hanno preso parte il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Informazione e all’Editoria Alberto Barachini (nella foto, il secondo da destra), il Direttore agli Affari Governativi e alle Politiche Pubbliche di Google Italia Diego Ciulli (a sinistra), il CEO di FIMI Enzo Mazza (a destra) e il Presidente di SIAE Salvatore Nastasi (il secondo da sinistra).

In relazione alla recente approvazione del DDL, Nastasi ha espresso una certa soddisfazione, osservando come alcune modifiche al testo vadano nella direzione - ovvero quella dell’”opera di ingegno indissolubilmente legata alla creatività umana” - già indicata dalla Società Italiana degli Autori ed Editori. “Il nostro pensiero e quello degli autori che rappresentiamo non sono rimasti lettera morta”, ha spiegato il Presidente di SIAE, secondo il quale - tuttavia - serve “un ulteriore sforzo” da parte dei legislatori in occasione del passaggio alla Camera: “Manca il cosiddetto opt-out, per esempio. Sarà nostro compito segnalare al Governo dove intervenire”. “La SIAE e gli autori non sono contro l’intelligenza artificiale”, precisa Nastasi, prima di presentare i dati del <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748643/siae-presenta-prima-indagine-rapporto-autori-ai">sondaggio condotto alla fine dello scorso anno sul rapporto tra autori e AI</a>: “Solo due autori su dieci vedono con favore l'intelligenza artificiale. E’ un dato negativo, perché vuol dire che i nostri autori hanno paura di questa tecnologia. Dobbiamo cercare, attraverso il DDL e con delle regole chiare, di rovesciare questo rapporto. Il nostro Governo ha fatto un grande sforzo in parallelo all’AI Act europeo, ma serve ancora fare qualche passo in più, e noi - sotto questo punto di vista - vi supporteremo, facendo da pungolo”.

D’accordo nel definire “fondamentale” la regolamentazione del settore è Mazza. “Mettere in contrapposizione tutela dei diritti e innovazione è sbagliato”, osserva il numero uno di FIMI: “A fine anni ‘90 si pensava che la tecnologia - il download, nello specifico - avrebbe spazzato via l’industria musicale. Al contrario, l’ha rilanciata. La stessa cosa è successa ai tempi della grande battaglia sul value gap: da quando è stata introdotta la direttiva a oggi, il guadagni da video streaming sono cresciuti del 54%”.

“Quindi - ha proseguito Mazza - non è vero che la regolamentazione blocca o rallenta lo sviluppo di un segmento. Anzi, è un elemento fondamentale. L’importante è che ci siano dei modelli di business che consentano ai titolari dei diritti di ottenere un’equa remunerazione e alle piattaforme di sviluppare le proprie potenzialità, per esempio per mezzo di licenze specifiche. Ci troviamo davanti a un’opportunità enorme per il settore tecnologico, che però deve garantire che l’intera filiera possa beneficiare dei diritti collegati all’effettivo utilizzo delle innovazioni”.

Google, come realtà “a metà strada tra una tech company pura e un partner dell’industria musicale”, per bocca di Ciulli assume una posizione dialogante, auspicando che “la sinergia virtuosa” e il “dialogo” tra parti in causa e regolatori che hanno portato alla definizione dell’attuale mercato dello streaming caratterizzino anche il processo normativo legato all’intelligenza artificiale. Ricordando come il confronto tra creatività e sviluppo, dalle parti di Mountain View, abbia <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-735278/musiclm-il-progetto-di-ai-musicale-di-google">radici per così dire antiche</a>, e come certe innovazioni a tutela della proprietà intellettuale come ContentID siano “figlie” proprio dell’intelligenza artificiale, per Ciulli “l'AI non potrà e non dovrà sostituirsi all'industria musicale. Anzi, il dialogo tra musica e AI lo dovremo costruire insieme”. Riguardo il processo di regolamentazione, per il Direttore agli Affari Governativi e alle Politiche Pubbliche della multinazionale americana il passo essenziale da compiere oggi è “su due principi da tradurre in norme”. Il primo prevede che “gli autori abbiano il controllo su ciò che viene fatto con le proprie opere”: per questa ragione, spiega, “il meccanismo dell’opt-in, per ragioni di scala, non funziona”. Per regolamentare i processi di training sarebbe preferibile, quindi, “prevedere uno standard tecnologico in grado di permettere automaticamente ai crawler di capire cosa possa essere utilizzato e cosa no”. Quindi, ha concluso Ciulli, “concentrarci sui dati di output, piuttosto che su quelli di input, ci aiuta, perché il dato di output è facilmente identificabile e meglio proteggibile ai sensi di legge”.

E’ intervenuto, a sorpresa, anche Gigi D’Alessio, che già <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750439/ai-in-eu-artisti-e-industria-in-audizione-a-bruxelles">aveva rappresentato l’industria musicale italiana in occasione di una recente audizione al Parlamento Europeo</a>. “Le macchine non hanno mai espresso emozioni”, ha spiegato l’artista partenopeo: “L'intelligenza artificiale non è altro che un recipiente dove si mischiano dei contenuti esistenti per tirarne fuori una canzone. La macchina non ha occhi, la macchina non ha sangue nelle vene, non sa che cos'è il battito del cuore quando si scrive una canzone. Da musicista dico che siamo noi a dover usare le macchine, e non il contrario. Se non ci riusciremo, la creatività umana verrà meno, e avremo tutti i prodotti uguali. Le case discografiche potranno permettersi di non investire più sugli artisti, producendo dischi con l'intelligenza artificiale. A chi fa il mio lavoro rimarrà solo il live, ma perderà tutta la creatività”.

“L’industria musicale può imparare molto sulle rivoluzioni che ha vissuto in passato”, dichiara il Sottosegretario Barachini nel suo intervento finale: “Quando si credeva che scaricare musica illegalmente da Napster non fosse un reato, ma un atto di libertà, non ci si rendeva conto che, in realtà, si stava impoverendo il futuro. La lezione da imparare, quindi, è capire quando fermarsi in tempo. Non voglio demonizzare l'utilizzo dell'intelligenza artificiale, ma dobbiamo capire che esiste un momento nel quale bisogna fermare l'innovazione, o comunque bloccarla, pena il rischio di perdere l’opportunità di intervenire ex post. Perché l'innovazione e la tecnologia, a volte inseriscono dei virus nel sistema. E mettere a sistema un antivirus per porvi rimedio è complesso, soprattutto quando è molto tardi”.

Nastasi e Ciulli si sono confrontati sulla fattibilità degli interventi in fase di opt-in: mentre per il Presidente di SIAE dal punto di vista normativo, e grazie all’aiuto della tecnologia, sarebbe più efficace nel tutelare gli aventi diritto, per portavoce di Google meglio sarebbe lavorare “su meccanismi di opt-out a livello internazionale” per “facilitare la nascita di nuovi operatori” e non favorire solamente le realtà “già consolidate” sul panorama dell’AI generativa.

Considerando quello perpetrato da certi modelli generativi ai danni degli aventi diritto “il più grande furto della storia”, Mazza preferisce che i provvedimenti riguardino la fase di input, e non - come sostenuto da Ciulli - di output. “Ci sono piattaforme che grazie al rastrellamento sistematico e illegale di tutto lo scibile musicale oggi hanno market cap superiori a quello delle più grandi aziende discografiche presenti sul mercato, cioè dei produttori di contenuti: il paradosso è che, seguendo questo meccanismo, avremo piattaforme che valgono di più delle case discografiche e che hanno costruito il proprio contenuto rubandolo alle case discografiche”, conclude Mazza: “L’italia è un Paese che può contare su un'enorme quantità di contenuti creativi. L’errore che si sta compiendo anche a Bruxelles (con la discussione sul Codice di Condotta dell’AI Act, ndr) è quello di pensare di lasciare briglia sciolta alla tecnologia, contando su un eventuali auto-aggiustamenti futuri: non funzionerà, perché sposterà il potere a favore delle società tecnologiche a discapito di quelle dell’industria creativa. L’Europa, in questo senso, deve essere molto chiara, come in passato lo è stata su DSM e GDPR, imponendo regole. Così come successo ai tempi del value gap, solo così si permetterà al mercato di crescere”.

Musica e AI in Italia, prove tecniche di collaborazione

Industria e istituzioni a confronto al convegno organizzato da SIAE e FIMI a Roma

Dal primo febbraio del 2020, data di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, la Brexit è costata ai musicisti d’oltremanica poco meno di 917 milioni di sterline, cifra che - alla luce delle limitazioni attuali imposte alla comunità creativa locale - aumenta di 6 sterline al secondo: a calcolarlo è il Brexit Music Cost Counter, lanciato in questi giorni dal movimento europeista inglese European Movement UK.

Nel conteggio sono finite le spese burocratiche che gli artisti sono stati costretti a sostenere per lavorare nei paesi della UE, che - in quattro anni - sono salite in media a 11.500 sterline a testa.

"E non stiamo parlando solo di artisti musicali, ma anche di gruppi teatrali, fotografi di moda, ballerini, comici e - più in generale - di ogni settore della cultura britannica in tutte le sue meravigliose dimensioni", ha affermato il presidente del movimento, Mike Galsworthy. "La Brexit li ha rinchiusi ed è tempo di abbattere questi muri".

La Brexit è costata agli artisti UK quasi un miliardo di sterline

Il calcolo dell’European Movement sull’impatto dell’uscita del paese dalla Comunità Europea

Per conoscere le ultime novità musicali della settimana, questo articolo ti fornirà l'elenco completo e sempre aggiornato delle nuove canzoni uscite venerdì. Ogni settimana, artisti e band pubblicano nuovi brani, album o EP su tutte le piattaforme digitali. Se vuoi rimanere al passo con le ultime uscite, non perderti <a href="https://www.rockol.it/singoli">l'elenco sempre aggiornato con tutte le novità musicali</a>. Questa settimana parliamo di Raspa, MaLaVoglia, Julie, Francesca Palamidessi e Daniel Meguela.

<h2>Backstage - Raspa - Qanto Records</h2>

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E' entrato in rotazione radiofonica il singolo "Backstage" di Raspa, pubblicato per Qanto Records.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/raspa-backstage-324171783">Leggi il testo di "Backstage" </a>

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<h2>Johnny fa il miele - MaLaVoglia - Autoprodotto</h2>

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E' disponibile sulle piattaforme digitali di streaming PUNTO, l'album d'esordio di MaLaVoglia. Il primo singolo estratto da questo lavoro è "Johnny fa il miele". La produzione dell'album è stata curata da Davide Gobello.

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<h2>Nuova Visione - Julie - DMB Management</h2>

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E' uscito il singolo di debutto di Julie intitolato "Nuova visione". La direzione artistica è stata curata da Federica Camba e Daniele Coro, che hanno collaborato come autori e compositori del pezzo. Il singolo sarà pubblicato dall'etichetta DMB Management e distribuito da Altafonte.

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<h2>Up - Francesca Palamidessi - PLUMA dischi/IRMA</h2>

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E' disponibile in rotazione radiofonica il singolo "UP" di Francesca Palamidessi, estratto dall'EP "Wisteria", pubblicato da PLUMA dischi. Francesca Palamidessi ha curato la scrittura, l'interpretazione e la produzione del singolo, così come dell'intero EP.

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<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/francesca-palamidessi-up-323430195">Leggi il testo di "Up" </a>

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<h2>Amico - Daniel Meguela - Produzione 90.01 Evolution</h2>

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Fuori su tutte le piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica il nuovo singolo di Daniel Meguela, intitolato "Amico". La canzone è accompagnata da un&nbsp;video.

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<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/daniel-jef-you-understand-vincenzo-d-amico-remix-68102788">Leggi il testo di "Amico" </a>

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Questa settimana nuovi singoli per Raspa, MaLaVoglia, Julie, Francesca Palamidessi e Daniel Meguela

Nuovi singoli, le uscite del 28 marzo

La Corte Distrettuale del nord della California ha emesso la propria sentenza riguardo la vertenza che dal 2023 vede opposti da un lato tre tra i maggiori editori musicali attivi sul mercato - Universal Music, Concord e ABKO - e Anthropic, società di intelligenza artificiale partecipata da, tra gli altri investitori, colossi della tecnologia come Amazon e <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-740344/anthropic-investimento-google-2-miliardi-ai-causa-editori-musicali">Google</a>: i publisher avevano citato in giudizio l’azienda accusandola di aver utilizzato per il training del proprio modello LLM generativo Claude almeno 500 testi di brani appartenenti al repertorio di - tra gli altri - Beyoncé, Rolling Stones e Beach Boys. Secondo i querelanti l’utilizzo del materiale coperto da copyright da parte di Anthropic sarebbe avvenuto senza alcuna autorizzazione: le società di edizioni avevano quindi chiesto al tribunale di emettere un’ingiunzione per impedire all’azienda tecnologica di utilizzare i testi delle opere presenti nei propri cataloghi per la futura formazione dei modelli di intelligenza artificiale.

La giudice Eumi Lee ha rigettato la richiesta dei querelanti, che - come spiegato nella sentenza - non sarebbero riusciti a dimostrare, con le proprie testimonianze, il “danno irreparabile” cagionato dal supposto utilizzo indebito del repertorio.

“Gli editori stanno sostanzialmente chiedendo alla Corte di definire i contorni di un mercato delle licenze per il training dei modelli generativi i AI in cui la questione fondamentale del fair use resta irrisolta”, ha motivato - come riferisce l’agenzia Reuters - il tribunale.

In una dichiarazione congiunta fatta pervenire ai media americani, gli editori si sono detti “molto fiduciosi” che l’azione legale possa portare comunque dei benefici al settore, a patto che vengano definiti i termini del fair use del materiale coperto da copyright nei processi di training. “Questo caso rimane fondamentale per proteggere i creator dal furto all'ingrosso delle loro opere protette da copyright da parte di Anthropic e di altre società di intelligenza artificiale”, hanno spiegato i querelanti: “Ci aspettiamo che, col procedere del dibattimento, producendo un resoconto completo di quanto emerso, le nostre richieste saranno ritenute valide”.

Tutto, insomma, resta appeso alla definizione del concetto di fair use, che negli Stati Uniti è ancora ben lontano dall’essere delineato in forma definitiva: appena la scorsa settimana le maggiori associazioni di categoria del settore creativo - tra le altre, la Recording Industry Association of America e la National Music Publishers' Association - hanno indirizzato <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750824/usa-cosa-ha-chiesto-l-industria-musicale-a-trump-sull-ai">una lettera aperta ai legislatori</a> per chiedere, tra le altre cose, di includere nel quadro normativo che regolerà i processi di training dei modelli generativi l’obbligo - da parte degli sviluppatori - di ottenere “licenze appropriate per tutte le opere protette da copyright utilizzate nelle fasi di addestramento”. Non farlo, secondo discografici ed editori americani, consentirebbe alle aziende tecnologiche di “prendere i lavori protetti da copyright di altri senza licenza, invitando i competitor stranieri a fare lo stesso, e dando origine a una corsa al ribasso che promuove il furto della proprietà intellettuale americana, creando una concorrenza sleale”.

AI, cosa dice la sentenza sul caso editori contro Anthropic

Tutto ruota intorno al concetto di ‘fair use’, che negli Stati Uniti è ancora in via di definizione

La UK Charts album della settimana dal 21 al 27 marzo vede in prima posizione la nuova entrata “Music” di Playboi Carti, seguito dall’ex testa di serie “Short N’ Sweet” di Sabrina Carpenter e dall’altra nuova entrata “The Overview” di Steven Wilson. Le altre nuove entrate nella top 50 sono “Out of a Dream” dei Slow Readers Club (in 11esima posizione), “Blood Ties” di Ricky Warwick (in 25esima posizione), “Symphony of Lungs” dei Florence &amp; the Machine con Jules Buckley (in 38esima posizione) e “Brat and It’s Completely Different” di Charlie XCX (in 40esima posizione).

La UK Charts singoli della settimana dal 21 al 27 marzo vede in prima posizione “Ordinary” di Ale Warren, in risalita dalla seconda posizione, seguito dalla nuova entrata “The Giver” di Chappell Roan e da “Anxiety” di Doechii, in risalita dalla quarta posizione. Le nuove entrate nelle prime cinquanta posizioni in classifica sono “Evil Jordan” (in settima posizione) e “Rather Lie” (in decima) di Playboi Carti, “Emergence” degli Sleep Token (in 17esima), “Toxic” di Playboi Carti (in 21esima), “Fufn” di Jade (in 25esima), “Dark Thoughts” du Lil Tecca (in 30esima) e “Smoke the Pain Away” di Calvin Harris (in 46esima).

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce" target="_blank">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Playboi Carti

Classifiche UK, novità 27 marzo: Playboi Carti subito in testa

‘Music’ è l’album più ascoltato della settimana

L’unità dedicata al contrasto della criminalità informatica della polizia brasiliana ha tratto in arresto un uomo accusato di aver generato 28 milioni di stream fasulli sui maggiori DSP: l’operazione, sostenuta dall’International Federation of the Phonographic Industry e dall’affiliata locale Pro-Música Brasil, ha avuto luogo lo scorso dicembre presso nello stato di Goias, nella parte centrale del paese. Il fermato - del quale non sono state rese note le generalità - è stato accusato di aver caricato più di 400 brani falsi sui principali servizi streaming guadagnando, grazie all’attività fraudolenta, oltre 65mila dollari americani. Nell’ambito dell’operazione le autorità brasiliane hanno posto sotto sequestro altri 400mila dollari di beni potenzialmente correlati alla truffa.

“L'indagine ha inoltre scoperto un'ulteriore violazione del copyright, con 36 tracce rubate a compositori locali tramite gruppi WhatsApp promozionali”, ha fatto sapere IFPI in una nota: “Queste tracce, insieme ai profili falsi degli artisti associati, sono state rimosse dalla piattaforma su richiesta dell'ufficio del procuratore. Sebbene non sia attualmente incluso nelle accuse penali, l'uso dell'intelligenza artificiale per generare tracce musicali è stato identificato anche durante l'indagine e potrebbe essere inserito nel caso in una fase successiva. L'intelligenza artificiale generativa sta emergendo come uno strumento che può essere utilizzato da malintenzionati per creare grandi volumi di contenuti allo scopo di manipolare lo streaming”.

“Manipolazioni dello streaming di questo tipo sono un furto: significa rubare direttamente agli artisti e tradire i fan”, ha commentato la CEO di IFPI Victoria Oakley: “Elogiamo le azioni dell'unità per i reati informatici del procuratore dello Stato di Goiás per il loro lavoro in questo caso, e continueremo a lavorare a stretto contatto con le autorità locali in Brasile, ma più ampiamente in tutto il mondo, per garantire che questa attività illegale venga fermata".

“La manipolazione dello streaming è una delle maggiori preoccupazioni del settore musicale”, ha aggiunto il Presidente di Pro-Música Brasil Paulo Rosa: “Ci congratuliamo con l'ufficio del Procuratore dello stato di Goiás per questa operazione di successo: continueremo a lavorare a stretto contatto con le autorità brasiliane per contrastare queste pratiche fraudolente".

Fake stream, sventata maxi-truffa in Brasile

Una manipolazione da 28 milioni di ascolti (e 65mila dollari): un arresto

Forse per la prima volta in Italia, un ateneo decide di dare vita a un'etichetta discografica: il primato spetta alla Luiss Guido Carli, che con la curatela di&nbsp;Daniele Rosa, direttore editoriale di Luiss University Press, dà vita a Baccano, label che debutta oggi sul mercato. Lo scopo, recita il comunicato, è "mettere in dialogo artisti provenienti da esperienze, generazioni e territori diversi, per esplorare il suono come forma viva di&nbsp;ricerca, identità e rinnovamento. Il nome dell’etichetta richiama il fragore rituale delle feste in onore di Bacco: euforia, sacralità, rivelazione. Baccano attinge alla tradizione e la proietta nel futuro, intrecciando strumenti, storie e sonorità ancestrali con nuove forme di sperimentazione".

Il vero e proprio debutto avverrà l'11 aprile, con la pubblicazione dei primi tre progetti in vinile e in digitale. "I racconti di Aretusa", in cui&nbsp;Lino Capra Vaccina&nbsp;(collaboratore di Franco Battiato e Juri Camisasca)&nbsp;ha collaborato con il progetto elettronico&nbsp;Mai Mai Mai&nbsp;durante una residenza per Ortigia Sound System Festival; "La Macchia", collaborazione tra il maestro della tammorra e del tamburo a cornice Alfio Antico&nbsp;(già al fianco di Fabrizio De André, Lucio Dalla e Vinicio Capossela) e il produttore sperimentale Go Dugong; "Tropicantesimo", in cui l'omonimo collettivo insieme a Maria&nbsp;Violenza&nbsp;&amp;&nbsp;Irtumbranda&nbsp;reinterpretano il folklore siciliano.

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Nasce Baccano, l'etichetta dell'università Luiss Guido Carli

Il progetto è a cura di Daniele Rosa, direttore editoriale di Luiss University Press

Hanno trovato effettivo riscontro le voci trapelate appena la scorsa settimana riguardo la possibile acquisizione del distributore californiano Stem da parte di Concord Music Group: con una nota ufficiale diffusa oggi, lunedì 24 marzo, l’azienda guidata da Tom Becci ha ufficializzato l’operazione, che vedrà la società di distribuzione diventare “una divisione separata all'interno di Concord Label Group, guidata dalla suo attuale CEO Milana Lewis e dalla Presidente Kristin Graziani”.

“Il controllo di Concord fornirà a&nbsp;Stem il capitale e le risorse per investire in nuove tecnologie e costruire l'infrastruttura necessaria per espandere la sua già solida suite di servizi per etichette, e accelerarne l'espansione globale”, precisa Concord: “Stem avrà ora la possibilità di attingere alle nostre importanti risorse operative e finanziarie, dotando i propri clienti della libertà e dell'autonomia che sono al centro della sua missione”.

"Il successo della comunità indie è fondamentale per la crescita a lungo termine e la salute dell'industria musicale”, ha dichiarato Becci: “Il nostro investimento in Stem fornirà loro gli strumenti necessari per offrire un servizio di prima classe in tutto il mondo, modernizzando ulteriormente il panorama della musica indie. Il nostro obiettivo di sostenere artisti e imprenditori indipendenti non è mai stato così chiaro".

“Milana e il suo team hanno trascorso un decennio a creare un'azienda che fornisce un valore immenso sia agli artisti che alle etichette”, ha aggiunto il CEO Bob Valentine: “Come per Concord, il loro obiettivo è sempre stato quello di fornire agli artisti gli strumenti di cui hanno bisogno per realizzare le loro visioni e far crescere le loro carriere. Sono entusiasta di dare il benvenuto al team Stem in Concord e non vedo l'ora di assistere al nostro successo collettivo".

"Sin dal primo giorno, Stem è stata determinata nella sua missione di fornire agli artisti e ai loro team una vera autonomia”,a dichiarato la fondatrice e CEO di Stem, Milana Lewis: “Abbiamo costruito una piattaforma che ha costantemente lanciato gli artisti più apprezzati al mondo assemblando i componenti giusti: gusto esigente, strumenti finanziari all'avanguardia, distribuzione fluida, strategie di marketing su misura e servizi creativi di alto livello. Ora, con il supporto di Concord, avremo più carburante per il nostro motore e un team globale per aiutarci a crescere. Questa non è la fine di un’epoca: è una crescita. Stiamo raddoppiando gli sforzi per elevare lo standard per gli artisti indipendenti e dimostrare cosa è possibile quando hanno il giusto supporto alle spalle".

"Stem e Concord sono entrambi partner fidati e di successo per gli artisti indipendenti”, ha concluso Kristin Graziani, Presidente di Stem: “Bob, Tom, Vic e il team Concord hanno costruito un business impressionante e solido in tanti ambiti del settore, e siamo onorati di essere un loro partner selezionato per il loro ingresso nel segmento in rapida crescita della distribuzione. Sappiamo che il capitale di Concord, i servizi per le etichette globali e la competenza strategica dal punto di vista discografico rafforzeranno immediatamente l'offerta di Stem, consentendoci al contempo di continuare a mantenere la nostra promessa di dare potere agli artisti e alle etichette indipendenti".

Nell’ambito dell’operazione Tone, la piattaforma di Stem dedicata alla contabilità delle royalty e ad altri strumenti finanziari per le etichette discografiche, verrà scorporata e diventerà un'azienda autonoma con Concord come uno dei suoi investitori.

Ufficiale: Concord ha acquisito Stem

Il distributore diventerà una divisione separata all’interno del gruppo con base a Beverly Hills

SCF ha annunciato una nuova riduzione dell’aggio - dal 17% al 15% - sui diritti connessi nelle sezioni broadcast e Web: la novità, che interesserà sia i produttori nazionali che internazionali, sarà applicata a partire da quest’anno.

Questa decisione - riferisce la collecting in una nota ufficiale - non solo segna il ritorno “a un livello di aggio che non si registrava da dieci anni”, ma - prosegue la società - “per la prima volta effettua anche una separazione tra le sezioni broadcast e public performance - a differenza delle principali collecting estere - per rispondere fedelmente alle necessità del mercato, commisurando con maggiore precisione i costi associati a ciascuna tipologia di sfruttamento dei diritti e mirando dunque a un'ottimizzazione dei servizi offerti”.

L'operazione segue la <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-743053/scf-nuova-riduzione-aggio-diritti-2024-intervista-mariano-fiorito">precedente riduzione attuata nel 2024</a> e si allinea con un valore di aggio nel segmento della copia privata molto competitivo (pari al 3%), “confermando l'impegno di SCF nel supportare concretamente i propri produttori mandanti e rafforzando di fatto l'industria musicale”.

"Con questa nuova riduzione dell'aggio ribadiamo il nostro impegno a rendere il settore musicale più accessibile e sostenibile: una gestione più efficiente delle risorse e un'attenzione maggiore alle esigenze dei nostri produttori contribuiscono senz'altro alla definizione di una filiera musicale più forte e dinamica”, ha commentato il Direttore Generale di SCF Mariano Fiorito (nella foto): “Questo cambiamento non solo aiuta i produttori a ottenere il giusto ritorno economico per il loro lavoro, ma è anche un importante segnale del nostro approccio verso l'ottimizzazione dei servizi offerti".

SCF, nuova riduzione dell’aggio su broadcast e Web

Applicata a produttori italiani ed esteri, a partire dal 2025

Napster, servizio che di fatto avviò - in modo traumatico - la rivoluzione digitale dell’industria musicale, passa nuovamente di mano: dopo essere stata rilevata da Roxio, Best Buy, MelodyVR e, più recentemente, da una cordata di investitori capitanata da Hivemind e Algorand, la piattaforma avviata nel 1999 da Shawn Fanning e Sean Parker è stata oggi acquisita da Infinite Reality, società che opera nel settore delle tecnologie immersive e dell’intelligenza artificiale fresca di un round di finanziamento da 3 miliardi di dollari. Il valore complessivo dell’operazione è di 207 milioni di dollari.

Stando alla nota ufficiale diffusa dalla società oggi, martedì 25 marzo, scopo di Infinite Reality è quello di creare su Napster “spazi virtuali 3D brandizzati" dove i fan "possano godersi concerti virtuali, listening party sui social e altre esperienze immersive basate sulla community”, e dove sia possibile “vendere sia prodotti fisici che virtuali, contenuti digitali esclusivi e biglietti per eventi”.

“Con l'acquisizione di Napster stiamo aprendo la strada a un futuro più luminoso per gli artisti, i fan e l'industria musicale in generale", ha dichiarato il CEO di Infinite Reality John Acunto: “Questa operazione strategica è in linea con la visione di Infinite Reality di guidare il cambiamento del settore Internet da un Web bidimensionale cliccabile a uno conversazionale in 3D, offrendo a tutti i creator strumenti moderni per coinvolgere, monetizzare e misurare meglio il proprio pubblico”.

“Credo fermamente che il rapporto artista-fan si stia evolvendo, con i fan che desiderano ardentemente un accesso iper-personalizzato e intimo ai loro artisti preferiti, mentre gli artisti cercano modi innovativi per approfondire i legami con i fan e accedere a nuovi flussi di entrate”, ha aggiunto Acunto: "Stiamo creando la piattaforma musicale definitiva in cui gli artisti potranno prosperare nella prossima ondata di rivoluzione digitale”.

"Napster ha rivoluzionato la musica digitale negli anni Novanta e ora, con Infinite Reality, siamo pronti a farlo di nuovo”, ha precisato il CEO di Napster (ed ex Global Head of Music di Roblox) Jon Vlassopulos: “Internet si è evoluto da desktop a mobile, da mobile a social e ora stiamo entrando nell'era immersiva. Tuttavia, lo streaming musicale è rimasto sostanzialmente lo stesso. E’ tempo di reimmaginare ciò che è possibile. Con l'esperienza di Infinite Reality nella tecnologia 3D immersiva, trasformeremo Napster in una piattaforma di nuova generazione in cui i fan non si limitano ad ascoltare da soli, ma sperimentano la musica in modi completamente nuovi. Questo non è solo un nuovo capitolo per Napster, è l'inizio di un'esperienza musicale più interattiva e social per la prossima era di Internet".

"La resistenza del marchio Napster è una testimonianza della sua resilienza e siamo onorati di poter contare sul suo spirito pionieristico e sulla sua competenza senza pari nel settore musicale”, ha concluso il Chief Business Officer di Infinite Reality Amish Shah: “Non riusciamo a pensare a un caso di impiego migliore per la nostra tecnologia che metterla nelle mani di artisti musicali che spingono costantemente in là i confini del possibile".

Infinite Reality acquisisce Napster per 207 milioni di dollari

Un altro cambio di proprietà per la storica piattaforma musicale

Negli Stati Uniti non si potranno rivendicare diritti di copyright su opere generate con l’intelligenza artificiale: a ribadirlo, dopo <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-728463/usa-ufficio-copyright-respinge-diritto-autore-intelligenza-artificiale">la pronuncia del Copyright Office del febbraio 2022</a>, è stata una recente sentenza della Corte d’Appello americana, chiamata a esprimersi sul caso di “A Recent Entrance to Paradise”, opera figurativa realizzata da un modello di GenAI - Creativity Machine - creato dal ricercatore Stephen Thaler.

"Il Copyright Act del 1976 richiede che tutti i lavori idonei siano autorizzati in prima istanza da un essere umano", ha stabilito la giudice Patricia Millett della Corte del District of Columbia, rimandando al Congresso il compito di discutere un’eventuale revisione del “requisito di paternità umana” come condizione necessaria e sufficiente per stabilire l’originalità di un’opera: “Fotografia, registrazioni audio, registrazioni video e programmi per computer sono tutte tecnologie che un tempo erano nuove, ma a cui ora si applica la legge sul copyright”.

La sentenza arriva in un momento cruciale per l’industria creativa statunitense: solo una manciata di giorni fa le principali associazioni di categoria dei settori di cultura e intrattenimento hanno inviato <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750824/usa-cosa-ha-chiesto-l-industria-musicale-a-trump-sull-ai">una lettera aperta</a> al presidente Donald Trump chiedendo che le norme che regoleranno lo sviluppo dei modelli generativi nel paese assicurino la tutela della proprietà intellettuale, la stessa richiesta avanzata - in modo decisamente più veemente - da <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750298/ai-in-uk-in-un-album-muto-la-protesta-degli-artisti">artisti</a> e <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750271/ai-i-ceo-delle-major-uniti-contro-le-proposte-del-governo-uk">industria discografica</a> ai legislatori britannici.

USA, la conferma: niente copyright per le opere dell’AI

Lo ha stabilito la Corte d’Appello americana

E’ tutto meno che rassegnato, Fred Durst, dopo <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749561/limp-bizkit-il-tribunale-rigetta-parte-dell-istanza-contro-umg">il rigetto - da parte della Corte Distrettuale della California</a> - di gran parte delle istanze contenute nella <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-747248/limp-bizkit-causa-a-universal-music-per-200-milioni-di-dollari">causa che i Limp Bizkit hanno intentato nei confronti di Universal Music</a>: la band di “Nookie” è tornata alla carica della major con un nuovo procedimento legale, depositato questa volta presso la Corte Superiore della California, sostanzialmente replicando le accuse già avanzate in prima battuta lo scorso ottobre.

Nei documenti depositati all’inizio di questa settimana i querelanti chiedono risarcimenti pari a oltre 30 milioni di dollari, oltre che all’invalidamento dei contratti stipulati tra le parti per inadempienza da parte dell’etichetta - eventualità, questa, per permetterebbe al gruppo di tornare in possesso dei diritti sulle proprie incisioni.

In attesa di una replica da parte di Universal Music - che <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748407/causa-per-royalties-non-versate-umg-risponde-ai-limp-bizkit">potrebbe ribadire le obiezioni già presentate durante il primo dibattimento</a> - diversi osservatori americani sottolineano come uno scontro tra le parti potrebbe aprirsi prima ancora dell’avvio delle udienze: UMG potrebbe richiedere lo spostamento del processo da Los Angeles a New York, essendo quello della Grande Mela il foro competente per la discussione di controversie relative ai propri accordi.