Nessuno avrebbe potuto immaginare una ripresa così accentuata nel settore della musica dal vivo a seguito della pandemia da COVID-19. Nonostante si pensasse che l’unica via d’uscita fosse il riscorso alle opportunità offerte dal metaverso e dalla virtual reality, lo scioglimento delle restrizioni alla mobilità ha mostrato una domanda per l’intrattenimento dal vivo superiore addirittura ai livelli pre-pandemia. Ad esempio – secondo l’<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-739940/siae-report-2022-spettacolo-intrattenimento-dati-concerti-piu-visti">annuale rapporto SIAE sullo spettacolo, l’intrattenimento e lo sport</a> – il numero di spettatori per i concerti italiani di musica Rock, Pop e Leggera è cresciuto del 65,7% tra il 2019 e il 2022, passando da 12,6m a 20,9m. Pochi poi potevano stimare che quest’ondata di ripresa non si sarebbe esaurita al termine del 2022, infatti il 2023 si è anch’esso dimostrato un anno di nuovi traguardi e record. <a href="https://www.rockol.it/news-741120/taylor-swift-eras-tour-incassi-un-miliardo-di-dollari">Gli incassi maturati nel corso dell’anno dai tour di Taylor Swift ($1,039b)</a> e Beyoncé ($580m) superano le cifre annuali maturate da qualsiasi altro artista in passato, la prima riuscendo anche a superare il tetto del miliardo di dollari fatturati. Nonostante il “The Eras Tour” sia già stato consacrato come il tour con più incassi nella storia della musica dal vivo, le 51 date della leg europea di quest’anno potrebbero consolidare ulteriormente questo risultato. Il Presidente di Live Nation UK e Irlanda, Denis Desmond, commenta poi l’anno in corso: “Il 2023 è stato un anno record e il 2024 sarà un altro anno di crescita. Come promoters guardiamo sempre avanti e possiamo già dire che il 2025 si prospetta davvero entusiasmante. Stiamo vendendo più biglietti che mai, in tutti i generi e in tutti i tipi di locali, e la pipeline di talenti sembra molto forte”.

I risultati e le prospettive sopra menzionate, benché molto incoraggianti, rivelano però solo una faccia della medaglia. Molti operatori sostengono infatti che tali trend positivi riguardino principalmente gli show e gli artisti di “serie A”, specialmente quelli in grado di riempire gli stadi e per i quali i consumatori sono disposti a spendere prezzi a tre cifre. Alex Nussbaumer – CEO di Al-X e attivo da più di 35 anni nell’settore della promozione di eventi in Austria – dichiara: “le persone spenderanno senza limiti per gli show in prima linea, e, certamente, gli artisti medi ed emergenti ne soffriranno”. I tour nei club sono anche quelli che hanno più lentamente assorbito e superato gli effetti del lockdown. Sulla base di un campione elaborato da Pollstar – data provider americano – contenente i primi 200 club al mondo per fatturato, il numero di biglietti venduti tra 2019 e 2022 è sceso del 9%, rispettivamente da 9,6m a 8,7m. Soltanto nel 2023 tale categoria di location è riuscita a riconquistare i livelli pre-pandemia. Alcune venues non sono addirittura riuscite a sopportare il peso imposto dalle restrizioni, non avendo altra strada da percorrere se non quella della chiusura definitiva. Nonostante l’emergenza COVID-19 per alcune di queste realtà sia ormai solo un ricordo, per altre le difficoltà non hanno fatto altro che aumentare. Secondo Music Venture Trust – associazione di categoria dei piccoli club inglesi – 125 dei club rappresentati si sono trovati costretti a cessare l’attività nel corso del 2023. Anche i festival, specie quelli indipendenti, stanno sperimentando delle simili difficoltà. L’agenzia governativa australiana Soundcheck riporta che lo scorso anno quasi metà dei festival australiani non ha generato profitto, incorrendo in una perdita mediana di 470.000 dollari australiani. Similmente, in Inghilterra l’associazione dei festival indipendenti ha annunciato che 21 festival inglesi non avranno luogo nel 2024. Si pensi anche a come la band Black Keys sia stata costretta a cancellare l’intero tour nelle arene statunitensi dopo meno di due mesi dall’annuncio, probabilmente a causa di una performance di vendita sotto le aspettative, riallocando il tour in venue più intime e contenute.

I motivi alla base di questa apparente crisi sono diversi, non ovviamente riconducibili soltanto alla situazione di tensione innescata dalla pandemia di quattro anni fa. La maggior parte degli addetti al settore lamenta un ingestibile aumento dei costi operativi, primi fra tutti i costi di produzione ed il costo di affitto degli edifici. Secondo un sondaggio condotto nel 2023 da Yourope – l’associazione dei festival europei – il 37% degli intervistati afferma di sperimentare un aumento dei costi operativi tale da preoccupare gli organizzatori. Questo aspetto pone diverse criticità sulla sostenibilità economica degli eventi, dati i bassi margini operativi che strutturalmente caratterizzano questo settore. Le preoccupazioni riguardano allo stesso modo anche gli artisti, spesso scarsamente disposti ad affrontare costosi e rischiosi tour oltreoceano, i quali in rari casi prendono addirittura la decisione di non partire. Per ovviare a questo problema molti promoters stanno sperimentando la formula dei tour condivisi da più artisti. Gli esempi sono tantissimi e anche in Italia esistono diversi casi di successo, come le coppie Renga-Nek, Baglioni-Morandi, Raf-Tozzi o Venditti-De Gregori. Questa opzione, non permette soltanto di condividere i costi di produzione tra più artisti, ma di raggiungere anche delle affluenze alternativamente non auspicabili, accedendo quindi a location dalla maggior capienza. Parallelamente, molti operatori affermano di notare un cambiamento nelle abitudini dei consumatori, specialmente tra quelli più giovani. Marsha Vlasic – presidente dell’americana Indipendent Artist Group – dichiara: “C'è un'intera generazione che non esce dalla propria stanza e conosce un artista solo per una canzone (...) non ha nemmeno il desiderio di vivere un'esperienza dal vivo (...) scopre solo nuove canzoni, non artisti. Ed è questa la generazione preoccupante, perché non pensano nemmeno di andare a uno spettacolo dal vivo”.

La frequentazione di locali con musica dal vivo proposta da artisti medi o emergenti non è soltanto un’esperienza di natura artistica, ma anche sociale e culturale, che nel tempo ha caratterizzato le abitudini di molti individui e gruppi sociali, fungendone da elemento identificativo. Il timore è che queste abitudini si stiano progressivamente perdendo, specialmente tra i consumatori più giovani, quelli con minore capacità di spesa. Un sondaggio svolto da LIVE – federazione tra diverse associazioni di categoria inglesi – rivela che il segmento di consumatori con età 25-34 è quello più attento alla spesa, specialmente nel valutare il costo di tutti gli aspetti legati alla partecipazione ad un evento, non soltanto l’acquisto del biglietto.

Per concludere, l’apparente crisi nel mondo dei tour di piccola-media dimensione deve stimolare le giuste riflessioni tra gli addetti ai lavori. È doveroso riportare che non tutti i promoter&nbsp;stanno affrontando queste difficoltà, sperimentando al contrario dei tassi di crescita in linea con quanto visto per i grandi eventi. Tradizionalmente, le piccole venue&nbsp;hanno ricoperto il ruolo di banco di prova per molti artisti, dando anche a molti discografici diverse opportunità di scouting per ricercare gli headliner&nbsp;del futuro. A questo punto risulta opportuno chiedersi se tali dinamiche saranno negativamente impattate dai trend sopra menzionati, causando per molti artisti difficoltà ad emergere, oppure se il ruolo di tali venue stia, più semplicemente, cambiando nel tempo.

Industria

Cosa sta succedendo nel mondo dei tour medio-piccoli?

Numeri da record per i grandi artisti, senza dubbio: ma quando le proporzioni si riducono...

La notizia è giunta nel corso della mattinata di venerdì 14 giugno, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745158/paolo-caru-morto-negozio-dischi-mucchio-selvaggio-buscadero" target="_blank">era morto Paolo Carù</a>. Titolare dell'omonimo negozio di dischi di Gallarate, in provincia di Varese, è stato molto di più che un negoziante. A lui, tra le altre cose, si deve la nascita di due storiche testate musicali italiane, il Mucchio Selvaggio (nel 1977, insieme a Max Stefani e Aldo Pedron), e, nel 1980, il Buscadero (insieme a Pedron).

Per quanti volessero dare un ultimo saluto a Paolo Carù, la camera ardente è situata presso la Casa Funeraria a Gallarate in Via Don Piloni 4 e gli orari di accesso alla stessa, che dovrebbe essere aperta a partire da lunedì 17 giugno, sono i seguenti: 9.00 – 12.00 / 14.30 – 18.00.

La cerimonia religiosa invece si terrà, sempre a Gallarate, &nbsp;&nbsp;giovedì 20 giugno, alle 15,45 alla Basilica Santa Maria Assunta, preceduti da un&nbsp;Rosario alle 15.30.&nbsp;

Paolo Carù, da domani a Gallarate aperta la camera ardente

I funerali, sempre a Gallarate, dovrebbero avere luogo giovedì 20 giugno

Il sostituto procuratore di Brescia Giovanni Tedeschi ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini nei confronti di Marcell Jacobs, accusando formalmente l’atleta di diffamazione nei confronti di Fedez, al quale il velocista era legato da un contratto di collaborazione stipulato nel 2018 tramite la Doom srl, società guidata da Annamaria Berrinzaghi (madre del rapper), alla quale Jacobs aveva affidato la gestione della propria immagine pubblica.

I primi attriti tra le parti ebbero luogo subito dopo la vittoria di Jacobs alle Olimpiadi di Tokyo, che videro l’atleta italiano vincere i cento metri e la staffetta 4 per 100: il velocista polemizzò con l’azienda partecipata da Fedez per una supposta scarsa attenzione dimostrata nei suoi confronti, rescindendo il contratto e rivolgendosi all’agenzia londinese (ma gestita dall’italiano Luca Oddo) X-Hybrid. La Doom reagì avviando una causa civile nei confronti dell’ex assistito, che scalò fino a diventare penale - per diffamazione aggravata - quando Jacobs, in un’intervista a La Stampa, accusò apertamente di inadempienza la società: “Mi aspettavo che stare vicino a lui desse visibilità ma lì non hanno mai sviluppato un progetto”, disse Jacobs, “Ho vinto a Tokyo e mi hanno scritto 24 ore dopo. Erano al mare e non gliene fregava niente”.

L’avviso di conclusione delle indagini da parte della Procura di Brescia - competente in virtù della residenza di Jacobs, stabilita a Desenzano sul Garda - potrebbe preludere a un rinvio a giudizio per il centometrista, che attualmente si sta preparando in vista dei Giochi Olimpici in programma a Parigi tra i prossimi 26 luglio e 11 agosto.

Fedez

Fedez, prosegue la battaglia legale contro Marcell Jacobs

Il centometrista potrebbe essere rinviato a giudizio per diffamazione nei confronti del rapper

Carosello Records, storica etichetta indipendente italiana dal 2009 guidata da Dario Giovannini, ha siglato un accordo di distribuzione con Sony Music Italy. L’intesa, che sostituisce quella precedente che aveva per partner della label milanese Artist First, riguarda tutta la produzione - nuove uscite e catalogo -&nbsp;della casa discografica in formato fisico. La distribuzione digitale di Carosello Records continuerà a essere curata da The Orchard, divisione dedicata ai servizi di&nbsp;Sony Music&nbsp;Entertainment che opera sul mercato italiano autonomamente rispetto al distaccamento locale della major, già titolare di un accordo in essere con la label.

“Nel giro di nemmeno dieci anni chi fa il nostro lavoro ha vissuto due rivoluzioni: la consacrazione definitiva dello streaming nel 2016 e la pandemia”, spiega Dario Giovannini, da 15 anni Managing Director di Carosello Records: “Il risultato è stato quello di una totale disintermediazione, con un numero di artisti cresciuto a dismisura, una volta venuto meno il collo di bottiglia rappresentato dall’apparato discografico per debuttare sul mercato. Il paradigma, sostanzialmente, si è ribaltato: oggi siamo noi a inseguire i successi. Gli artisti, una volta ottenuti i primi risultati sui DSP da unsigned, vengono assaltati dalle case discografiche”.

“Sono completamente cambiate, poi, le dinamiche della promozione tradizionale”, prosegue Giovannini: “Le radio, per esempio: prima erano il viatico indispensabile per il&nbsp;successo, mentre oggi, invece, del successo sono più amplificatori e certificatori. In un contesto del genere, la cosa che ho sempre considerato irrinunciabile, per Carosello, è la propria identità: da anni dico che più che una label, noi, ci consideriamo un acceleratore. Lavoriamo su pochi progetti, come una boutique label, supportando chi è nel roster sotto ogni punto di vista. Poi, ovviamente, è l’artista a condurre: il nostro ruolo è quello di fornire gli strumenti e i consigli perché la sua carriera si sviluppi al meglio. Perché restiamo dell’idea che un progetto, per maturare, abbia bisogno del tempo necessario, e che forzare i ritmi facendo il passo più lungo della gamba sia solo dannoso”.

“Sono diverse, quindi, che ragioni che ci hanno portato a scegliere Sony Music, una volta scaduto il contratto di distribuzione con Artist First: Carosello, in quanto etichetta storica, ha un catalogo molto importante. La decisione - <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-737066/sony-music-italy-catalogo-frontline-vicini-intervista-fantacone-nicoli">annunciata un anno fa</a> - di Andrea Rosi di organizzare la propria azienda con una sottodivisione guidata da Luca Fantacone dedicata a lavorare i cataloghi con le stesso logiche del repertorio frontline andava nella mia stessa direzione. Poi il rapporto con Rosi, come tutti quelli con gli altri ceo delle major italiane, è ottimo. Così come ci siamo trovati sempre bene con The Orchard [<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744502/the-orchard-a-2000-artisti-oltre-100mila-s-di-ricavi-nel-2023">la divisione di Sony Music dedicata ai servizi per artisti ed etichette</a>, ndr], alla quale da anni abbiamo affidato la nostra distribuzione digitale. Per quanto invece riguarda il fisico, il grosso del mercato oggi non riguarda più i negozi: a parte la quota occupata da Amazon, il grosso degli ordini è assorbito dalle piattaforme D2C delle etichette, e quello di Sony Music è strutturato molto bene”.

“Siamo molto contenti di questo accordo pluriennale, che fa parte di una strategia ad ampio raggio che vede Carosello integrarsi perfettamente con il nostro catalogo local”, ha dichiarato il Presidente e CEO di Sony Music Italy Andrea Rosi: “Vediamo questa collaborazione come uno sbocco ideale per due aziende i cui cataloghi - tra quello di Carosello e i nostri, storici, di RCA / Ricordi - rappresentano praticamente tutta la musica italiana. E anche per le novità: penso, per esempio, a Emis Killa, che ha pubblicato i suoi primi quattro album con loro e gli ultimi due con noi. Con Luca Fantacone stiamo già organizzando una serie di attività”.

“Sono molto felice di rinnovare la positiva collaborazione pluriennale con Carosello Records e di continuare a supportare e rafforzare Carosello come casa discografica indipendente, leader sul mercato italiano”, ha commentato Giulia Gori,&nbsp;Senior Director Italy di The Orchard: “Grazie alla nostra esperienza e specializzazione nel segmento digitale, continueremo a lavorare in maniera sinergica con il team Carosello per lo sviluppo dei loro artisti e dei loro brani”.

Carosello, la distribuzione dei formati fisici a Sony Music Italy

Alleanza tra indie e major: ‘Artisti al centro, e stessa visione sul trattare catalogo e frontline’

E’ stato trovato senza vita nella sua abitazione - a Gallarate, in provincia di Varese - Paolo Carù (nella foto, per gentile concessione di Adelia Brigo), veterano della critica musicale italiana e titolare dello storico negozio di dischi&nbsp;inserito dal Guardian nella classifica dei migliori store indipendenti a livello globale.

Come ricostruito dalle testate locale Varese News e La Prealpina, a scoprire il corpo di Carù - 77 anni - sono stati i dipendenti del suo negozio, preoccupati per non averlo visto al lavoro nella mattina di oggi, venerdì 14 giugno. Vano, purtroppo, l’intervento dei soccorsi, giunti&nbsp;sul posto.

Popolare non solo a livello italiano, ma anche internazionale, per essere il titolare e gestore di Carù Dischi, storico negozio situato in piazza Garibaldi, a Gallarate, che ereditò - quando ancora era giovanissimo - dal padre nella seconda metà degli anni Sessanta, Carù è stato molto popolare tra gli appassionati di musica anche in veste di critico musicale.

Insieme a Riccardo Bertoncelli autore della fanzine Pop Messenger Service nei primissimi anni Settanta - e sempre insieme a Bertoncelli <a href="https://www.rockol.it/news-688482/led-zeppelin-vigorelli-1971-50-anni-storia-riccardo-bertoncelli">testimone oculare della disastrosa serata che ebbe per protagonisti i Led Zeppelin al Vigorelli di Milano nel 1971</a> - Carù è stato il co-fondatore di due storiche testate musicali, il Mucchio Selvaggio (nel 1977, insieme a Max Stefani e Aldo Pedron), e - successivamente, nel 1980 - il Buscadero (insieme a Pedron).

Intervistato nemmeno un mese fa da Doppiojazz.it, Carù si definiva un “music lover” prima ancora che un critico o un negoziante. “Amo la musica, mio padre aveva un negozio, è stato un passaggio naturale, dalla scuola al negozio”, aveva detto: “Il giornalismo è arrivato dopo”.

Rigoroso dal punto di vista editoriale - “Nel Buscadero ci occupiamo di quello che ci piace, non di quello che va di moda” - Carù non sentiva la necessità di andare incontro ai gusti del grande pubblico nemmeno in veste di negoziante: “Il mio mestiere è vendere dischi ma la voglia di dire a chi mi chiede Ramazzotti di andarlo a comprare altrove è tanta”, aveva raccontato al Corriere della Sera nel 2016: “Come i Modà e i Negramaro. Solo a sentire il nome rischio un mancamento. Ho avuto la fortuna di trasformare una passione in un lavoro e la mia filosofia da sempre è indirizzare le persone verso la musica di qualità”.

“Io, fin da ragazzino, e grazie a mio padre, mi sono appassionato alla musica. La musica per me è diventata ragione di vita e, di conseguenza ho cominciato a collezionare dischi”, aveva ribadito a Pangea nel 2022: “Il lavoro in negozio è nato di conseguenza. Più che stare attenti a cosa veniva pubblicato andavo a cercare, ma lo faccio ancora, dischi strani o autori non popolari , musicisti strampalati, ecc. Il giornale ha seguito questi dettami: musicisti che ci piacevano e ci piacciono, famosi e non, anzi più sconosciuti , soprattutto in Italia. A me interessa la qualità della musica così non ho mai guardato le classifiche o i dischi maggiormente sponsorizzati dalle case discografiche”.

 
Per gentile concessione di Classic Rock di seguito pubblichiamo integralmente l’intervista a Paolo Carù di Luca Fassina pubblicata all’interno del numero 133 di Classic Rock nel marzo del 2023.

<blockquote>
Come ha iniziato a lavorare nell’azienda&nbsp;di famiglia?

I miei genitori hanno aperto una libreria nel ’42, poi hanno inserito i dischi tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Quando ero ragazzo, negli anni ’60 dominava il 45 giri. Avevamo una compagnia che si ritrovava ad ascoltare musica e una sera un amico ha messo sul piatto AFTERMATH dei Rolling Stones: è stata la prima volta in cui abbiamo assaggiato un album, da lì il vinile è diventato parte&nbsp;integrante della nostra vita di musicisti e musicofili. Nel 1967 ho piantato gli studi e mi ero messo a fare il venditore nel negozio di papà. Ho aperto questo negozio nel 1974. 
&nbsp;

Come sceglieva i dischi da vendere?

Cercavamo di leggere i giornali stranieri per capire cosa usciva. I fornitori esteri ti davano liste di dischi che stavano per essere pubblicati. A un certo punto ho creato le mie riviste, per spiegare il perché ci fosse una certa musica e perché ci piaceva, per farla conoscere. Abbiamo preso spunto dal «Rolling Stone» americano, che è stata la prima rivista importante che ho avuto fra le mani. Però dopo abbiamo fatto le cose&nbsp;come volevamo noi, anche perché, scusa, eravamo tutti appassionati: il «Mucchio Selvaggio» nel 1977, «L’Ultimo Buscadero» nel 1980… In Italia in quel periodo le riviste non erano così specializzate. 
&nbsp;

Come avete vissuto l’avvento del Cd?

Il Compact disc ha preso abbondantemente piede verso la metà degli anni Ottanta, anche grazie a un momento di flessione del vinile. L’abbiamo accettato, ma non abbiamo mai&nbsp;smesso di vendere vinili e il tempo ci ha dato ragione: nel nuovo millennio dal 2005 c’è stato un desiderio di tornare all’album. Anche con l’avvento della musica scaricabile non&nbsp;li abbiamo tolti dagli scaffali, l’appassionato ha bisogno di un oggetto fisico da toccare. Oggi il vinile è tornato di moda, anche tra i giovani; il problema è che le case discografiche hanno aumentato i costi, in alcuni casi anche in modo esagerato. Tenendo prezzi più moderati, ne venderebbero molti di più. 
&nbsp;

Oggi quanti vinili avete in negozio?

Più di cinquantamila, ma ci sono anche quelli del mio papà, che di musica classica ne aveva una valanga, e poi la mia collezione privata. 
&nbsp;

Quali sono i più rari che ha in vendita?

Quando li ho, non mi rimangono a lungo. Ho venduto in quantità industriale molti classici, dai Rolling Stones a Dylan, dai Deep Purple ai Pink Floyd… Van Morrison è stato uno su&nbsp;cui abbiamo scommesso molto. Però sempre musica di qualità. Certe cose non le tengo proprio e quando me le chiedono la voglia di rispondere “valla a comprare altrove” è tanta. 
&nbsp;

Il disco più costoso che ha venduto?

Mi è capitato di vendere dei dischi molto particolari, edizioni di jazz d’epoca a cinquecento o mille euro, ma sono casi abbastanza rari. Ogni tanto qualcuno mi chiede vecchie edizioni, dischi fuori catalogo… una volta un cliente voleva il primo&nbsp;Hendrix inglese della Track, ma quando abbiamo controllato il prezzo ha rinunciato: volevano cinquemila sterline. 
&nbsp;

Cosa succederà al Carù di domani?

È una bella domanda, perché adesso non è più come una volta e non so fino a quando andremo avanti. Negli anni Ottanta e Novanta al sabato si faceva fatica a entrare, c’era la coda che aspettava l’apertura… erano altri tempi. Ora diventa sempre più difficile, non c’è più quel seguito che c’era una volta. Sto&nbsp;pensando di donare la mia collezione a una fondazione, ma non ho ancora individuato quella giusta. Parlandone con il mio amico Riccardo Bertoncelli si parlava della Svizzera, ma non abbiamo mai approfondito.
</blockquote>

Addio a Paolo Carù

Aveva 77 anni: critico musicale e titolare di uno storico negozi di dischi

Per conoscere le ultime novità musicali della settimana, questo articolo ti fornirà l'elenco completo e sempre aggiornato delle nuove canzoni uscite venerdì. Ogni settimana, artisti e band pubblicano nuovi brani, album o EP su tutte le piattaforme digitali. Se vuoi rimanere al passo con le ultime uscite, non perderti <a href="https://www.rockol.it/singoli">l'elenco sempre aggiornato con tutte le novità musicali</a>. Questa settimana parliamo di Mahmood, bnkr44, Elettra Lamborghini, Fiorella Mannoia e Santi Francesi.

<h2>RA TA TA - Mahmood</h2>

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"RA TA TA" è il titolo del nuovo singolo di&nbsp;Mahmood. Il brano è prodotto da&nbsp;Katoo e Madfingerz, e scritto dallo stesso cantautore. In un comunicato stampa si legge che la canzone "è un racconto in cui si susseguono immagini" di "giovani che vivono una quotidianità di disagio, fra insulti e compagnie sbagliate, in cui gli elementi tipici dell’infanzia - i giochi, il succo di frutta - si mischiano in un ossimoro fatto di abbandono e difficoltà, dove la bocca a mitraglia che spara parole a raffica diventa l’unica arma per difendersi dalle ingiustizie". Il singolo anticipa il tour estivo di Mahmood, prima delle date nei palazzetti del prossimo autunno.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/mahmood-ra-ta-ta-290177618">Leggi il testo di "RA TA TA" </a>

Alessandro Mahmoud ha origini per metà sarde (madre) e per metà egiziane (padre). Inizia a farsi conoscere nell'ambiente musicale nel 2012, quando partecipa alla sesta edizione del talent show X Factor; una volta uscito dal loft del talent Alessandro inizia a collaborare con il produttore Pier Paolo Peroni, che produce il suo primo singolo. Le loro strade, tuttavia, si separano ben presto e Alessandro, complice la collaborazione con i produttori Francesco Fugazza e Marcello Grilli, inizia ad... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/mahmood/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>ESTATE 80 - bnkr44 - Universal</h2>

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La band BNKR44, visti in gara al&nbsp;Festival di Sanremo 2024, ha annunciato l'uscita del loro EP "44.SUMMER" per il 14 giugno su tutte le piattaforme digitali, distribuito dall'etichetta Universal. Il progetto include tre brani inediti, tra cui il singolo "ESTATE 80", disponibile contemporaneamente nelle radio italiane. "ESTATE 80" è scritta e prodotta interamente dalla band, con la co-produzione di Fenoaltea.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/bnkr44-estate-80-290177844">Leggi il testo di "ESTATE 80" </a>

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<h2>DIRE FARE BACIARE - Elettra Lamborghini - Universal</h2>

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Elettra Lamborghini pubblica il nuovo singolo "Dire Fare Baciare" in collaborazione con Shade, disponibile in digitale su tutte le principali piattaforme e in rotazione radiofonica a partire dal 14 giugno. Il brano, prodotto dall'etichetta Capitol Records Italy (Universal Music Italy), segna il ritorno della cantante e della sua prima collaborazione con&nbsp;Shade. Come spiegato in un comunicato stampa, il titolo del brano è "ispirato al celebre gioco per bambini e anticipa un testo ironico e divertente sulle dinamiche di coppia".

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/elettra-lamborghini-feat-shade-dire-fare-baciare-290177841">Leggi il testo di "DIRE FARE BACIARE" </a>

Elettra Lamborghini è la figlia di Tonino Lamborghini e la nipote di Ferruccio Lamborghini, fondatore del marchio. Nata a Bologna nel 1994, ha come secondo nome Miura, come il famoso modello dell'auto. La sua carriera di cantante esplode nel 2018 con "Pem pem", un video da 4,3 milioni di visualizzazioni in meno di una settimana. Ha partecipato al singolo di Guè Pequeno "Lamborghini (RMX)" assieme a Sfera Ebbasta. "Pem Pem”, è stata presentata dal vivo, durante l’halftime show di una... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/elettra-lamborghini/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>DOMANI È PRIMAVERA (feat. Michele Bravi) - Fiorella Mannoia</h2>

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"Domani è primavera" è il nuovo singolo di Fiorella Mannoia con Michele Bravi.&nbsp;Il testo è&nbsp;firmato da Amara, che per la musicista romana ha già scritto "Che sia benedetta", "Il peso del coraggio"&nbsp;e "Padroni di niente".

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/fiorella-mannoia-feat-michele-bravi-domani-e-primavera-feat-michele-bravi-290177802">Leggi il testo di "DOMANI È PRIMAVERA (feat. Michele Bravi)" </a>

Fiorella Mannoia esordisce nel 1968 a Castrocaro, dove interpreta "Un bimbo sul leone", brano di Adriano Celentano. Contemporaneamente inizia ad incidere i primi 45 giri. Nel 1972 nasce l'importante sodalizio col musicista Memmo Foresi, che affianca Fiorella nel duo "Mannoia, Foresi &amp; co.". Dopo questa esperienza a due, che ha portato anche alla realizzazione di un omonimo LP, la prima volta di Fiorella a Sanremo, nell'anno 1981 con "Caffè nero bollente", segna il suo primo incontro col... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/fiorella-mannoia/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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 <a href="https://www.rockol.it/singoli">Scopri qui</a> tutti i singoli in uscita!
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<h2>tutta vera - Santi Francesi - Sony</h2>

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I Santi Francesci tornano&nbsp;con il nuovo singolo "Tutta vera". Il brano è stato scritto dal duo,&nbsp;composto da Alessandro De Santis e Mario Lorenzo Francese, vincitori della sedicesima edizione di X Factor Italia, insieme a Pacifico, ed è stato prodotto con la collaborazione di Enrico Brun. Il nuovo singolo anticipa l'uscita dell'album dei Santi Francesi previsto per l'autunno.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/santi-francesi-tutta-vera-290177624">Leggi il testo di "tutta vera" </a>

I Santi Francesi sono un duo composto da Alessandro De Santis e Mario Lorenzo Francese. Dopo un trascorso come trio con il nome The Jab che li porta a partecipare nel 2017 alla 17esima edizione di Amici di Maria De Filippi - dove non riescono ad accedere alla fase finale del talent - e alla pubblicazione nel 2019 dell'album “Tutti manifesti”, uscito dal gruppo nel 2021 il batterista Davide Buono si ribattezzano Santi Francesi prendendo spunto dai loro cognomi. Nel marzo 2022 pubblicano il... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/santi-francesi/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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Nuova musica uscita in Italia settimana del 2022-02-06

Questa settimana nuovi singoli per Mahmood, bnkr44, Elettra Lamborghini, Fiorella Mannoia e...

Nuovi singoli, le uscite del 14 giugno

<a href="https://www.rockol.it/artista/mannarino">Mannarino</a>&nbsp;ha firmato con BMG un&nbsp;contratto pluriennale relativo all’attività di recording. Il roster dell'etichetta discografica si arricchisce così di un nuovo nome in vista di, come promette un comunicato stampa, "nuovi interessanti progetti".&nbsp;

&nbsp;“Ho accolto con entusiasmo e gratitudine questa nuova avventura discografica", ha raccontato l'artista: "Firmare questo contratto rappresenta per me un importante passo nella mia carriera, frutto di una scelta ponderata e convinta, mossa soprattutto dalla fiducia nella condivisione di valori comuni. Ho scelto di collaborare con BMG perché credo nelle qualità e nella visione di tutta la squadra. Sono convinto che insieme riusciremo a creare qualcosa di importante, lavorando a progetti che rispecchino appieno la mia identità artistica e la mia ricerca musicale".

&nbsp;A Mannarino ha fatto eco&nbsp;Dino Stewart, Managing Director di BMG in Italia, sottolineando:&nbsp;“Per BMG la firma di Mannarino è motivo d’orgoglio ancora prima di pubblicare nuova musica. Se per un discografico è o dovrebbe essere semplice riconoscersi in un grande artista non è sempre vero l’opposto: quella di Alessandro è però una scelta ed un impegno preciso a lavorare insieme a noi per i prossimi anni, con idee e modi di intendere la musica e il nostro lavoro lontani dalla frenesia odierna che coinvolge e spesso travolge anche il mondo della musica”.

Nella nota stampa si legge poi che Mannarino&nbsp;porterà nella famiglia di&nbsp;BMG&nbsp;il suo personalissimo mix di songwriting originale, esplorazione musicale e testi intrisi di poesia, tratti distintivi che l’etichetta discografica e&nbsp;Dino Stewart hanno accolto fin da subito con entusiasmo e soddisfazione, pronti a lavorare con l’artista secondo la precisa linea editoriale dell'azienda: coerenza e valorizzazione dei talenti, per contribuire in modo autentico alla dimensione artistica musicale attuale non prefiggendosi come unico obiettivo il solo raggiungimento di numeri e certificazioni.&nbsp;

Mannarino

Mannarino: firmato con BMG un contratto pluriennale

Il cantautore firma con l'etichetta discografica un contratto relativo all’attività di recording

Per conoscere le ultime novità musicali della settimana, questo articolo ti fornirà l'elenco completo e sempre aggiornato delle nuove canzoni uscite venerdì. Ogni settimana, artisti e band pubblicano nuovi brani, album o EP su tutte le piattaforme digitali. Se vuoi rimanere al passo con le ultime uscite, non perderti <a href="https://www.rockol.it/singoli">l'elenco sempre aggiornato con tutte le novità musicali</a>. Questa settimana parliamo di Marco Ligabue, Purple Disco Machine, Camila Cabello, Post Malone, Silvia Dainese e Rokas.

<h2>Il vento dell'estate - Marco Ligabue - M.O.M.</h2>

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Il 21 giugno 2024, in occasione della Giornata Mondiale della Musica e primo giorno d'estate, il cantautore Marco Ligabue presenta il suo nuovo singolo "Vento dell'estate". Il brano è disponibile su tutte le piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica. Come spiegato in un comunicato stampa, il testo della canzone racconta la tentazione di lasciare tutto e partire verso luoghi esotici, in compagnia e senza preoccupazioni, durante la stagione estiva. Inoltre, la produzione del brano è stata guidata dall'istinto di basso-batteria-chitarra in sala prove, con la partecipazione di musicisti come Lenny Ligabue alla batteria, Johnny Gasparini alla chitarra, Jack Barchetta al basso e il giovane produttore Francesco Landi. Tra i prossimi appuntamenti di Marco Ligabue ci saranno il "Sempre tutto bene tour" in versione elettrica con la sua band e gli showcase del libro insieme ad Andrea Barbi.

Marco Ligabue nasce a Correggio il 16 maggio 1970. Suona la chitarra nei Rio, di cui è autore di quasi tutte le musiche e testi. Prima di fondare i Rio, insieme a Fabio Mora, suona in altre band come Little Taver &amp; His Crazy Alligators. Oltre all'attività di musicista è dal 1991 fondatore, responsabile e coordinatore di Ligachannel e BarMario, sito e fan club ufficiali di suo fratello, Luciano Ligabue. 
A giugno 2012 abbandona i Rio per intraprendere la carriera solista. Nel 2013 esce... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/marco-ligabue/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>Heartbreaker - Purple Disco Machine</h2>

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Purple Disco Machine e i&nbsp;Chromeo uniscono le forze nel nuovo singolo "Heartbreaker", disponibile dal 21 giugno. Il brano è accompagnato da un videoclip diretto da&nbsp;Spencer Ford. "Ci siamo divertiti davvero molto a girare il video musicale", ha fatto sapere il&nbsp;produttore tedesco insieme al duo&nbsp;canadese di musica elettrofunk.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/purple-disco-machine-feat-chromeo-heartbreaker-290663575">Leggi il testo di "Heartbreaker" </a>

Piontek, in arte Purple Disco Machine, nasce a Dresda nel 1980 e cresce nella Repubblica Democratica Tedesca. Sin dall’adolescenza coltiva la sua passione per la consolle e inizia a frequentare la vita notturna della sua città diventando lui stesso uno dei DJ più seguiti di Dresda. Nei primi anni Duemila, poi, Piontek firma le sue prime produzioni, che lo conducono verso il debutto discografico, l’album SOULMATIC, pubblicato nel 2017 per Sony Music Entertainment dopo alcuni EP (“Tank Drop”... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/purple-disco-machine/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>Chanel No.5 - Camila Cabello</h2>

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Camila Cabello pubblica il 21 giugno&nbsp;“Chanel No.5“, nuovo brano presente in “C, XOXO”, il prossimo album della popstar in uscita il 28 giugno. Il brano segue la pubblicazione dei precedenti singoli&nbsp;“I Luv It” con&nbsp;Playboi Carti e "He knows" con Lil Nas X. Il disco,&nbsp;scritto da Camila e realizzato insieme al produttore esecutivo El Guincho, con la co-produzione di&nbsp;Jasper Harris,&nbsp;include altre collaborazioni con Drake e&nbsp;JT delle City Girls.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/camila-cabello-chanel-no-5-290653936">Leggi il testo di "Chanel No.5" </a>

Karla Camila Cabello Estrabao nasce il 3 marzo 1997 a Cojímar, un piccolo villaggio di L'Avana, a Cuba. A 5 anni la sua famiglia si trasferisce a Miami, negli Stati Uniti, dove la piccola Camila comincia ad avvicinarsi al mondo della musica. Nel 2012 Camila, appena quindicenne, partecipa ai provini per la seconda edizione di X Factor USA: viene eliminata, ma la produzione la invita a mettere su un gruppo vocale insieme ad altre cantanti, Ally Brooke, Dinah Jane, Lauren Jauregui e Normani... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/camila-cabello/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>Pour Me A Drink (Feat. Blake Shelton) - Post Malone</h2>

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 <img src="https://images.rockol.it/LwpX6D0_XPy00Q32iZDzZX_tbMA=/200x200/smart/rockol-img/release-single/pour-me-a-drink-feat-blake-shelton-post-malone-cover-single-ts1718928714.jpeg">
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Sulla scia della sua ennesima trasformazione verso il country, Post Malone pubblica il 21 giugno il nuovo singolo "Pour Me A Drink" con la stella del genere&nbsp;Blake Shelton. Il brano è tratto dal prossimo album della voce di "Rockstar",&nbsp;il disco country&nbsp;"F-1 Trillion", in uscita il 16 agosto.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/post-malone-pour-me-a-drink-feat-blake-shelton-290693052">Leggi il testo di "Pour Me A Drink (Feat. Blake Shelton)" </a>

Post Malone, vero nome Austin Post, nasce il 7 aprile 1995 a Syracuse, New York. Si trasferisce da ragazzo a Dallas con la famiglia (suo padre lavora per i Cowboys, locale e notissima squadra della NFL). 
Si trasferisce quindi a Los Angeles, dove inizia a fare musica in diverse modalità e con diverse formazioni. Ma il salto avviene nel 2015, quando pubblica su SoundCloud "White Iverson”, canzone che cita Allen Iverson, grande ex stella dell’NBA. Il video, pubblicato poco dopo su YouTube... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/post-malone/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>Sei così reale - Silvia Dainese - SD Sono un pesce</h2>

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"Sei così reale" è il titolo del nuovo singolo&nbsp;Silvia Dainese,&nbsp;di cui è&nbsp;disponibile anche il&nbsp;videoclip su Youtube diretto da&nbsp;Erika Errante Baruffaldi.&nbsp;“Erano passati pochi giorni dal mio compleanno, quando mi sono trovata a teatro, all’ex ospedale psichiatrico di Genova Quarto, ad assistere al monologo 'Moi' dell’autrice Chiara Pasetti per la regia di Alberto Giusta, liberamente tratto dalla corrispondenza di Camille Claudel, scultrice francese amante e musa di Rodin, morta in ospedale psichiatrico dopo trent’anni di internamento. Una storia intensa che mi ha colpita molto, soprattutto grazie all’interpretazione di Lisa Galantini, che ho avuto modo di conoscere dopo lo spettacolo: è dopo questo incontro che è nata 'Sei così reale'", ha spiegato Silvia Dainese.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/silvia-dainese-sei-cosi-reale-286928155">Leggi il testo di "Sei così reale" </a>

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Questa settimana nuovi singoli per Marco Ligabue, Camila Cabello, Post Malone, Silvia Dainese e...

Nuovi singoli, le uscite del 21 giugno

Da tempo si inseguono voci sulla possibile vendita dei diritti discografici dei <a href="https://www.rockol.it/artista/queen">Queen</a>. 

L’ultima indiscrezione afferma che i proprietari avrebbero accettato di vendere i loro diritti di registrazione, pubblicazione e altri diritti a Sony Music per la cifra record di 1,27 miliardi di dollari. 

Secondo quanto riporta il sito “hitsdailydouble”, l'accordo include anche i diritti sul nome e sull'immagine, aprendo potenzialmente le porte a musical, pubblicità e film, merchandising e altre opportunità di guadagno. Il solo film autobiografico della band, “Bohemian Rhapsody”, del 2018, ha guadagnato oltre 900 milioni di dollari in tutto il mondo. 

Disney e Universal Music Group manterranno permanentemente i diritti di distribuzione dei dischi dei Queen in Nord America, ma la quota delle royalties della band andrà ora a Sony Music. Nel resto del mondo, i diritti dovrebbero passare dagli attuali proprietari UMG a Sony Music nel 2026 o nel 2027. 

Secondo quanto riporta la rivista “Variety”, i proventi delle esibizioni dal vivo non sono inclusi nell'accordo. I membri fondatori Brian May e Roger Taylor continuano a esibirsi dal vivo con il cantante Adam Lambert. Il bassista John Deacon si è ritirato poco dopo la morte del cantante fondatore Freddie Mercury, avvenuta nel 1991. 

La cifra di 1,27 miliardi di dollari sarebbe il più alto importo di vendita di diritti musicali mai registrata, superando il precedente accordo di 500 milioni di dollari di Bruce Springsteen nel 2021, sempre a Sony Music, e l'accordo raggiunto all'inizio di quest'anno in cui Sony ha accettato di pagare 600 milioni di dollari per metà del catalogo editoriale e dei master registrati di Michael Jackson. 

Le voci di un potenziale accordo per i Queen sono iniziate a circolare nel 2023 e sono proseguite per oltre un anno. Anche la Universal Music si è detta interessata all'acquisto del catalogo. 

I Queen sono l'ultima band rock a vendere i diritti del proprio catalogo, aggiungendosi a una lista di artisti che, oltre ai citati Springsteen e Jackson, comprende Bob Dylan, Stevie Nicks, Blondie, Chrissie Hynde, Journey, Nikki Sixx, Steve Winwood e molti altri. 

Tra gli altri anche David Crosby, scomparso a gennaio 2023, che nel 2021 ha venduto (in una cifra intorno ai 300 milioni di dollari) il suo catalogo spiegando così sui social la sua decisione: "Non posso lavorare e lo streaming mi ha rubato i soldi dei dischi. Ho una famiglia e un mutuo e devo prendermi cura di loro, quindi è la mia unica opzione. Sono sicuro che anche gli altri la pensano come me".

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Queen

I Queen hanno venduto i loro diritti discografici? 

Secondo le ultime indiscrezioni con una cifra record dovrebbero passare a Sony music. 

Al suo interno i fan troveranno una sorta di "museo" con contenuti e materiali inediti, nonché esperienze visive e uditive totalmente nuove che, per mantenere la loro unicità, non sarà possibile riprendere e registrare. Niente cellulari né videocamere dunque, ma un'immersione a 360° nel sogno creativo del rapper e cantautore genovese. In occasione dei due grandi live di Tedua in programma all’Ippodromo Snai il 29 e il 30 giugno a Milano, <a href="https://www.instagram.com/teduaofficialfanclub/">il suo FanClub ufficiale</a> si è fatto promotore di un’operazione magica: un pop-up, pensato e immaginato dal basso per chi vuole tuffarsi dentro l’universo di Dan-Tedua, tra Inferno, Purgatorio e Paradiso. La&nbsp;forza e il calore dei fan sono il vero tesoro di un artista. La struttura temporanea sarà aperta a chiunque sia in possesso di un biglietto di ingresso per gli I-Days e sarà completamente gratuita. Prevede numerose attività sia all'interno che all'esterno. Il progetto del pop-up prende vita a inizio gennaio di quest’anno da un desiderio di Elena Solinas, madre del rapper e coordinatrice del FanClub ufficiale: “L’idea era quella di creare uno spazio che potesse essere un punto di ritrovo fisico per il FanClub e i tantissimi ragazzi che ogni giorno seguono con entusiasmo il percorso artistico di Tedua e che sono diventati a tutti gli effetti una delle community più solide della scena rap”, raccontano Solinas e Hajar El Bouzekraoui, altra deus ex machina del fan-club. 

<div class='embed'><img src="https://images.rockol.it/rHV9jdS8adFY0CbXM3ckw5S8xKY=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/tedua-1.png" alt="https://images.rockol.it/rHV9jdS8adFY0CbXM3ckw5S8xKY=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/tedua-1.png" title="https://images.rockol.it/rHV9jdS8adFY0CbXM3ckw5S8xKY=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/tedua-1.png" class="img-responsive" /></div>

Dalla collaborazione tra il FanClub e la&nbsp;community&nbsp;di Concerti Rap, a seguito dell’ottima sinergia riscontrata dopo il tour invernale del rapper genovese, durante cui le due realtà hanno avuto modo di unire le forze per creare contenuti social destinati principalmente ai fan e non solo, realizzando video che hanno ottenuto centinaia di migliaia di visualizzazioni, è nata la proposta di rendere quello spazio molto più di un semplice ritrovo fisico. “Ci si è posti l'obiettivo di dare vita a un qualcosa che lasciasse un'impronta e rappresentasse un unicum nel settore musicale e dell'intrattenimento – proseguono Solinas e Hajar - da qui l'esigenza di richiedere prima il sostegno di Live Nation e poi iniziare la ricerca di uno sponsor che fosse in linea con i valori del FanClub. Ticketmaster in questo è stato fondamentale: ha saputo cogliere subito lo spirito innovativo del progetto e ha accolto la proposta di sostenerlo sia economicamente che operativamente”. 

L’iniziativa può fare scuola e gli obiettivi del pop-up sono svariati: “Dalla volontà di voler far avvicinare sempre di più i fan al processo creativo che sta dietro a un progetto imponente come il disco ‘La Divina Commedia’, alla necessità di dimostrare allo stesso Mario che i suoi fan sono i primi a credere nelle sue capacità di cambiare le regole del gioco e spingersi oltre i confini – concludono Solinas e Hajar - e poi: il desiderio di far vivere un'esperienza unica e irripetibile a coloro che, acquistando dischi e biglietti dei concerti, rendono possibile ogni giorno la carriera del loro cantante preferito. La cura dei dettagli della scenografia del tour nei palazzetti non è stata soltanto fonte d'ispirazione per noi nella fase progettuale, ma anche la motivazione per la quale l'allestimento della struttura temporanea sarà affidata alla stessa scenografa del palcoscenico, Eleonora Peronetti”.

Tedua

Tedua: un pop-up speciale per i suoi live all’Ippodromo di Milano

Un’operazione partita dal basso, voluta dal FanClub, che vuole regalare un’esperienza unica.

La Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi della Presidenza del Consiglio ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni di consumatori Codacons e Assourt in merito alla pubblicazione dei risultati completi del televoto che hanno decretato la classifica finale dell’<a href="https://www.rockol.it/tutto-su/sanremo-2024-492651">ultimo Festival di Sanremo</a>. “La Rai dovrà fornire al Codacons e all’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi tutti i dati sul televoto relativo al Festival di Sanremo 2024, tra quelli che non sono stati già pubblicati online dalla rete”, spiega l’agenzia ADNKronos, citando una nota diffusa da Codacons: “All’indomani dell’ultima puntata del Festival, caratterizzata da alcuni disservizi e problemi tecnici che avevano interessato il sistema del televoto, il Codacons assieme ad Assourt aveva presentato formale istanza d’accesso alla Rai chiedendo tutti i dati sui voti espressi dai singoli componenti delle giurie della sala stampa e delle radio; i voti validi raccolti attraverso il televoto; quelli invalidati e la relativa motivazione; i dati circa eventuali voti espressi dal pubblico da casa e non raccolti dal sistema a causa dei disservizi tecnici".

Il servizio pubblico, in un primo momento, aveva rifiutato di fornire le informazioni richieste, giudicandole non di interesse pubblico. A quattro mesi dalla chiusura della manifestazione, "la Commissione - riferisce sempre l’ADNKronos, riferendo la nota diffusa dall’organo governativo - osserva che, come di consueto, l’indicazione del link di consultazione dei documenti pubblicati sul sito istituzionale dell’amministrazione equivale all’accesso […] Qualora vi sia documentazione tra quella richiesta che non è stata pubblicata la Rai dovrà consentire l’accesso poiché la richiesta delle odierni ricorrenti rientra nell’alveo delle finalità statutarie delle stesse associazioni, in relazione agli interessi dei consumatori che le stesse rappresentano".

"La nostra richiesta non era tesa a conoscere le percentuali di voto ottenute dagli artisti in gara a Sanremo 2024 attraverso le varie giurie, perché questi dati sono già pubblici e accessibili a tutti”, ha dichiarato il presidente del Codacons Carlo Rienzi: “Quello che vogliamo sapere, e che ora la Rai dovrà dirci, è quanti voti siano stati invalidati o non raccolti a causa dei problemi tecnici registrati nel corso della serata finale del Festival".

Sanremo 2024, la RAI dovrà rendere pubblici i dati del televoto

Accolto il ricorso di Codacons e Assourt

Tre appuntamenti, tre serate speciali, tre talk sul palco del Lucca Summer Festival. Che dimostra la sua voglia di crescere, di stupire, di regalare al suo pubblico quel qualcosa in più.

Si inizia il 25 giugno alle ore 19.00 nell'area hospitality Cortile degli Svizzeri. Dopo mesi di assenza c'è il ritorno di Vittorio Cecchi Gori, produttore cinematografico e imprenditore a livello internazionale. Con lui ripercorreremo la sua storia, le sue vicende, gli interrogativi di una vita; le sue passioni, anche sportive, i retroscena del set, della politica, della finanza. A guidarlo nel percorso la giornalista e conduttrice Eleonora Daniele e il direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni.

Il 4 luglio, sempre alle ore 19.00 e sempre nell'area hospitality Cortile degli Svizzeri, due protagonisti e una conduttrice d'eccezione. Rossella Brescia accenderà il faro su Andrea Scanzi e Veronica Gentili. I due non si risparmieranno davanti alle domande di Rossella, perché il 4 luglio saranno “Vietati i segreti”.

L'ultima serata, l'8 luglio, avrà inizio alle ore 21.00 sul palco del Lucca Summer Festival in Piazza Napoleone insieme al direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio. Sul palco presenterà il suo ultimo libro dedicato alla storia di Israele e Palestina.

Lucca Summer Festival è anche Talk

Il 25 giugno, il 4 e l'8 luglio tre incontri che esulano dall'ambito musicale

Si terrà tra i prossimi 11 e 15 ottobre, tra Miami e Los Angeles, Hit Week 2024, il <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/hit-week-207517">festival dedicato all’esportazione della musica italiana</a> giunto quest’anno alla diciottesima edizione: realizzato con la partecipazione di Ice Italian Trade Agency (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) e di FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), l’evento in programma per il prossimo autunno avrà per headliner The Kolors, di scena alla Beach Bandshell Arena di Miami, ed Emma Marrone, che salirà sul palco del Whisky a Go Go di Los Angeles. Grazie al programma Siae Per Chi Crea, a Miami saranno inoltre presenti 4 special guest: Didi, Damien Mc Fly, Liverpool Alligator Park (già sul palco a Los Angeles lo scorso anno come spalla dei Coma_Cose) e Giulia Mutti (vincitrice dell’edizione 2022 del contest Hit Week Talent).

Anche nel 2024 sarà organizzato Hit Week Talent, il concorso legato al festival che porterà due emergenti a esibirsi insieme a Emma Marrone a Los Angeles: a <a href="https://www.rockol.it/hitweektalent2024">questo indirizzo</a> è possibile trovare tutti gli aggiornamenti relativi al contest.

Nei giorni della manifestazione sono previsti eventi collaterali nei più luoghi iconici di Miami e Los Angeles che, durante la settimana, ospiteranno dj set all’insegna della italo disco, panel con i maggiori operatori del music biz statunitense, lezioni degli artisti protagonisti nelle università più prestigiose delle due città, show acustici e mostre fotografiche allo scopo di esportare il sistema musicale industriale italiano nel mondo, punta di diamante della diffusione del made in Italy. Il programma - attualmente - è in costante aggiornamento.

“Il ricco programma della diciottesima edizione di Hit Week dimostra che il grande successo del festival internazionale messo a punto insieme a ICE continua a crescere, dimostrando la massima attenzione globale verso la musica italiana”, ha commentato Enzo Mazza, CEO FIMI: “I risultati dell’ultimo anno celebrano d’altronde un percorso di rimonta dei consumi di musica nostrana a livello globale avviato nel 2020: in soli quattro anni i ricavi sono aumentati di circa 15 milioni di euro, per un incremento del 130% del tutto emblematico”.

L’iniziativa è la testimonianza dell’impegno di Agenzia ICE, interamente rivolto a ripetere i successi che sin dal 2009 mettono in vetrina la musica italiana negli Stati Uniti, in un mercato che - secondo i dati elaborati da SIAE - nel 2022 era il quarto con più ascoltatori di musica italiana al mondo. “Un mercato di particolare interesse per l’industria discografica italiana, che include 1449 aziende, di cui oltre 200 case discografiche indipendenti (fonte: Ufficio Studi ICE, dati aggiornati al 2021), e il cui export ha segnato un incremento delle entrate da royalty del 15% nel 2022, generando oltre 22 milioni di Euro, superando la crescita del 7,5% sulle revenue registrata tra il 2018 e il 2021”, hanno specificato gli organizzatori in una nota.&nbsp;

Il sostegno finanziario di Agenzia ICE prevede nell’ambito del supporto alla partecipazione italiana alla manifestazione anche un programma di comunicazione, che per l’edizione scorsa di Hit Week ha raggiunto oltre 330.000 persone alla radio, 124.000 followers attraverso le diverse campagne svolte sui social, e 35.000 email inviate a nominativi interessati a iniziative musicali nell’area di Miami e Los Angeles.

Hit Week 2024, a ottobre il ritorno negli USA con Kolors ed Emma

Annunciati i primi dettagli della prossima edizione del festival della musica italiana nel mondo

Tre giorni di elettronica: la parola “giorno” non è casuale perché la scelta di FuturFestival è di proporre musica elettronica con la luce del sole, il tramonto e una parte della sera - non di notte: “C’è un’atmosfera diversa durante il giorno, molto più solare, che ci consente di proporre artisti più tribali ed energici”, spiega Maurizio Vitale, co-fondatore del Festival, che dal 5 al 7 luglio porta al Parco Dora di Torino giganti del clubbing e dell’elettronica come &nbsp;The Blessed Madonna, Carl Cox, Bonobo, Solumun, Skrillex, assieme a nomi emergenti come LP Giobbi, nella sua prima esibizione “live” in Italia. Spesso è l’occasione per vedere artisti che in Italia passano raramente, come Four Tet, protagonista di un set da solo e uno in b2b con Floating Points. Negli anni Kappa FuturFestival è diventato una delle rassegne di riferimento in Europa per questo genere, nel momento in cui altri festival altrettanto grandi come Nameless uniscono elettronica, pop e urban e altre rassegne/festival (Polifonic, <a href="http://musicbiz.rockol.it/news-745067/terraforma-exo-nuovo-festival-intervista-organizzatore-pietromarchi">Terraferma Exo</a> o <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-743124/inner-spaces-padre-antonio-pileggi-intervista">Inner Spaces</a> per citare rassegne milanesi e Viva in Puglia) puntano su format e modelli più specifici e/o di nicchia - mentre Club To Club, sempre a Torino, è indoor ed invernale. &nbsp;

Il pubblico arriva al FuturFestival da 142 paesi diversi, spiega Vitale, che lo definisce &nbsp;un “unicum”, proprio per l’incrocio delle tre dimensioni: è diurno, urbano e outdoor. Una reputazione che fa sì che al parco Dora si vedano nomi o produzioni difficili da vedere altrove: “È un insieme di fattori. Per alcuni DJ Kappa FuturFestival è una tappa imprescindibile nel panorama mondiale, per altri è l’occasione per presentare progetti speciali. Ultimamente ci arrivano addirittura richieste da artisti di fama mondiale che desiderano suonare da noi. Inoltre siamo molto attenti ai talenti emergenti e spesso scommettiamo su artisti prima che diventino di massa”. Anche se le scelte, spiega, non dipendono comunque dai cachet in aumento nel settore, anche per DJ set e serate con produzione minima: "In realtà riscontriamo un trend in crescita da 16 anni… Sono 3 i parametri di cui teniamo in conto per bilanciare la programmazione: musicisti che crediamo coerenti con l’identità dei nostri Festival, la musica che ci piace e la disponibilità degli artisti”.

"La musica elettronica è indubbiamente di tendenza”, continua Vitale per spiegare la vitalità del settore anche in Italia. “Sono molte le esperienze che si stanno sviluppando, come i piccoli festival che permettono di scoprire nuovi spazi e scene creative. Con gli strumenti digitali una carriera può decollare e crescere molto velocemente” . Ci sono certo delle difficoltà, soprattutto&nbsp;logistiche e di sostenibilità: “Si può però elaborare una strategia per ridurre al massimo l’impatto partendo dall’identificazione di quali sono le attività più inquinanti. La base è l’analisi degli sprechi, che possono essere drasticamente ridotti con una programmazione accurata. Tema strettamente connesso è il corretto smaltimento dei rifiuti, perchè anche questi materiali sono risorse se correttamente trattati. L’approvvigionamento energetico è un altro argomento scottante che però si può affrontare scegliendo soluzioni innovative come strumentazioni altamente efficienti. Più complesso è andare ad agire sui trasporti di staff e pubblico, ma la natura urbana di Kappa FuturFestival ci viene in aiuto perché possiamo contare su una capillare rete di trasporto pubblico che grazie alla collaborazione con le istituzioni locali viene potenziata per l’occasione”. 
In questo senso è centrale la presenza, fin nel nome, &nbsp;e il sostegno di un brand - piemontese, quindi legato al territorio: “Fin dalla prima edizione Kappa ha dato un supporto molto importante allo sviluppo del Festival. Non solo dal punto di vista meramente economico - che aiuta comunque a sostenere gli alti costi di produzione - ma anche attraverso la propria rete marketing, comunicazione e prodotto, ampliando la portata e la visibilità dell’evento”, spiega.

Oltre ai 5 palchi (Futur, Solar, Voyager, Kosmo e Nova), completano i tre giorni una Art &amp; Techno Experience, un pacchetto che espande il Festival a 5 giorni, con una collaborazione con gallerie e realtà artistiche torinesi. Sul futuro “stiamo lavorando, e continueremo a farlo, per migliorare l’esperienza del pubblico”, spiega Vitale. “Siamo costantemente attenti alle nuove tendenze e siamo soliti essere all’avanguardia nel testare nuove tecnologie, senza però stravolgere la natura e la location del Festival”.&nbsp;

FuturFestival, l’elettronica di giorno

Parla Maurizio Vitale, co-fondatore della manifestazione torinese

Enrico Merlin, musicista, compositore e storico della musica del ‘900, sarà a Kansas City, negli Stati Uniti, dal 17 al 22 giugno, per catalogare una imponente collezione privata dedicata a <a href="https://www.rockol.it/artista/miles-davis" target="_blank">Miles Davis</a>.

Rodman Marymor, uno dei più importanti collezionisti di Miles Davis al mondo, residente a San Francisco, ha infatti deciso di donare a un museo di rilevanza internazionale ben 50 anni di dedizione all’artista. Si tratta di un enorme lascito costituito da dischi, registrazioni ufficiali, radiofoniche e private di concerti, riviste, fotografie, libri, poster e altre memorabilia.

Si identifica nell’American Jazz Museum di Kansas City l’istituzione adeguata e si procede con le pratiche per l’istituzione del Fondo Miles Davis. Di comune accordo, il donatore e il museo decidono di scegliere Enrico Merlin quale esperto per la catalogazione e l’acquisizione commentata delle migliaia di oggetti del fondo.

Jordan Malhiot (Registrar And Collections Manager delle collezioni del museo) spiega che si tratta della più importante acquisizione fino a oggi e che per la prima volta si decide di coinvolgere un esperto di fama internazionale.

Enrico Merlin racconta: “L'invito dell'American Jazz Museum mi rende estremamente orgoglioso anche per il fatto che, per tale operazione culturale, sia stato scelto un italiano. L'esportazione all'estero delle competenze professionali del nostro Paese, e del patrimonio intellettuale a esse legato, non può che rappresentare un vanto straordinario. Il mio impegno artistico è finalizzato alla continua ricerca della novità, la quale trae origine dall'attitudine alla curiosità e le esperienze nuove e stimolanti ne sono diretta conseguenza. Considero impareggiabile l'esperienza all'American Jazz Museum, la quale corona la mia passione artistica, i sacrifici e l'impegno di una vita.”

<a href="https://www.rockol.it/autore/enrico-merlin">Qui tutti gli articoli di Enrico Merlin per Rockol.</a>

Enrico Merlin

Enrico Merlin catalogherà in U.S.A. la collezione di Miles Davis

Il musicista italiano è stato incaricato dall'American Jazz Museum di Kansas City

Il 18 giugno SAE Institute Milano ha ospitato la quarta edizione della tavola rotonda "Women in Music". Durante l'evento, Alessandra Micalizzi, coordinatrice della ricerca e docente SAE, ha presentato uno studio sul gender pay gap e la disparità nell'educazione finanziaria tra uomini e donne, con l'hashtag #DonneMUDE. Nella nostra intervista Micalizzi&nbsp;ha raccontato le modalità di ricerca e lo stato attuale in cui si trova il settore musicale.&nbsp;

In occasione della tavola rotonda “Women in Music”, lei ha presentato la ricerca omonima prendendo in esame il fenomeno del gender pay gap all’interno del settore musicale. Può spiegarci le modalità con cui è stata svolta questa ricerca? 

L’idea di avviare una ricerca dedicata al rapporto tra donne, denaro e musica nasce da un precedente studio condotto da SAE Institute e pubblicato in Women in Creative Industries, in cui si è cercato di tracciare un quadro generale dello stato dell’arte nell’industria italiana. 

In quel caso, sono stati intervistati più 40 soggetti operanti nel settore della musica, con un sotto campione di uomini in modo da incrociare lo sguardo con l’esperienza diretta delle nostre intervistate ed uscire dal rischio di una distorsione e di una autoreferenzialità. 

In quella circostanza, sono emersi due temi interessanti connessi al denaro: il gender pay gap presente tuttavia solamente nelle realtà strutturate come l’industria discografica e comunque meno rilevante come aspetto perché siamo tutti consapevoli del fatto che sia trasversale ad ogni settore e ad ogni nazione (anche se con delta differenti); nel caso specifico della musica, possiamo ritenere gender pay gap anche il riconoscimento di un valore minore o addirittura la gratuità delle prestazioni delle donne; il secondo aspetto più interessante riguardava invece l’esclusione delle donne dai discorsi sul denaro, dal mancato riconoscimento delle donne come interlocutrici all’altezza della negoziazione di un compenso. Possiamo considerarla una forma discriminatoria, una vera e propria violenza psicologica.

La ricerca che abbiamo condotto a suo tempo ha coinvolto professioniste che “vivono” di musica a vario titolo e con ruoli diversi: quindi musiciste, performer, cantanti per l’ambito che abbiamo definito dello “stage”, foniche, ingegnere del suono, producer per quello che abbiamo definito backstage e AI, manager, e (poche) dirigenti per quello che abbiamo definito l’area del management. 

Qual è stato il dato che l’ha impressionata sia negativamente che positivamente?

Quella ricerca, che come dicevo aveva come obiettivo mettere a fuoco lo stato dell’arte, è stata come l’apertura del vaso di Pandora. Sono emersi tantissimi aspetti che da ascoltatrice media ignoravo completamente. 

Mi ha impressionato positivamente scoprire che le mie intervistate avessero dei curricula ricchissimi di esperienze formative anche all’estero, cosa che non avevo riscontrato nei profili maschili intervistati. 

Mi ha impressionato negativamente scoprire che le pari opportunità nella musica sono un miraggio ancora oggi: non è pensabile che un’artista non possa discutere del suo cachet e che venga sempre richiesta la presenza di un uomo. Non è tollerabile accettare pressioni sulla propria immagine per potere salire su un palco; non è accettabile che si abbiano meno opportunità di calcarlo solo perché la musica delle donne diviene un genere di musica o peggio ancora una musica di genere (solo per certi target, solo con certi temi).

Lei ha accennato agli studi condotti sulla disparità nell’educazione finanziaria sia a livello mondiale (Bank of NY) che europeo (OCSE). Com’è la situazione in Italia?

Durante la tavola rotonda abbiamo avuto modo di ricostruire meglio il quadro grazie alla presenza della dott.ssa Sesini che, insieme al prof Lozza della Cattolica, si occupa di psicologia economica, cioè di come alcuni meccanismi psicologici intervengano sulla gestione degli aspetti economici e finanziari, inclusi quelli salariali. 

Io non ho raccolto dati in merito alla situazione italiana, ma le ricerche pubblicate di recente ci dicono che ci sono diversi cambiamenti. Oggi pare- almeno così dicono gli studi – che il gender pay gap in italia sia mediamente del 10%. Ma non amo il dato quantitativo specialmente quello aggregato perché ha un potere descrittivo limitato: incanta ma spiega molto poco e in modo sommario. Dietro quel 10% ci sono differenze abissali tra settori, che andrebbero esplorate. Sulla musica non ci sono dati precisi ma sappiamo sicuramente che le artiste donne sono sensibilmente meno ascoltate dei propri colleghi, tranne rare eccezioni ovviamente. 

Se guardiamo alla&nbsp;top ten dei dieci album più venduti del 2023&nbsp;non troviamo nessuna artista donna. La prima donna che si incontra in classifica annuale è Elodie al 20° posto con "Ok. Respira". Nella&nbsp;top ten dei singoli più venduti del 2023&nbsp;la situazione muta leggermente, perché si registrano due presenze femminili: nello specifico alla posizione 6 con "Vetri neri", in un singolo del producer Ava in featuring con Anna e Sfera Ebbasta. Alla posizione numero 7 troviamo poi Annalisa con&nbsp;un singolo stand-alone dal titolo "Mon amour". Le classifiche di fine 2023 raccontano un&nbsp;percorso di crescita della presenza femminile: se nel 2022 nelle prime 20 posizioni della chart Singoli erano infatti presenti solo 4 artiste, nel 2023 la quota sale a 7, arrivando a 12 nelle prime 30 posizioni (vs. 7 del 2022) per una quota pari al 40% del segmento di chart. Si&nbsp;tratta del dato più alto degli ultimi dieci anni, aprendo a un'ottimistica curva di crescita (fonte: FIMI).

Il gender pay gap - specialmente nel settore musicale, che si presuppone essere più aperto e promotore di principi come l’uguaglianza e la libertà – sembra un tema anacronistico, eppure, come riportato dai dati, estremamente concreto. Questo fenomeno cosa si sta trascinando dal passato? Come fa ad essere uno dei problemi del settore?

Mi fa una domanda amplissima ma che potremmo ricondurre sinteticamente a quello che si è perpetrato per anni nell’industria culturale in generale. Da sempre le donne sono state estromesse perché cultura significa potere, controllo dei modelli che vengono diffusi e perpetrati. Qualche tempo fa ho letto un libro di cui non ricordo il titolo sulla storia di compositrici del passato. 

Mi ha colpito la storia di una di loro che era riuscita a eccellere nonostante tutti i problemi del suo tempo, ma la sua produzione è stata per lungo tempo ignorata perché i lavori artistici delle donne (vale anche per la pittura, per la scrittura etc) non avevano il “diritto” di essere archiviati. Non so se si rende conto del danno culturale che abbiamo subito e del potere del patriarcato: lavori meravigliosi che sono andati perduti semplicemente perché non vi è stata l’attenzione di conservarli e quindi di donarli alle generazioni successive. 

Superare questo gap significa sicuramente guardare al futuro e operare un cambiamento ma significa anche lavorare per riscrivere la storia e ricordarci che non è che oggi ci siano più donne talentuose, ma che in passato non erano valorizzate e non avevano il diritto di “esistere” culturalmente.

Secondo lei, quali sono le soluzioni? Cosa si potrebbe fare? Su quali settori, oltre a quello del musicbiz, si deve agire?

Parto dall’ultima domanda: su quali settori intervenire? A me ne viene in mente uno che è il primo e che forse potrebbe essere anche l’unico perché da li parte il cambiamento: fare educazione. Formare alla parità le nuove generazioni sin da piccoli&nbsp;è fondamentale. È ciò che si auspicano anche le nostre intervistate. È ciò che abbiamo cercato di fare con l’albo illustrato per bambine e bambini che abbiamo realizzato come SAE Institute, proprio come progetto edutativo. Il titolo è ”Viola può fare la musica".&nbsp;

Delle cose stanno accadendo tuttavia e non voglio né sottovalutarle né lasciarle indietro. Proprio in questi giorni a Milano si terrà la rassegna il diritto di suonare: un collettivo di ragazze e ragazzi che lavorano per la parità di genere nella musica classica. Abbiamo bisogno di persone così, abbiamo bisogno non solo di parlare di cambiamento ma di agire.

Che consigli si sente di dare&nbsp;a chi si approccia al settore musicale?&nbsp;Grazie.

Mi viene da dire quello che dico sempre ai miei studenti e alle mie studentesse alla fine di ogni percorso. Il segreto è nelle 3 S: sognate, studiate e siateci. "Siateci" significa non dimenticare che le cose accadono, ma bisogna esserci, bisogna farsi trovare pronti e tentare senza lasciarci scoraggiare perché è vero che siamo tutti immersi nel Caso e le nostre intenzioni contano poco. Ma è solo dall’incrocio di questi due fattori che le cose possono verificarsi e noi possiamo intervenire solo sulle seconde. Per cui “siateci” sempre, anche se costa fatica, anche se spesso non funziona.. perchè prima o poi…qualcosa accadrà.

Alessandra Micalizzi: "È fondamentale superare il gender pay gap"

La docente ha parlato del fenomeno presente nel settore musicale in occasione del "Women in Music"

Scooter Braun, figura chiave nell’evoluzione dell’industria musicale americana considerato da fine anni Duemila uno dei personaggi più potenti sul panorama statunitense, ha ufficializzato oggi, lunedì 17 giugno, il suo addio definitivo al management: professionalmente Braun si concentrerà sul proprio <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-734814/hybe-k-pop-scooter-braun-confermato-ceo-della-divisione-usa">incarico di CEO di HYBE America</a>, distaccamento locale del gigante del K-pop al quale l’ex agente aveva ceduto la propria società Ithaca Holdings nel 2021.

“23 anni. Tanti sono gli anni che mi hanno visto impegnato come manager musicale”, ha spiegato Braun in un lunghissimo messaggio diffuso in queste ore: “23 anni fa un ragazzo di 19 anni ha iniziato a gestire un artista di nome Cato ad Atlanta, in Georgia: il mio viaggio è iniziato così. Lungo il percorso ho avuto così tante esperienze che non avrei mai potuto immaginare. Ho avuto la fortuna di aver avuto una vita in stile ‘Forrest Gump’ mentre assistevo e prendevo parte ai viaggi di alcune delle persone più straordinariamente talentuose che il mondo abbia mai visto. Mi pizzico costantemente e mi chiedo ‘come sono arrivato fino a qui?”.

“Dopo 23 anni, questo capitolo come manager musicale è giunto al termine”, prosegue Braun: “Per tutta la mia vita da adulto ho svolto il ruolo di manager reperibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7. E per 20 anni ho amato farlo. E' tutto quello che conoscevo. Ma quando i miei figli sono cresciuti, e la mia vita personale ha accusato alcuni colpi, ho capito che i miei figli erano le uniche tre superstar che non ero disposto a perdere. I sacrifici che una volta ero disposto a fare non potevo più giustificarli. Era giunto il momento di assumere un nuovo ruolo”.

“In questo prossimo capitolo della mia carriera ho avuto l’onore di entrare a far parte del consiglio di amministrazione di HYBE, e di ricoprire il ruolo di CEO di HYBE America”, continua Braun: “Il mio brillante partner di questi ultimi 3 anni, il presidente Bang Si-Hyuk, ha una visione in cui credo veramente. Ma a parte tutto, lui è diventato un vero amico, che capisce cosa devo essere nella mia vita in questi giorni. Cioè prima un padre, poi un amministratore delegato, e non più un manager”.

“Sono passati 23 anni. E sì, questo capitolo è giunto al termine”, conclude l’ex agente: “Ma il grande Berry Gordy [in fondatore della Motown, ndr] una volta mi disse ‘giovanotto, non finisce mai come volevi, ma non significa che non sia successo’. Questa saggezza si è rivelata corretta. Non avevo mai visto come sarebbe finito questo capitolo, diavolo, non l'avevo nemmeno mai visto accadere. Ma così è stato. E ne apprezzerò ogni momento. Ho fatto il mio piano... ma a quanto pare mi piace di più il piano che Dio ha preparato per me”.

Salito all’onore delle cronache internazionali come artefice del successo di Justin Bieber, Braun alla fine dello scorso decennio era considerato uno dei manager più potenti e influenti a livello globale: l’apice del suo successo può essere considerato l’evento benefico del 2017 <a href="https://www.rockol.it/tutto-su/one-love-manchester-445513">One Love Manchester</a>, quando - in seguito all’attacco terroristico che colpì un live di una delle sue assistite di spicco, Ariana Grande - l’agente riuscì a radunare nella città inglese teatro dell’attacco star del calibro di Coldplay, Katy Perry, Mac Miller, Miley Cyrus, Liam Gallagher e molti altri in appena due settimane.

La sua figura resta indelebilmente legata a quella di Taylor Swift, che - secondo diversi osservatori - fu la causa del suo appannamento come agente delle popstar: nel 2018 Braun entrò in controllo dei master dei primi sei album di Swift acquisendo il catalogo della Big Machine Record Group, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-708945/taylor-swift-polemica-ex-etichetta-liberta-di-suonare-cosa-sappiamo">mossa che la voce di “Shake It Off” giudicò opaca e poco corretta - e che la portò negli anni successivi a ri-registrare tutto le opere coinvolte nell’operazione</a>. Il battage mediatico non impedì al&nbsp;manager di rivendere il catalogo al fondo di investimento Shamrock Holdings per circa 300 milioni di dollari, poco prima di <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-721270/scooter-braun-vende-ithaca-holdings-big-machine-a-hybe">cedere a HYBE la sua Ithaca Holdings</a> per poco più di un miliardo di dollari.

Nonostante la sua lista di clienti della sua società, la SB Projects, includesse star come Demi Lovato, J Balvin, Quavo, Zac Brown, Martin Garrix, David Guetta, Kid Laroi e molti altri, il dissidio con Swift incrinò la solidità dei rapporti tra Braun e alcuni dei suoi assistiti più in vista: la scorsa estate iniziarono a circolare indiscrezioni che davano Ariana Grande e Justin Bieber pronti a interrompere i rapporti professionali con il manager, che poi trovarono puntualmente riscontro.

Scooter Braun, è ufficiale l’addio al management

L’ex agente di tante popstar americane si dedicherà al ruolo di CEO di HYBE America

Sono stati inaugurati i nuovi uffici del reparto Film &amp; Tv di Sony Music Publishing, con sede in via Carlo Mirabello, 7 a Roma. All'evento di inaugurazione,&nbsp;oltre al&nbsp;team dell'azienda, erano presenti diversi produttori, artisti e compositori, tra cui&nbsp;Andrea Laszlo De Simone,&nbsp;Ditonellapiaga,&nbsp;Santamarea,&nbsp;Michele Braga,&nbsp;Pasquale Catalano,&nbsp;Francesco Cerasi,&nbsp;Ginevra Nervi&nbsp;e molti altri, a conferma della centralità del ruolo, tra musica e audiovisivo, del dipartimento romano di Sony Music Publishing.

&nbsp;La presenza di Sony Music Publishing all’interno del settore cinematografico e televisivo&nbsp;è considerevole da diversi decenni ed è in costante evoluzione. La crescita dell’interesse e dell’attenzione nei confronti della musica per le differenti tipologie di prodotti audiovisivi, ha portato Sony Music Publishing ad&nbsp;occuparsi, oltre che della produzione di nuove colonne sonore, anche della supervisione e della consulenza musicale al servizio dei diversi Produttori di contenuti audiovisivi.

&nbsp;Il team del reparto Film &amp; Tv è diretto da Valentina Iacoacci&nbsp;(Head of Film &amp; TV Department di Sony Music Publishing)&nbsp;e composto da Federico Diliberto Paulsen e Lorena Anastasio.&nbsp;&nbsp;La nuova sede romana&nbsp;ospita anche Angela Papa, Responsabile del reparto di Production Music - Extreme Music.

Sony Music Publishing: nuovi uffici del reparto Film & Tv a Roma

All’evento di inaugurazione erano presenti anche diversi produttori, artisti e compositori

Medimex 2024: a Taranto dal 19 al 23 giugno

Nella città pugliese in concerto The Smile, Pulp e Jesus and Mary Chain

In un editoriale pubblicato da Variety, sostanzialmente una lettera aperta, Laurent Hubert - CEO di Kobalt Music – ha preso posizione contro Spotify.

Ecco alcuni passaggi significativi del suo articolo, integralmente disponibile in versione originale <a href="https://variety.com/2024/music/opinion/spotify-hurting-songwriters-1236037186/"> qui</a>:

Sui meriti del DSP svedese:

<blockquote>
“Come CEO di Kobalt, la più grande organizzazione dedicata esclusivamente agli autori, sento di dover parlare e condividere la loro difficile situazione rispetto a Spotify.

Nella storia del business musicale, poche aziende hanno avuto un impatto così profondo come Spotify. Dopo anni di contrazione a causa della diminuzione delle vendite e della pirateria, l'offerta di valore di Spotify e l'allineamento con la domanda dei consumatori sono stati vitali per risollevare l'industria musicale dal baratro. Oggi sono oltre 713 milioni gli abbonati alla musica a livello mondiale, secondo Midia Research… Spotify ha dato agli artisti e agli autori accesso ai mercati globali, rendendo la musica più accessibile che mai ai fans. Così facendo, Spotify ha cambiato in meglio la traiettoria della nostra industria e della musica”.
</blockquote>

 
Sulle controversie con gli autori:

<blockquote>
“Sfortunatamente, nell’ambito dello stesso percorso, Spotify ha fatto di tutto per dare vita a numerosi conflitti fuorvianti contro gli autori, la comunità più vulnerabile nell'ecosistema musicale e la stessa comunità di creatori senza cui Spotify e l'industria musicale non esisterebbero.

Nel 2018, l'azienda ha impugnato una decisione del Copyright Royalty Board degli Stati Uniti — finalmente concessa dopo molti anni — che aumentava le tariffe delle royalties pagate ai cantautori. Alla fine ha perso quella battaglia. Ora, in una delle mosse più aggressive della sua storia di 18 anni, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745135/nmpa-depositato-procedimento-legale-contro-spotify-tutela-consumatori">Spotify ha aggiunto audiolibri al suo servizio musicale in abbonamento premium e l'ha dichiarato un “bundle”</a>, privando intenzionalmente i cantautori di circa 150 milioni di dollari (e in crescita) all'anno in royalties”.
</blockquote>

 
Sui veri problemi che ne avrebbero frenato risultati economici positivi:

<blockquote>
“L'azienda ha commesso altri errori strategici che hanno pesato sulla sua capacità di ottenere risultati finanziari, come perdere l'ascesa dei social media e perdere la sua influenza sulla scoperta e il consumo musicale a favore di YouTube, TikTok… Considerando che Spotify è un'azienda su larga scala con oltre 14 miliardi di dollari di ricavi annuali e un margine lordo di circa 3,5 miliardi di dollari, sicuramente ci sono ulteriori opportunità oltre alle recenti iniziative di riduzione dei costi che migliorerebbero la situazione finanziaria dell'azienda senza dover perseguire una strada di riduzione delle royalties pagate agli autori. Incredibilmente, Spotify è disposta a barattare tutta la buona volontà della comunità degli autori e oltre per una cifra pari a circa l'1% dei suoi ricavi. Inoltre, la lunga riluttanza di Spotify (fino a tempi molto recenti) ad aumentare i prezzi degli abbonamenti ….e la costosa scommessa sui podcast, hanno frenato le prestazioni e il potenziale dell'azienda”. 
</blockquote>

 
Su Daniel Ek:

<blockquote>
“È indifendibile che autori e creatori debbano pagare il prezzo finale per l'esecuzione imperfetta di Spotify. Aggiungendo la beffa al danno, un recente sventurato post del suo fondatore e CEO afferma che il costo della creazione di contenuti è vicino allo zero, dando un chiaro segnale alla comunità creativa che, per Spotify, la musica non è altro che una merce”.
</blockquote>

 
In conclusione:

<blockquote>
“Vogliamo tutti che Spotify abbia successo per il beneficio dell'intero ecosistema, ma deve partire dalla volontà di costruire una relazione reciprocamente vantaggiosa che rispetti e comprenda il valore che gli autori portano a Spotify e al nostro mondo”.
</blockquote>

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