I grandi concerti pop e rock dell’estate rischiano di riservare brutte sorprese al pubblico degli appassionati.. Lo rivela al sito Billboard.biz il promoter inglese Rob Ballantine, che con l’agenzia SJM Concerts di Manchester organizzerà nei prossimi mesi date di artisti come Oasis (nella foto) e Take That. “Ci saranno enormi problemi, con loro come con Madonna e con gli U2, e a perderci saranno i fan”, sostiene Ballantine citando la sua esperienza recente con il tour dei Killers. “E’ una cosa terribile. I ragazzi più giovani, che sono i fan del futuro, sono così entusiasti all’idea di poter vedere i loro artisti preferiti che non ci pensano due volte a inviare denaro a chi gli promette un biglietto che non riescono a procurarsi altrove”. Il promoter inglese non si riferisce soltanto ai classici “bagarini” che fanno la cresta sul prezzo dei biglietti davanti ai cancelli di ingresso degli stadi e delle arene, o ai siti di <i>secondary ticketing</i> da mesi ormai nell’occhio del ciclone, ma anche a certi sedicenti operatori del settore che su Internet vendono pacchetti di biglietti pur non avendoli materialmente in mano. Già l’estate scorsa, ricorda Billboard, il problema era emerso in Inghilterra in tutta la sua gravità: una presunta agenzia autorizzata, Xclusive Tickets, era stata posta in liquidazione nel mese di agosto dopo avere lasciato a bocca asciutta 2.600 acquirenti di fantomatici biglietti per i Festival V, Leeds e Reading, mentre un’altra società, la SOS Master Tickets, era finita sotto inchiesta dopo avere promesso e non distribuito biglietti per gli stessi festival e per il tour di George Michael. <br> La Concert Promoters Association inglese, di cui Ballantine è presidente, ha aperto da poco un sito ufficiale di scambio di biglietti, OfficialBoxOffice.com, per cercare di regolamentare il mercato selvaggio del <i>secondary ticketing</i>. “Lo abbiamo creato per chi vuole fare transazioni regolari e acquistare con un certo grado di sicurezza”, spiega l’organizzatore inglese. “Tuttavia non lo stiamo spingendo più di tanto, in quanto non crediamo che debba esistere un mercato di rivendita dei biglietti”.