Ad aprile (vedi <a href="http://www.rockol.it/news-98459/Rivoluzione-digitale--iTunes-dice-addio-al-DRM-(e-introduce-i-prezzi-variabili)-"target="_blank" class="newsLink">News</a>), il negozio della Apple introdurrà il nuovo tariffario modulato secondo le modalità concordate con le major discografiche: 1,29 dollari per scaricare le hits e i brani più popolari, 69 centesimi per il download di una porzione del catalogo, 99 centesimi (il prezzo standard) per il resto dell’assortimento disponibile on-line. Sembra che sul taglio dei prezzi a 69 centesimi la Apple intenda fare massiccia campagna promozionale, anche se alcuni <i>insider</i> anticipano che il ribasso riguarderà solo una percentuale ridotta dei download in offerta. Sui brani venduti a 1,29 dollari, le major incasseranno 91 centesimi invece di 70, con un incremento potenziale considerevole dei loro introiti. Resta da vedere come il pubblico reagirà all’incremento di prezzo sulle hits, che da sempre fanno la parte del leone nelle vendite dell’iTunes Store. Magari (come anticipa qualche osservatore) trasferendosi almeno in parte sul sito concorrente Amazon MP3, che non annuncia per il momento variazioni al suo listino: e se fosse proprio questo l'obiettivo di fondo delle major, desiderose di sottrarsi alla presa di Steve Jobs?