Gli scaffali dei pochi punti vendita sopravvissuti alla crisi del disco pullulano negli ultimi mesi di novità discografiche e ristampe in edizioni costose e “deluxe”, destinate allo zoccolo duro dei fan accaniti e dei collezionisti. Le vendite, in alcuni casi, sono tutt’altro che insignificanti: la Sony Legacy, ad esempio, stima in circa 10 mila pezzi le vendite mondiali della monumentale “collector’s edition” di “Ten” dei Pearl Jam (composta da 2 cd, 4 Lp, un dvd, una musicassetta più vari gadget: 140 dollari sul sito Web del gruppo, 120/130 euro o più in Italia) nei primi sette giorni di uscita, grazie soprattutto ai preordini piazzati dai fan club localizzati nei diversi paesi; niente male, tenendo conto che il volume complessivo dei pezzi venduti si assestava su 55 mila copie circa. Intervistato da Billboard, il direttore vendite della stessa Legacy, Scott Van Horn, ha azzardato una proiezione per il futuro stimando che la “collector’s edition” assorbirà complessivamente circa il 10 % delle vendite, la “deluxe edition” (2 cd e 1 dvd) il 50 % e la “legacy edition” (versione “basica” da 2 cd) il 40 %. <br> Molto diversa la ripartizione del venduto nel caso di “No line on the horizon” degli U2, disponibile in ben cinque formati diversi: durante la prima settimana di pubblicazione, il 92,4 % degli acquisti negli Stati Uniti si sono concentrati sulla versione digitale e sul Cd standard, mentre l’edizione digipak da 35,98 dollari con booklet a colori e poster ha totalizzato il 4,4 % del venduto e il box set da 95,98 dollari (contenente anche un libro a copertina rigida e il Dvd del film “Linear” diretto da Anton Corbijn) il 2 % soltanto.