Il primo bilancio dei prezzi flessibili introdotti da iTunes (vedi <a href="http://www.rockol.it/news-98459/Rivoluzione-digitale--iTunes-dice-addio-al-DRM-(e-introduce-i-prezzi-variabili)-"target="_blank" class="newsLink">News</a>) è decisamente negativo, scrive il sito <a href="http://www.digitalmusicnews.com/stories/050309itunes/view" target="_blank" class="newsLink">Digital Music News</a> sulla base delle testimonianze (tutte anonime) raccolte nell’ambiente delle major discografiche americane. <br> Nelle prime settimane successive all’introduzione del servizio la flessione delle vendite registrata sul negozio della Apple sarebbe stata sensibile (almeno negli Stati Uniti), condizionando negativamente non solo i titoli di fascia alta venduti a 1,29 dollari ciascuno ma l’intero catalogo. <br> Secondo alcuni osservatori, numerosi consumatori avrebbero reagito alla novità spostandosi verso i canali di distribuzione gratuita di musica finanziati dalla pubblicità. Ma c’è anche chi suggerisce di aspettare, prima di emettere una sentenza di condanna definitiva nei confronti del nuovo regime di prezzi: si tratterebbe di apportare gli opportuni aggiustamenti in corso d’opera e di formulare il miglior mix di prezzi e titoli in modo da incrementare le vendite e di ottimizzare i risultati.