Trimestre negativo per Warner Music, che tra gennaio e marzo ha subìto una flessione del 17 % in termini di fatturato, calato a 668 milioni di dollari (- 17,6 % per la divisione discografica, - 12,9 % per le edizioni musicali). Il presidente e ceo Edgar Bronfman Jr. ha attribuito la performance negativa a una carenza (preventivata) di titoli di successo, con le eccezioni di Seal e Nickelback, oltre che alle condizioni generali dell’industria discografica e dell’economia in generale. “Tuttavia”, ha aggiunto, “stiamo gettando le fondamenta per una crescita futura, sia attraverso una maggiore presenza nel campo del digitale (173 milioni di dollari nel trimestre, pari al 25,9 % del giro d’affari) sia con l’incremento dei contratti artistici che includono la partecipazione a introiti extradiscografici e che ormai interessano circa la metà del nostro <i>roster</i> mondiale”.