La legge francese antipirateria fortemente voluta dal presidente Nicolas Sarkozy è tornata in Parlamento: e stavolta, a differenza di quanto era accaduto in aprile (vedi News), ha ottenuto l’approvazione dell’Assemblea Nazionale, l’equivalente della nostra Camera dei Deputati, con 296 voti favorevoli e 233 contrari. Toccherà ora al Senato dire la parola definitiva sul provvedimento, che prevede la sospensione del collegamento a Internet (ma non dell’obbligo di pagare il canone di abbonamento) a carico dei downloader recidivi, i quali persistono nello scaricare illegalmente musica e film dalla rete dopo un primo avvertimento pervenuto via e-mail e un secondo richiamo formale comunicato per lettera. Dovesse tramutarsi in legge, la proposta francese entrerebbe in contrasto con l’emendamento approvato la settimana scorsa dal Parlamento Europeo, che a grande maggioranza (407 voti favorevoli, 57 contrari e 171 astenuti), in sede di discussione del pacchetto riforme nel settore della telefonia, ha detto no alla sospensione dell’accesso a Internet se non disposto preventivamente dall’autorità giudiziaria tranne i casi in cui sussista una evidente minaccia per la pubblica sicurezza (in Francia, le misure di sospensione verrebbero invece comminate da una authority amministrativa appositamente costituita). Anche nel Regno Unito la proposta di tagliare i collegamenti ai “pirati” di Internet, promossa tra l’altro dall’associazione dei discografici BPI, è stata nuovamente respinta dai maggiori Internet Service Provider.