Il download a pagamento non ha futuro? Gli esperti di mercato fanno notare come persino sull’iTunes Store negli ultimi due anni i volumi di vendita si sono più o meno stabilizzati, consolidandosi intorno ai 2 miliardi di brani scaricati all’anno. E una indicazione preoccupante dell’evoluzione (o involuzione) del mercato arriva dall’ultimo report trimestrale della major Warner Music, in cui le vendite digitali incamerano un misero incremento del 5,5 % rispetto al <i>quarter</i> precedente (solo l’anno scorso il ritmo di crescita era di poco inferiore al 50 %). Il problema, scrive il sito <a href="http://www.digitalmusicnews.com/" target="_blank" class="newsLink">Digital Music News</a>, sta nel fatto che ormai – file sharing illegale a parte – i download digitali sono sempre più spesso disponibili a titolo gratuito, mentre le piattaforme che promuovono questo tipo di offerta non si sono ancora dimostrate capaci di generare introiti pubblicitari sufficienti a remunerare adeguatamente i detentori dei “contenuti” e dei diritti musicali. Edgar Bronfman Jr., ad di Warner, cita il caso di MySpace Music che, a suo dire, “è stata lenta nel creare gli strumenti adatti a monetizzare la sua proposta e a generare fatturato”. “Una situazione”, ha concluso il manager discografico, “che, a parlar chiaro, deve cambiare in fretta”.