La major americana Warner Music si finanzia attraverso un’emissione di obbligazioni, Wall Street risponde con un entusiasmo e una fiducia inattesa: sottoscrizioni per un valore di 1,1 miliardi di dollari da parte di investitori importanti come BlackRock e Capital Research and Management, a fronte dei 500 milioni fissati come obiettivo da Edgar Bronfman Jr. e il suo team, a dimostrazione del fatto che gli ambienti finanziari statunitensi credono ancora, malgrado tutto, nelle opportunità di profitto del music business. Parte del denaro raccolto servirà a Warner Music per rifinanziare il suo debito, scrive Peter Kafka sul blog <a href="http://mediamemo.allthingsd.com/20090520/warner-music-doubles-up-on-debt-another-emi-bid-coming/" target="_blank" class="newsLink">MediaMemo </a>. Ma una precisazione da parte della società, riferita al rimborso dei titoli prima del 2013 “nel caso in cui si verifichi una importante transazione nel settore musicale”, spinge alcuni analisti a ipotizzare che Bronfman abbia ancora in mente un vecchio obiettivo mai realizzato: la fusione con la concorrente inglese EMI (oppressa da un debito molto pesante) al fine di creare un grande gruppo discografico in grado di competere con le leader di mercato, Universal e Sony Music.