Nelle due settimane e mezzo trascorse dalla morte di <a href="http://www.rockol.it/artista/Michael-Jackson">Michael Jackson</a>, il pubblico americano ha acquistato più di 2,3 milioni di album del “re del pop”: alla faccia della crisi discografica. Lo rivela il sito specializzato <a href="http://www.billboard.biz/bbbiz/content_display/genre/e3ia0e58e69829af2a9b346a845d08dd6b4" target="_blank" class="newsLink">Billboard.biz</a>, con un approfondito articolo a firma di Keith Caulfield che analizza in dettaglio l’andamento delle vendite avvalendosi delle misurazioni statistiche di Nielsen SoundScan: poco meno di 800 mila copie la settimana scorsa, 1,1 milioni di copie negli ultimi sette giorni (+ 37 %), sull’onda emotiva <a href="http://www.rockol.it/news-101841/Michael-Jackson,-è-ufficiale--commemorazione-a-L.A.-il-7-luglio" target="_blank" class="newsLink">dei funerali pubblici tenuti il 7 luglio scorso allo Staples Center di Los Angeles</a> ma anche grazie ai riassortimenti tempestivamente disposti da tutti i maggiori rivenditori al dettaglio del paese. Per la terza settimana consecutiva è la raccolta “Number ones” a capeggiare le classifiche americane, con 349 mila copie vendute (pari a un incremento del 3 %); nell’arco della settimana “Thriller” ha venduto negli Usa altri 264 mila pezzi (+ 41 %), mentre l’antologia “Essential” ne ha collezionati 149 mila (+ 18 %), “Off the wall” 107 mila (+ 108 %), “Bad” 97 mila (+ 332 %) e “Dangerous” 67 mila (+ 157 %). Dopo la corsa ai titoli più popolari, come si vede, i consumatori stanno cominciando a setacciare il resto del catalogo: lo conferma il dominio assoluto di Jackson nella classifica “Top Pop Catalog Albums”, dove i suoi dischi (da solista o con i <a href="http://www.rockol.it/artista/Jackson-5">Jackson 5</a>) occupano le prime dodici posizioni. <br> A queste cifre vanno aggiunte quelle relative alle vendite digitali che, sempre secondo Nielsen SoundScan, ammontano già a 2,5 milioni di pezzi in Nord America, Europa, Australia e Nuova Zelanda.