Per commercializzare i loro prossimi dischi, la ristampa dell’album “Bayan” già pubblicato su Rawkus, un EP intitolato “Oof!” in uscita il 25 agosto e una nuova collezione di inediti annunciata per il 2010, i Blue Scholars, duo hip hop di Seattle, hanno pensato di ribaltare il modello di business tradizionale: invece di firmare un contratto artistico standard con una casa discografica, l’MC Geologic e il dj/produttore Sabzi hanno preferito ingaggiare uno sponsor, Caffè Vita, e un’etichetta indipendente, la Duck Down, assumendo in prima persona il comando delle operazioni. L’etichetta avrà il compito di curare il marketing, mentre al partner finanziario, una catena di torrefazioni di Seattle, sarà assegnata anche la distribuzione locale dei prodotti. In questo modo, come spiegano sul loro <a href="http://02cd02a.netsolhost.com/blog/2009/07/blue-scholars-duck-down-caffe-vita/" target="_blank" class="newsLink">sito Web </a>, i Blue Scholars manterranno l’assoluto controllo sul modo in cui “la nostra musica viene commercializzata, venduta o persino regalata”. Non avendo denaro sufficiente per autofinanziarsi in toto come fanno oggi gruppi come <a href="http://www.rockol.it/artista/Radiohead">Radiohead</a>, <a href="http://www.rockol.it/artista/Pearl-Jam">Pearl Jam</a> o <a href="http://www.rockol.it/artista/Nine-Inch-Nails">Nine Inch Nails</a>, spiegano, questa è la terza via che consente loro di restare completamente autonomi pagando i servizi che sono necessari per arrivare sul mercato in maniera efficiente. “Con l’industria discografica in uno stato di flusso, i tempi sono maturi per un’alternativa”, scrivono sul loro blog: “un modello in cui l’artista, invece di essere un dipendente dell’etichetta o dello sponsor, li mette sotto contratto affinché lavorino per lui. Ognuno incassa il suo assegno, come prima. Ma è un rapporto diverso attraverso cui l’artista conserva non solo la libertà creativa ma anche il potere economico”.