Billboard non usa mezzi termini: per la discografia statunitense, l’agosto 2009 è stato un mese “orribile”. In base ai dati raccolti elettronicamente ed elaborati da Nielsen SoundScan le vendite sono calate del 18,1 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segnando il più evidente peggioramento nell’arco dell’anno; rispetto all’agosto di due anni fa, la flessione è addirittura del 37,2 %. Nepppure l’effetto <a href="http://www.rockol.it/artista/Michael-Jackson">Michael Jackson</a>, insomma, è riuscito a raddrizzare la situazione. <br> Le cose, scrive Billboard, erano andate un po’ meglio in luglio, con un calo contenuto nella misura del 10,3 % rispetto al 2008 e nel 22,8 % rispetto al 2007. Trasformando le vendite di singoli brani digitali in vendite di album con il parametro del “track equivalent albums”, la flessione diventa del 12,9 % in agosto e del 6 % in luglio. Anche i download di singoli brani, d’altra parte, risultano in calo negli Stati Uniti: la media settimanale è scesa da 25 milioni ai 21-22 milioni di luglio e ai 20-21 milioni del mese di agosto. Il motivo principale della riduzione dei brani scaricati risiede <a href="http://www.rockol.it/news-98459/Rivoluzione-digitale--iTunes-dice-addio-al-DRM-(e-introduce-i-prezzi-variabili)-" target="_blank" class="newsLink"> nell’introduzione dei prezzi variabili che ha reso più caro il download delle hits su iTunes </a>, generando tuttavia più fatturato per le case discografiche.