La musica digitale segna il passo in maniera preoccupante, nel più importante mercato discografico del mondo. “No sta solo maturando, rischia di fossilizzarsi”, <a href="http://www.billboard.biz/bbbiz/content_display/industry/e3ia3f2289d03ed2216c96c78087debf9f1" target="_blank" class="newsLink"> scrive il corrispondente da Nashville di Billboard, Glenn Peoples</a>, affrontando una lunga e dettagliata disamina dell’argomento. In sintesi: il rallentamento delle vendite nel mese di agosto, per quanto ripetuto negli anni e dunque fisiologico, non era mai stato evidente come quest’anno, - 16/20 % rispetto a febbraio contro la flessione del 6/11 % riscontrata nel 2008. La colpa, com’è già stato rilevato, è da attribuire in parte all’aumento di prezzo dei brani di successo applicato recentemente da <a href="http://www.rockol.it/search.php?s=iTunes&x=16&y=14" target="_blank" class="newsLink">iTunes</a> e da altre piattaforme, che d’altra parte incrementa il margine e gli incassi delle case discografiche; e in parte anche alla riduzione del mercato di suonerie e <i>ringback tones</i>, - 23 %. Ma intanto le vendite di album digitali, nonostante l’ “effetto <a href="http://www.rockol.it/artista/Michael-Jackson">Michael Jackson</a>”, non si sono incrementate come si sperava (succederà magari con <a href="http://www.rockol.it/news-102166/iTunes-cambia-strategia--operazione-salvataggio-per-l'album-digitale- " target="_blank" class="newsLink"> “iTunes LP", il nuovo booklet digitale multimediale adottato dalla Apple </a>) e a fine 2009 il volume totale delle vendite digitali rischia per la prima volta di registrare una percentuale di crescita a una sola cifra. I risultati conseguiti sul repertorio locale da Warner Music, quotata in Borsa e quindi tenuta a pubblicare periodicamente i suoi risultati finanziari, mostrano una crescita annua contenuta al 5,4 % nel trimestre fiscale chiuso al 30 giugno, e appena dell’ 1,2 % rispetto al <i>quarter</i> precedente. Conta poco, osserva Peoples, che i supporti digitali coprano una porzione crescente del fatturato delle case discografiche: questo fenomeno è semplicemente conseguenza del crollo delle vendite dei cd, e non porta benefici ai conti economici delle imprese. Anche sotto questo profilo, scrive il giornalista di Billboard, i dati Warner non sono molto confortanti: il margine operativo della società è calato dal 7,7 % nel terzo trimestre 2006 (quando la fetta del digitale sul totale delle vendite era del 13 %), al 6,4 % nel terzo trimestre 2009 (con il digitale pari al 26 % del fatturato). Il futuro? Con gli iPod ormai entrati nella fase della maturità e gli iPhones poco influenti sui download musicali, Peoples indica come possibili (ma non determinanti) fattori di crescita la diffusione di buoni regalo per i download durante le festività natalizie, l’ingresso di iTunes nel mercato delle suonerie e la moltiplicazione dell’offerta nel campo degli album digitali, con soluzioni che offrono più margine alle case discografiche.