<a href="http://www.rockol.it/artista/Madonna">Madonna</a>, <a href="http://www.rockol.it/artista/Jay-Z">Jay-Z</a>, <a href="http://www.rockol.it/artista/Shakira">Shakira</a>, <a href="http://www.rockol.it/artista/Nickelback">Nickelback</a> e <a href="http://www.rockol.it/artista/U-2">U-2</a> rappresentano già un cast di primissimo livello (e impegnativo): niente da stupirsi che nel 2010 <a href="http://www.rockol.it/search.php?s=live+nation&x=16&y=16" target="_blank" class="newsLink">Live Nation</a> non abbia intenzione di firmare contratti “a 360 gradi” con altri artisti. La conferma arriva direttamente dall’amministratore delegato della società, Michael Rapino, che accanto al al futuro (Antitrust permettendo) partner Irving Azoff, ad di <a href="http://www.rockol.it/search.php?s=Ticketmaster&x=13&y=7" target="_blank" class="newsLink">Ticketmaster</a>, ha partecipato la settimana scorsa a una conferenza su “media, communications and entertainment” organizzata da Bank of America e Merrill Lynch. “Dovremmo essere in grandi rapporti di amicizia con le case discografiche”, ha aggiunto Rapino. “Per noi è un passo logico, vendere la loro musica”. “E loro, a loro volta, dovranno entrare nel nostro business”, gli ha fatto eco Azoff. “Siamo convinti che il vecchio modello secondo cui il successo si raggiunge attraverso Mtv e le radio sia superato”. <br> Secondo Rapino i cinque contratti artitici siglati da Live Nation stanno generando i ricavi previsti; per il colosso della musica dal vivo, tuttavia, la priorità attuale consiste nel generare flusso di cassa e nel tenere sotto controllo gli investimenti.