Il discreto successo riscosso da <a href="http://www.rockol.it/artista/Paul-McCartney">Paul McCartney</a> con <a href=" http://www.rockol.it/recensione-3508/Paul-McCartney-MEMORY-ALMOST-FULL" target="_blank" class="newsLink">”Memory almost full”</a> sembrava la prova provata che accasarsi con Starbucks e con la sua etichetta Hear’s Music poteva essere una buona idea, per artisti “maturi” stanchi delle major. L’improvviso ridimensionamento delle ambizioni discografiche della famosa catena di caffetterie (che ha ceduto l’etichetta al gruppo discografico Concord) ha tuttavia cambiato le carte in tavola, mettendo anche nei guai qualche artista: in particolare <a href="http://www.rockol.it/artista/Carly-Simon">Carly Simon</a> che, rivela un articolo pubblicato sul <a href="http://www.nytimes.com/2009/10/12/arts/music/12simon.html?_r=1&ref=music" target="_blank" class="newsLink">New York Times</a>, ha fatto causa alla società di Seattle incolpandola del flop commerciale del suo ultimo album uscito nel 2008, “This kind of love”. Cinque giorni prima della pubblicazione del disco, nell’aprile di quello stesso anno, Starbucks aveva annunciato il suo ritiro dal <i>music business</i> “attivo” . E, secondo la Simon, venne così meno ai suoi impegni contrattuali, che avevano garantito all’artista un anticipo di almeno 750 mila dollari e un piano marketing in base al quale il suo disco sarebbe stato posizionato strategicamente vicino ai registratori di cassa e suonato con frequenza in tutti i punti vendita del circuito. “Starbucks risultava così attraente per quel che aveva da offrire, e Howard Schultz (l'amministratore delegato, ndr) sembrava a sua volta una persona attraente”, ha raccontato la Simon a Fred R. Conrad del New York Times. “This kind of love”, spiega la cantautrice, avrebbe dovuto essere l’ultimo album della sua carriera: ma ora la Simon, 64 anni, si trova costretta a proseguire l’attività a causa della condizione finanziaria tutt’altro che florida in cui si trova, con difficoltà non da poco nel trovare e pagare i collaboratori adatti. <br> Una portavoce di Starbucks, Sanja Goul, ha commentato la notizia cercando di gettare acqua sul fuoco. “Ci spiace che la signora Simon abbia intenzione di intraprendere questa azione. Starbucks nutre un grande rispetto nei suoi confronti e spera che la questione possa risolversi amichevolmente”.