La Web company americana GrooveShark, <a href=" http://www.rockol.it/search.php?s=GrooveShark&x=16&y=6" target="_blank" class="newsLink">partner di Telecom in un servizio musicale italiano, Next Music, bloccato sul nascere perché privo delle necessarie autorizzazioni da parte delle case discografiche</a>, recupera punti e credibilità sul mercato chiudendo in sede extragiudiziale una vertenza con la EMI e la collegata società di edizioni musicali EMI Music Publishing. Non solo: l’amministratore delegato della società, Sam Tarantino, aggiunge che la major “sta collaborando con noi alla stesura di un accordo reciprocamente sostenibile che rappresenti il futuro della musica digitale”. La casa discografica autorizzerebbe dunque l’uso del suo repertorio in un servizio di streaming gratuito americano sul modello di quelli offerti da concorrenti come <a href="http://www.rockol.it/search.php?s=Spotify&x=20&y=12" target="_blank" class="newsLink">Spotify </a>, <a href="http://www.rockol.it/search.php?s=Imeem&x=18&y=10" target="_blank" class="newsLink">Imeem</a> e <a href="http://www.rockol.it/search.php?s=MySpace&x=16&y=10" target="_blank" class="newsLink">MySpace Music </a> (ne esiste anche una versione “premium” che in cambio di 3 dollari al mese permette di evitare gli spot pubblicitari). Nel suo comunicato stampa, l’impresa creata da un gruppo di studenti dell’Università della Florida si augura che l’accordo con EMI “crei un precedente spingendo l’industria ad essere più innovativa e meno litigiosa nell’ambiente della musica digitale”. GrooveShark, che la rivista Rolling Stone ha ritenuto di recente il miglior servizio per ascoltare musica sul Web, vanta 1,2 milioni di utenti registrati e un catalogo di circa 15 milioni di canzoni; l’accordo con EMI giunge in contemporanea con un aggiornamento del software che semplifica e sveltisce il funzionamento della piattaforma.