Il sito del settimanale inglese Music Week riferisce di un acceso scambio di opinioni tra il fondatore del Partito Pirata legato a <a href="http://www.rockol.it/search.php?s=Pirate&x=11&y=15" target="_blank" class="newsLink">The Pirate Bay</a>, Rick Falkvinge, e alcuni relatori e spettatori di una tavola rotonda sul tema del p2p organizzata a Londra in apertura della conferenza In The City. Nel corso del suo intervento l’imprenditore svedese ha sostenuto che la tesi secondo cui i copyright servono a proteggere il lavoro degli autori “era falsa in passato come lo è oggi”. Si tratta piuttosto, secondo Falkvinge, di uno strumento per frenare la creatività e la libertà di pensiero. Il leader del Partito Pirata ha ribadito nell’occasione il programma politico del suo gruppo, che si batte per l’anonimità e l’immunità nelle comunicazioni effettuate per via elettronica (escludendo, ovviamente, qualunque provvedimento di disconnessione a carico dei <i>file sharers</i>), per la limitazione del DRM, per il diritto a montare e remixare liberamente opere tutelate dal diritto d’autore senza richiedere un’autorizzazione, nonché per la riduzione dei copyright a solo uso commerciale e per un massimo di cinque anni dalla prima data di pubblicazione (conservando il “diritto di attribuzione” per identificare gli autori delle opere). Le reazioni, tra una platea formata da addetti ai lavori, non si sono fatte attendere. Patrick Rackow della British Association of Songwriters, Composers and Authors (BASCA) gli ha obiettato che ridurre i termini di copyright a cinque anni stroncherebbe la carriera ai compositori di musiche concertistiche, i quali incassano <i>royalties</i> gradualmente e su tempi lunghi. Altri hanno accusato Falkvinge di essere “reazionario e conservatore”, e il rappresentante dei “pirati” si è anche beccato un “fuck off” in faccia da un membro del pubblico (la cui uscita, secondo quanto riporta Music Week, è stata accolta da applausi in sala). “Sei venuto qui a parlare del Medio Evo”, ha attaccato l’anonimo spettatore. “Ma se davvero fossimo nel Medio Evo ti brucerei su un palo”.