Ancora agitazione in casa <a href="http://www.rockol.it/search.php?s=YouTube&x=13&y=8" target="_blank" class="newsLink">YouTube</a>: dopo il <a href="http://www.rockol.it/news-98270/Warner--'Youtube-tolga-i-nostri-video-dal-Web' " target="_blank" class="newsLink">noto litigio (in via di composizione, pare) con Warner Music</a>, le baruffe con le <i>indies francesi</i> e le schermaglie con la società inglese degli autori è dalla Germania che si levano voci di protesta contro la piattaforma video controllata da Google. Un gruppo di etichette discografiche, editori musicali, artisti e altri professionisti del settore che include la soprano inglese Sarah Brightman e i produttori Jon Caffery (Die Toten Hosen) e Toni Cottura (che ha lavorato con i Backstreet Boys), si è rivolta al PM di Amburgo chiedendo tutela contro quella che ritiene essere una persistente violazione dei copyright: dal lancio avvenuto a fine 2007, sostiene l’avvocato Jens Schippmann, YouTube avrebbe distribuito contenuti generati dagli utenti senza alcun permesso da parte dei detentori dei diritti e dei proprietari dei master, e i soli rappresentanti della Brightman avrebbero richiesto invano la rimozione di circa 8.000 video illegali dal sito (“dovessimo farlo noi”, ha aggiunto il suo produttore Frank Peterson, “impiegheremmo 200 giorni lavorativi all’anno e non avremmo più tempo per produrre nuove canzoni”); dal 1° aprile 2009, inoltre, la piattaforma avrebbe sospeso il pagamento delle <i>royalties</i>. <br> I ricorrenti fanno pressione affinché la giustizia tedesca intervenga negli Stati Uniti per costringere YouTube e Google, che lì hanno i loro quartieri generali, a rilasciare le informazioni utili a identificare chi ha caricato il materiale non autorizzato in rete. Un portavoce di Google ad Amburgo ha tuttavia respinto le accuse come “infondate”: “YouTube lavora a stretto contatto con migliaia di detentori di copyright in tutto il mondo per garantire la corretta gestione dei diritti sulla nostra piattaforma video. I nostri strumenti di identificazione dei contenuti sono allo stato dell’arte e vanno oltre i requisiti di legge, permettendo ai legittimi titolari di bloccare, autorizzare o sfruttare economicamente i loro video su YouTube in maniera semplice e diretta”.