Accogliendo le invocazioni di discografici come Elio Leoni Sceti, amministratore delegato di EMI Music, il governo inglese è pronto a introdurre una legislazione anti file sharing sul modello francese. Lord Mandelson, segretario di Stato per l’Industria e l’Innovazione, lo ha annunciato parlando ieri al “c&binet forum”, conferenza sui temi della tecnologia che ha avuto luogo in Hertfordshire. Si tratta, ha spiegato il ministro, di introdurre misure legislative graduali e “proporzionate, che diano alla gente coscienza del problema e ampia possibilità di smettere di infrangere le regole”. Non è detto, ha precisato Mandelson, che la soluzione francese dei “tre colpi” verrà ricalcata per intero: “sicuramente ci saranno due notifiche di avvertimento”, ha anticipato, aggiungendo che a carico dei trasgressori di legge potrebbe anche essere prevista la sospensione dell’accesso alla rete, sia pure riconoscendogli la facoltà di ricorrere in appello. “Si tratterebbe comunque di una misura estrema”, ha concluso Mandelson, “e sicuramente non ci aspettiamo come risultato un taglio massiccio delle connessioni a Internet”. Le nuove misure, dettagliate in un documento che il governo intende rendere pubblico a novembre, potrebbero entrare in vigore dall’aprile dell’anno prossimo. <br> In Germania, intanto, il nuovo governo di coalizione formato da cristiani democratici, cristiano-sociali e liberali ha a sua volta promesso di dare un giro di vite alle leggi che tutelano i copyright, ma senza prevedere il blocco dell’accesso Internet ai “pirati”: “Vogliamo piuttosto promuovere come soluzione una regolazione interna con la partecipazione dei detentori dei diritti e degli Internet provider”, ha spiegato un portavoce del nuovo gabinetto.