Vacilla un’altra torre, nel traballante castello del retail discografico britannico: dopo Fopp (parzialmente recuperata da HMV), dopo Zavvi e dopo Woolworths tocca ora alla catena di librerie Borders, costretta a invocare la procedura di amministrazione controllata dopo un tentativo fallito di vendita al concorrente WH Smith. Rilevata non più di quattro mesi fa da dalla private equity Valco Capital Partners e da tempo sofferente, Borders conta nel Regno Unito 45 punti vendita (36 dei quali operano con l’omonima insegna, mentre altri 9 esercitano l’attività con il nome di Books Etc.), impiega 1.150 dipendenti e sviluppa circa un quinto del suo fatturato con prodotti musicali, cd e dvd. La società incaricata dell’amministrazione controllata, MCR, tenterà in collaborazione con il management della catena di trovare un altro compratore. Nel frattempo, e proprio in questa prospettiva, i negozi resteranno aperti in vista della cruciale stagione natalizia. Borders vanta nel mercato musicale britannico una market share non superiore al 2%. Una sua eventuale chiusura, sottolinea il direttore generale della Entertainment Retailers Association inglese Kim Bayley, colpirebbe principalmente i settori della musica classica e del jazz, per cui la catena rappresenta uno dei maggiori canali di vendita sul mercato tradizionale.