Dopo le sommesse lamentele all'alba della pubblicazione del suo nuovo disco, "Graffiti", esplode senza mezzi termini la frustrazione di Chris Brown, che ha accusato l'industria musicale (ed in particolar modo la grande distribuzione) di boicottare la sua ultima fatica in studio. "Sono stanco di questa merda", ha scritto il cantante su Twitter: "I grandi negozi stanno 'oscurando' il mio Cd, tenendo le copie in magazzino senza esporle e mentendo ai propri clienti. Cosa cazzo dovrei fare? Mi sono detto di non reagire a queste stronzate, ma non posso mordermi la lingua davanti a una cosa del genere: l'industria musicale può baciarmi il culo. Ho le prove di quello che dico. In un WallMart di Wallingford, nel Connecticut, al 844 di North Colony, ho visto coi miei occhi diverse copie di 'Graffiti' in magazzino e nemmeno una sugli scaffali". Non si è fatta attendere la replica dei diretti interessati: "Non solo lo esponiamo, ma lo vendiamo anche", ha replicato Carl Mello, responsabile di una catena di grande distribuzione statunitense, "Il problema è che non si vende un granché: ad oggi possiamo dire che abbia raggiunto solo il 40% delle vendite stimate al momento della pubblicazione. E poi non abbiamo mai avuto intenzione di boicottarlo, dopo la sentenza di colpevolezza emessa nei suoi confronti per l'aggressione a Rihanna. Se smettessimo di vendere i dischi di personaggi dalla fedina penale sporca e della condotta per lo meno discutibile sugli scaffali non avremmo che tre dita di polvere".