Tra le personalità musicali che il 15 marzo del 2010, nel corso di una cerimonia al Waldorf-Astoria di New York, verranno ammesse alla Rock and Roll Hall of Fame figura anche il leggendario discografico (e poi magnate del cinema) David Geffen. La sua è una tipica storia da self made man americano: nato a Brooklyn il 21 febbraio del 1943 da genitori russi di origine ebrea, dopo avere interrotto gli studi all’Università di Austin Geffen torna a New York iniziando a lavorare giovanissimo come usciere e centralinista presso gli studi televisivi della CBS. La sua intraprendenza lo spinge presto a trovare un impiego presso la famosa agenzia artistica William Morris dove inizialmente si occupa di sbrigare la corrispondenza al fianco di Elliot Roberts (lui pure futuro manager di artisti); messosi in proprio, diventa manager della giovane cantautrice newyorkese Laura Nyro (vendendo la società di edizioni musicali che avevano creato insieme intascherà il suo primo milione di dollari), aggiungendo poco dopo al portafoglio clienti nuove stelle come Joni Mitchell, Janis Joplin e Crosby, Stills, Nash & Young . Nel 1970, su suggerimento di Ahmet Ertegun della Atlantic, fonda una sua etichetta, la Asylum, pubblicando dischi della Mitchell, di Jackson Browne, degli Eagles e di Tom Waits (in seguito venderà marchio e società al gruppo Warner Music). Nel 1980 inaugura con Donna Summer la Geffen Records mettendo sotto contratto Cher, Aerosmith, Neil Young, ancora Joni Mitchell, Peter Gabriel, Guns ‘N Roses e Nirvana. Nel 1995, con Steven Spielberg e Jeffrey Katzenberg, fonda la DreamWorks SKG estendendo il campo d’azione alla produzione cinematografica. Fervente democratico (oggi è un sostenitore di Barack Obama), filantropo, collezionista d’arte e scapolo apertamente gay, Geffen vive oggi principalmente a Malibu (California); la rivista Forbes lo ha collocato quest’anno al centodecimo posto tra gli uomini più ricchi del mondo con un patrimonio valutato in 4,5 miliardi di dollari.