Ancora una volta, a seconda del punto di vista, il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Negli Stati Uniti (dati Nielsen SoundScan) il 2009 si è chiuso con un aumento nel numero di prodotti musicali venduti (album, singoli, video musicali, download digitali), saliti complessivamente da 1,512 a 1,545 miliardi di pezzi: tuttavia l’indice di crescita, +2,1 %, è risultato nettamente inferiore rispetto a quello registrato nel corso dell’anno precedente, + 11 %. Colpa della corsa “frenata” del mercato digitale e di una ormai cronica flessione nella domanda di cd (le vendite di album sono calate complessivamente del 12,7 %, da 428,4 a 374 milioni di pezzi), a dispetto di una buona stagione natalizia che ha generato acquisti per oltre 80 milioni di pezzi (il 21 % del venduto totale dell’anno). Le buone, ma marginali, notizie arrivano dagli Lp in vinile (+ 33 %, 2,5 milioni di pezzi venduti) e dagli album digitali (+ 16,1 %, 76,4 milioni di unità), mentre risulta sempre più marcata la digitalizzazione dei consumi musicali, con i download a rappresentare ormai il 40 % del venduto (contro il 32 % del 2008). Nel corso del 2009 sono stati scaricati a pagamento dai consumatori statunitensi 1,2 miliardi di brani (+ 8 % rispetto all’anno precedente): in cima alla graduatoria figurano “Boom boom pow” e “I got a feeling” dei Black Eyed Peas (4,8 e 4,42 milioni di download rispettivamente), “Poker face” di Lady Gaga (4,4 milioni) e “Right round” di Flo Rida (4,1 milioni). Dominatori dell’anno, per quanto riguarda gli album venduti, sono stati invece Michael Jackson (8,2 milioni di pezzi in totale), Taylor Swift (4,6 milioni di pezzi) e Susan Boyle (3,1 milioni, best seller assoluto tra i titoli pubblicati nel corso del 2009): grazie alla rivelazione scozzese e allo scomparso Jacko Sony Music ha avvicinato in termini di quota di mercato la Universal Music, aggiudicandosi una market share del 28,58 % contro il 30,2 % della società concorrente.