Steve Jobs, ancora una volta, sembra stare in una botte di ferro. Il ciclo di vita dell’iPod, come noto, ha ormai oltrepassato il suo zenith (21 milioni di pezzi venduti nei primi tre mesi dell’anno fiscale 2010, che in realtà si è chiuso il 26 dicembre 2009, equivalgono a un calo dell’8 % sullo stesso periodo dell’anno precedente ma hanno comunque fatturato l’1% in più), in compenso l’iPhone procede al galoppo la sua corsa: 8,7 milioni di pezzi venduti in tre mesi (+ 100 %) e un fatturato che supera i 5,4 miliardi di dollari. Nessuna cifra su iTunes, invece, anche se Apple assicura che il negozio digitale ha vissuto a sua volta un trimestre record. Anche al netto dei cambiamenti apportati nel modo di contabilizzare le vendite della Apple TV e dello stesso iPhone (ne risultano circa 2 miliardi di fatturato extra), il bilancio trimestrale della società fotografa una situazione decisamente positiva sfoggiando ricavi netti per 3,3 miliardi di dollari e un giro d’affari complessivo di 15,7 miliardi (3,67 dollari per azione, contro i 2,50 dello stesso periodo dell’anno scorso). Commentando e spiegando risultati e strategie, Apple non svela ancora i suoi programmi riguardo al servizio di streaming Lala: rispondendo alla domanda specifica di un analista un portavoce della società si limita ad osservare che “acquistiamo occasionalmente piccole società per la loro tecnologia o i loro talenti”.