Il compact disc è irrimediabilmente destinato all’estinzione? Lucian Grainge, prossimo amministratore delegato di Universal Music, non è di questo avviso: il quarantanovenne manager inglese, lo ha detto in una recente intervista ripresa dal New York Times, è convinto che “il cd, come formato, mi sopravviverà”. Ciò nonostante, Grainge è il primo ad affidarsi ai nuovi modelli di business: citando un accordo che Universal ha siglato con Vodafone per la distribuzione di musica digitale in abbonamento, spiega che “non si era mai visto prima d’ora un negozio la cui porta di ingresso viene varcata da 250 milioni di persone. E’ questo che ci dà ottimismo per il futuro”. Sulla scomparsa a tempi brevi del cd non è disposto a scommettere neppure Edgar Bronfman Jr., presidente e amministratore delegato di Warner Music: “Citerò il mio amico Barry Diller”, ha detto l’imprenditore canadese durante la conference call di presentazione dell’ultimo report trimestrale della società, “e dirò che ‘nulla rimpiazza mai completamente qualcos’altro’, nel senso che restano sempre in circolazione vestigia del passato. Ancora oggi chi va a Central Park può vedere cavalli e calessi, il che non significa che oggi siano quelli i principali mezzi di trasporto”.