Andrew Lloyd Webber è un artista pienamente soddisfatto della sua casa discografica e della società a cui ha affidato i suoi interessi editoriali: con Universal Music e Universal Music Publishing, fa sapere, le cose vanno a gonfie vele, tanto che la sua impresa, Really Useful Group, ha deciso di rinnovare a lungo termine e a livello mondiale i contratti che riguardano, da un lato, la distribuzione e la commercializzazione di dischi, dall’altro l’amministrazione e lo sfruttamento dei copyright. Il rapporto professionale tra Webber e le società in seguito confluite nel gruppo Universal ha origine nel lontano 1970, con la pubblicazione su etichetta Decca dell’opera rock “Jesus Christ Superstar” (con Ian Gillan dei Deep Purple nel ruolo di Gesù e Murray Head in quello di Giuda). Da allora, spiega il compositore, “Universal è stato un magnifico custode della mia musica per oltre tre decenni. Insieme, l’abbiamo portata in tutto il mondo”. Webber, che compie 62 anni il prossimo 22 marzo e ha un patrimonio stimato in 750 milioni di sterline, aggiunge di voler ora esplorare con il partner discografico ed editoriale “le incredibili possibilità offerte dalle tecnologie digitali”. Intanto a marzo, in contemporanea con il debutto del musical nel West End londinese, la Polydor (etichetta del gruppo) pubblicherà la colonna sonora di “Love never dies”, seguito de “Il fantasma dell’opera”.