Feargal Sharkey (a capo di UK Music) e Brian Message (responsabile del Music Managers Forum) sono stati tra i protagonisti dell’apertura del convegno “Music 4.5”, che ha avuto luogo a Londra oggi presso il Cavendish Convention Centre. Intervistati da Gemima Kiss del Guardian, hanno animato il panel intitolato “Back to the future: what is the music industry?”, entrambi accomunati da un atteggiamento e da risposte dettate dal buon senso di fronte a una platea che forse poteva attenderseli più accalorati. Due tra i temi caldi hanno riguardato inevitabilmente la gratuità della musica e l’innovazione nell’industria musicale. Sul primo, Sharkey ha minimizzato: “Io sono tra quelli che ricorda quando Smash Hits regalava i flexy disc. C’è sempre stata gratuità nella musica (il primo flexy disc che abbiamo reperito risale al 1926..). Regalare la musica non è un’idea nuova. Personalmente non ho nulla in contrario e trovo che le opzioni a disposizione del fan oggi su internet siano fantastiche. Conta solo che l’artista continui a decidere sul proprio catalogo e da che parte stare. In proposito, vale la pena notare che un sacco di artisti Warner sono ancora su Spotify, perché desiderano esserci a prescindere dalla decisione della label”. Sull’innovazione tecnologica e di marketing che investe l’industria musicale, Brian Message ha premesso la scomoda verità: “Non esiste ancora una buona alternativa legale alla pirateria. Non so a chi spetti il dovere di innovare nella nostra industria, ma so che la situazione pare quella del Selvaggio West: le startup musicali prendono enormi rischi.” Sharkey ha aggiunto: “E’ ovvio che l’industria dovrà presto o tardi consentire ai fans di fare ciò che vogliono: per questo noi dobbiamo essere là ad aiutare le startup”.