La Apple non può vantare diritti esclusivi sulla i minuscola apposta come prefisso o suffisso al nome di prodotti commerciali. Lo ha stabilito un tribunale australiano, decidendo nel merito di una causa in corso tra la società di Cupertino e un’impresa locale, Wholesale Central, che con il marchio DOPi (iPod al contrario) commercializza una gamma di borse e custodie destinate ad alloggiare prodotti come gli iMac, gli iPod e gli iPhone. L’impresa capeggiata da Steve Jobs (che ha tra i suoi punti di forza anche la piattaforma digitale iTunes, e si prepara a lanciare sul mercato un "tablet" denominato iPad), ha fatto della i minuscola un brand distintivo della sua produzione, cercando di mettersi al riparo da tentativi di imitazione e ottenendo l’introduzione della dicitura "made for iPod" per gli accessori del lettore fabbricati da altri produttori autorizzati (sulla cui vendita intasca anche una royalty). I funzionari di Cupertino si sono detti preoccupati della possibilità che i consumatori confondano gli accessori DOPi per prodotti realizzati direttamente dalla Apple. Il giudice australiano ha ribattuto che, nel settore dell’elettronica di consumo, esistevano già sul mercato altri prodotti che utilizzano la i come prefisso, e che conseguentemente nessuno può pretendere di averne il monopolio.