Mentre Vevo si occupa di gestire e diffondere videoclip prodotti e controllati dalle maggiori case discografiche, la consorella YouTube apre una finestra sulla videomusica indipendente e autoprodotta (facendo indirettamente uno sgambetto a MySpace). Con il nuovo servizio Musicians Wanted – per ora disponibile nei soli Stati Uniti – la piattaforma video di Google lancia infatti un canale dedicato agli artisti privi di contratto discografico, garantendogli visibilità, una quota degli introiti pubblicitari generati dalle “views” e massima libertà nella gestione del prodotto (che può essere esportato anche su altri siti e blog). Per entrare in partnership con YouTube, dunque, non è più necessario negoziare direttamente un accordo con la Web company o affidarsi all’intermediazione di una casa discografica. L’upload, tuttavia, non è automatico: la richiesta va inoltrata allo YouTube Partners Program ed è lo stesso staff interno a decidere se il filmato ha le caratteristiche e gli standard di qualità per essere accettato (la musica, ad esempio, non può essere accompagnata da immagini fisse). Una volta ammessi al servizio, gli artisti possono anche decidere di abbinare al video una funzione e-commerce, aggiungendo sulla pagina pulsanti per l’acquisto di brani e album, biglietti per concerti e merchandising. “Che facciate hip-hop, folk, noise-rock, jazz o un genere di vostra invenzione, siamo alla ricerca di qualunque tipo di contenuto videomusicale originale”, spiega sul blog di YouTube il music manager Michele Flannery. A rispondere per primi alla chiamata, manco a dirlo, sono stati gli Ok Go: star di YouTube e guru del marketing virale che recentemente hanno lasciato la EMI proprio perché la casa discografica aveva impedito l’inclusione dei loro video su altri siti e blog musicali.