Nel Regno Unito, il Digital Economy Bill promosso dal governo Brown ha tra i suoi punti chiave la cooperazione tra industria musicale e Internet Service Providers nella lotta alla pirateria digitale e nello sviluppo di alternative legali e appetibili per il pubblico (come, ad esempio, l’offerta di servizi di streaming e download incorporati nei contratti di abbonamento alla banda larga). Intervenendo come relatore al South by Southwest (SXSW) di Austin, il ceo dell’associazione UK Music Feargal Sharkey ha spronato case discografiche, ISP e società tecnologiche statunitensi a seguire l’esempio. “In un’economia di rete e globalizzata come quella odierna”, ha detto nel suo keynote speech l’ex discografico già cantante del gruppo punk-pop Undertones, “le decisioni delle grandi imprese americane impattano e influenzano come non mai quel che accade da noi”. “Dopo un decennio di profonde spaccature”, ha aggiunto, “è sempre più condivisa l’opinione che il futuro della musica e della tecnologia siano strettamente intrecciati. Nel Regno Unito Siamo sul punto di introdurre una nuova legislazione che, con l’appoggio del governo, può trasformare il mercato digitale aprendo una nuova era di collaborazione tra la musica e gli ISP. Come è sempre stato in passato, abbiamo bisogno gli uni degli altri. E mi conforta vedere che negli Stati Uniti cresce la convinzione che il nostro approccio cooperativo è quello giusto. Per conquistare i cuori e le menti degli appassionati di musica non dobbiamo solo pubblicare la miglior musica possibile – questo è un dato di fatto – , dobbiamo anche diffonderla nei modi e sulle piattaforme che il consumatore desidera”.