Si avvicina la data fatidica della cerimonia di consegna dei Grammy americani, in programma il 25 febbraio al Radio City Music Hall di New York, e come ogni anno il settimanale specializzato Billboard gioca a scommettere sui nomi dei vincitori delle preziose statuette.<br> Ad incaricarsi del rischioso compito è ancora una volta la "columnist" Melinda Newman, a cui fiuto, esperienza e fonti molto vicine alla giuria dei votanti consentono solitamente di azzeccare gran parte delle previsioni. <br> Vediamo le sue scelte principali. Nella categoria album dell'anno, la Newman scommette ad occhi chiusi su Dylan e sul suo "Time out of mind". "Sono disposta a mangiarmi il cappello se non dovesse vincere", scrive senza mezzi termini, riflettendo sul fatto che il disco è il migliore realizzato da Dylan da molti anni a questa parte, che le recensioni sono state tutte entusiasticamente positive e che certo sulla decisione dei membri della giuria giocherà anche il ricordo della grave malattia che lo scorso anno ha portato il leggendario folk singer a pochi passi dalla morte.<br> Canzone dell'anno. Anche qui la Newman non ha dubbi: "How do I live" di Dianne Warren, un grande successo pop e country nelle due differenti versioni di LeAnn Rimes e Trisha Yearwood. E, aggiunge la giornalista di "Billboard", si tratta di una ballata con tutti i crismi della classicità, un genere amatissimo dai giurati dei Grammy. <br> Migliore performance vocale pop: la Newman dà poco credito ad Elton John e punta su Babyface. Migliore album pop: La favorita è Paula Cole ("This fire"), con un'attaccatura di vantaggio su un'altra interprete femminile, Sarah McLachlan. Poche chances per Jamiroquai e per i "senatori" James Taylor e Fleetwood Mac.<br> Miglior album rock: qui la Newman va sul tradizionale, preannunciando la vittoria di "Pop" degli U2. Miglior album r&b: dovrebbe toccare ancora a Babyface (per il suo disco solista "The day"), ma anche Erykah Badu sembra avere qualche carta da giocare.<br> Rivelazione dell'anno: La Newman punta di nuovo sulla Cole, forte di sette nomination. Disco dell'anno: "Uno sparo nel buio", ammette la giornalista americana. Che tuttavia azzarda il nome di Shawn Colvin per il singolo "Sunny came home".<br> Tra qualche giorno le conferme e le smentite.