Le dimissioni di Chris Blackwell dalla Island (l’etichetta che lui stesso aveva fondato nel 1959, portando a un successo di dimensioni planetarie artisti come Bob Marley e gli U2) hanno aperto, com’era prevedibile, un periodo di incertezza in seno all’etichetta del gruppo PolyGram.<br> Il candidato che il presidente della PolyGram Alain Levy e lo stesso Blackwell avevano designato alla carica di presidente del gruppo musicale-cinematografico, Davitt Sigerson, non è ancora stato nominato, tanto che secondo alcune fonti la rottura dei rapporti fra i due manager rischierebbe a questo punto di rimettere tutto in discussione. Dopo che anche il vicepresidente della Island Larry Mestel ha seguito le sorti di Blackwell, la gestione dell’etichetta è stata affidata ad interim a un team composto dal presidente della divisione black music Hiriam Hicks, all’altro vicepresidente esecutivo Hooman Majd e al vicepresidente e general manager Pat Monaco.<br> Fonti interne all’azienda, intanto, hanno smentito la voce secondo cui la liquidazione di Blackwell sarebbe costata alla PolyGram la bella cifra di 20 milioni di dollari (circa 33 miliardi e mezzo di lire).