Michael Greene, capo dell’organizzazione che assegna i cosiddetti "Oscar della musica", è ai ferri corti con la Warner. Secondo il "Los Angeles Times" il colosso discografico ha ricevuto un avvertimento dalla Grammy Organization: in sostanza, di «aspettarsi conseguenze a breve e lungo termine» in seguito al rifiuto di concedere canzoni targate Warner per una compilation a sfondo benefico. Il rifiuto nasce da qualche sospetto sull’utilizzo dei fondi raccolti con il Cd, e sulla persona stessa di Greene, secondo il "Times" il dipendente di organizzazioni non-profit più ricco d’America, con un reddito di 1,3 milioni di dollari l’anno (più di due miliardi di lire). Certo che se i premi musicali fruttano così tanto, non cè da meravigliarsi che ce ne siano così tanti.