Riceviamo e pubblichiamo un comunicato in cui la FIMI, associazione di categoria che rappresenta oltre 90 aziende discografiche italiane, «contesta con forza i contenuti del nuovo regolamento del Festival di Sanremo che sempre di più riduce gli spazi musicali, soprattutto nell’area strategica delle nuove proposte».<br> Così prosegue il comunicato:<br> «Limitando il numero dei giovani in gara, vero serbatoio per le realtà emergenti italiane, sui quali l’industria investe pesantemente, di fatto si colpisce al cuore il futuro della musica italiana con particolare riferimento anche aziende indipendenti che operano nel settore».<br> «In definitiva non avevamo chiesto la luna» dice Enzo Mazza, direttore di FIMI «ma soltanto alcuni artisti in più nella categoria “Giovani” rispetto a quanto proposto da RAI, al fine di garantire al Festival quell’impronta di evento musicale e di lancio di nuovi talenti che da sempre lo accompagna, ma le logiche di audience, che poi altro non sono che logiche di incassi pubblicitari, da contestare in una rete pubblica, hanno spinto RAI a non accogliere tale suggerimento appellandosi, in tipico stile burocratico, ad un regolamento già finalizzato.<br> E’ più che evidente come l’evento di Sanremo non sia più solo un festival musicale ma si vada sempre più trasformando in un mero contenitore di ospiti della più varia umanità che sottraggono spazio alla musica. Questo senza contare anche gli aspetti qualitativi che accompagnano l’esibizione degli artisti, quali la ripresa video e la resa qualitativa del sonoro che oggi RAI deve adeguare agli standard internazionali come da tempo l’industria si ostina a richiedere quale elemento essenziale nella promozione del disco. Ci auguriamo che le due casalinghe o gli astronauti che dovessero occupare il posto dei giovani cantanti esclusi garantiscano il successo dell’evento come nei piani della Rai».<br> FIMI, in una lettera inviata al Direttore Generale della RAI Pierluigi Celli, chiede l’apertura di un tavolo unico che veda coinvolti RAI, Comune di Sanremo e industria discografica al fine di rivedere l’attuale regolamento.