Un tribunale svedese ha respinto le accuse mosse dall’IFPI contro Tommy Olsson, diciassettenne svedese accusato di avere infranto i diritti sul copyright. Secondo il giudice incaricato di dirimere il caso, Olsson - che aveva costruito un sito che forniva "deep linking" a 300 file residenti su server americani e che quindi veniva accusato di istigazione alla pirateria musicale poiché i brani non erano autorizzati per quell’utilizzo sul web - non avrebbe commesso reato poiché i file non erano stati copiati sul suo sito (e, quindi, da lui direttamente forniti). IFPI ha a disposizione due settimane per ricorrere in appello e probabilmente lo farà, poiché sono diverse le cause simili pendenti in tutta Europa. <br> Il "deep linking" è una pratica per cui, anziché puntare generalmente ad un sito (all’interno del quale sono disponibili "n" pagine e contenuti), si punta direttamente ad un suo file interno, in questo caso un file audio.