Negli Stati Uniti si stanno allargando le indagini sulla diffusa pratica delle case discografiche di corrompere i programmatori radiofonici (“payola”). L’etichetta nell’occhio del ciclone è la Fonovisa, la maggior casa discografica indipendente specializzata in musica latina: ha accumulato multe per quasi un milione di dollari (poco meno di un miliardo e ottocento milioni di lire). Ora l’attenzione si è spostata sui direttori delle radio, che accettavano somme in denaro per trasmettere con maggiore frequenza le canzoni edite dalla Fonovisa, la cui più grande star, Enrique Iglesias, ha recentemente firmato un contratto con la Universal Music. Il responsabile delle attività promozionali della Fonovisa, Jesus Gilbert Moreno, ha ammesso di aver erogato alle radio più di un milione di dollari nel 1997 per far suonare più spesso i dischi della sua casa discografica; si è dichiarato colpevole di reati legati a tali "bustarelle" anche il presidente dell’etichetta, Guillermo Santiso. Secondo il "Los Angeles Times" ci sono altre case discografiche coinvolte, a quanto risulterebbe dall’analisi delle "scalette" di programmi diffusi in parecchie radio americane - più di 80 delle quali specializzate in musica latina. Le leggi federali americane proibiscono alle case discografiche di pagare per ottenere la trasmissione della loro musica all’insaputa degli ascoltatori.<br> Ecco una legge da importare…