A Napoli è stata individuata nei giorni scorsi un’organizzazione dedita alla falsificazione, alla ricettazione e alla vendita di materiale fonografico che faceva capo a tale Alessandro Cesarini. Oltre a sequestrare materiale e apparecchiature in quantità ingente, gli investigatori hanno accertato che Cesarini è stato un vero e proprio imprenditore del settore della contraffazione: la sua attività non aveva sede in scantinati e appartamenti, ma in stabilimenti nei quali erano utilizzati, come manodopera, anche minorenni e extracomunitari (i quali assemblavano e imballavano materiale contraffatto prodotto all’estero: pare anche che i pagamenti ai produttori siano spesso avvenuti con banconote false!). Tale materiale veniva poi distribuito con il marchio “Quadrifoglio”. Cesarini - soprannominato nell’ambiente “l’imperatore” per la potenza e il ruolo assunti nel settore della pirateria discografica: sarebbe accertato che era in grado di “comperare” protezione corrompendo finanzieri e poliziotti - aveva diversificato le proprie attività illecite, e trattava musicassette, compact disc, videocassette e videogiochi.<br> Ma la notizia più curiosa riguarda il fatto che Cesarini reinvestiva i proventi della propria attività illegale nel settore dell’industria discografica legale: «sfruttando l'enorme liquidità derivante dall'attività illegale ha acquisito, negli ultimi anni, le quote di alcune importanti società operanti nel settore discografico a Napoli, quali la Duplimagic, la Mea Sound, la Megaride Sound. Alcune di queste società sono state acquistate a vil prezzo proprio perché messe in difficoltà dall'attività illegale del Cesarini e degli altri contraffattori! L'Imperatore è così riuscito a inserirsi in posizione apicale anche nel mercato legale discografico, perlomeno napoletano, reggendo le fila di numerose aziende operanti nel settore, in particolare nella produzione e commercializzazione delle opere dei neomelodici napoletani».<br> Secondo i calcoli degli investigatori, l’attività illegale facente capo al Cesarini fruttava circa mezzo miliardo al mese. L’Imperatore è stato arrestato nella sua abitazione: una villa di quindici stanze più servizi, con piscina e - poteva mancare? - “sala della musica”.