Il boss della Arista Clive Davis non accetta il pensionamento anticipato offertogli dalla BMG (vedi News). E le star della etichetta da lui fondata 25 anni fa sono dalla sua parte. Whitney Houston, la cui carriera deve molto al vecchio "tycoon", avrebbe inserito nel proprio contratto una clausola che le consente, se lo desidera, di lasciare la casa discografica se Davis dovesse lasciare la Arista. La cantante ha dichiarato: «Mi fa molto male vedere il signor Davis trattato senza alcun rispetto. Merita riconoscenza e rispetto da parte di tutti, compresa la BMG. Se il problema è l’età, bisognerebbe giudicare da quanto uno è giovane dentro: in questo, Davis è più giovane anche di me». Anche Barry Manilow ha detto la sua: «Sento parlare di azioni che sarebbero cattive e prive di rispetto. Non ha senso mettere alla porta un talento come quello di Clive. Con i successi che ha avuto e sta continuando ad avere, la maggior parte delle case discografiche sarebbe più che felice di averlo in casa invece che congedarlo con la scusa dell’età», ha concluso il cantante. <br> La BMG si è difesa spiegando che Davis, cui si vorrebbe far subentrare Antonio "L.A." Reid della LaFace Records, specializzata in black music, non aveva indicato un successore. Velatamente, i vertici della multinazionale tedesca hanno fatto capire che il "cesarismo" del 66enne Davis va contro le esigenze manageriali del gruppo. Viceversa, il clan di Davis sostiene che questi aveva pensato a Richard Griffiths, capo della divisione europea della BMG. Ma al presidente della BMG, Strauss Zelnick, il candidato non sarebbe piaciuto, per la stessa indole indipendente tipica di Davis.