Live Nation, il colosso dell'intrattenimento musicale dal vivo, negli Stati Uniti inaugurerà nelle prossime ore una campagna promozionale che taglierà i costi aggiuntivi (come diritti di prevendita e commissioni addizionali) sui biglietti per gli spettacoli in programma in giugno: l'operazione riguarderà oltre 700 spettacoli di oltre 110 artisti, tra i quali Dave Matthews Band, Jonas Brothers, Jimmy Buffett, Kiss, Kings Of Leon, il festival Ozzfest, Phish, Rush, Tim McGraw e Tom Petty & The Heartbreakers. Il "No Service Fee June" segue, a distanza di quasi un anno, il "No Service Fee Wednesdays", che nel corso della passata stagione - in dieci settimane di attività - aveva causato un incremento nella vendita di tagliandi di ben 800.000 unità, contribuendo a limitare sensibilmente il numero di biglietti invenduti. "Partiamo dal presupposto che circa il 40% dei biglietti emessi per il totale di spettacoli che organizziamo rimangano invenduti", ha dichiarato Jason Garner, direttore generale di Live Nation: "E' una sfida con noi stessi: come fare a riempire i locali e le arene che ospitano i live, per giustificare agli occhi degli artisti dei quali curiamo gli interessi il nostro impegno nell'organizzare loro concerti che possano metterli in contatto coi fan? Semplice: vendendo più biglietti di chiunque altro". Secondo le stime di Live Nation, al consumatore questa iniziativa permetterà di risparmiare una media di 12/13 dollari a tagliando, pari a circa il 22/25% del costo totale dello stesso. Stando a quanto dichiarato da Garner, l'onore di questo sconto verrà equamente distribuito tra promoter, agenzie e locali: "Se dovesse funzionare, però, ci guadagneranno tutti: noi, le agenzie, i locali e - non ultimi - i fan. Perché il vero obbiettivo di questa iniziativa è non lasciare nemmeno un buco nelle platee. Certo, immagino che le critiche non mancheranno, ma scommetto che nemmeno un fan si ritroverà a pensare: 'Accidenti, come avrei voluto pagare di più sui biglietti che ho comprato nel mese di giugno'". In Italia, come testimoniò Rockol un anno fa circa, un dibattito simile interessò anche gli operatori del settore locale. Gli Eagles, lo scorso marzo, fecero sapere di adottare la strategia del "dynamic pricing" - sistema simile a quello utilizzato dalle compagnie aeree per fissare il prezzo dei biglietti a seconda dei periodi e della disponibilità di posti - per cercare di incentivare le vendite di tagliandi. Vendite che, nonostante la recessione globale, che negli USA ha colpito duramente, ha visto - nel 2009 - un incremento stimato da Billboard in circa il 7,5%.