Mentre prosegue (sui media, e nelle aule di tribunale) lo scontro con i network radiofonici, i rapporti tra le case discografiche e il maggior gruppo televisivo privato nazionale restano improntati all’armonia e alla massima collaborazione. SCF ha infatti appena rinnovato l’accordo che impegna Mediaset a versare alle etichette consorziate e associate il 3,50% dei suoi ricavi lordi, calcolati in base all’effettivo utilizzo di musica nei palinsesti delle sue reti televisive; il gruppo di Cologno Monzese, commenta il presidente del Consorzio Saverio Lupica, “ancora una volta si conferma un partner consolidato, attento e sensibile ai temi della tutela dei diritti di proprietà intellettuale. L’accordo riveste, infatti, una rilevanza significativa anche sotto il profilo socio-culturale. Rinnova, infatti, un’alleanza sempre più strategica in un momento in cui le industrie creative - e tra queste anche quella dell’intrattenimento - sono soggette ad un vero e proprio ‘mutamento climatico’ alimentato da una cultura che promuove, purtroppo soprattutto nei giovani, valori e comportamenti non rispettosi della legalità”. La cooperazione tra Mediaset e SCF, che tutela i diritti della maggioranza dei discografici relativamente al pubblico utilizzo della musica registrata, è di lunga data: il primo accordo sul diritto connesso risale al marzo del 2001, a meno di un anno dalla entrata in funzione dell’agenzia di collecting. Lo stesso Lupica, prima di entrare in SCF nel 2002 con l’incarico di direttore generale, aveva lavorato per diciassette anni nel gruppo di Cologno come responsabile dell’Area Musica e dell’Ufficio Diritti d’Autore.