Il sorpasso dei supporti musicali digitali su quelli fisici, a livello mondiale, si verificherà già nel corso dell’anno prossimo: così almeno sostiene il “Global Entertainment and Media Outlook for 2010-2014” redatto da PricewaterhouseCoopers, che da qui a cinque anni prevede una crescita dei servizi di streaming e di download (e dei relativi introiti pubblicitari e/o canoni di abbonamento) a 17 miliardi di dollari (contro gli 8,1 miliardi del 2009), grazie all’effetto delle nuove leggi antipirateria e al consolidamento della domanda. Allo stallo dei mercati leader, Stati Uniti e Giappone, corrisponderà secondo PwC un incremento nei Paesi emergenti come Cina e Brasile; contemporaneamente il valore del mercato tradizionale (rappresentato dai Cd) calerà a 10,9 miliardi di dollari, il 65 % in meno di quanto era nel 2005. Le proiezioni di PwC per il 2014 attribuiscono dunque al mercato della musica registrata un valore complessivo di 27,9 miliardi di dollari: poco più del suo giro d’affari attuale, pari a 26,4 miliardi (i fatturati ricominceranno a crescere, modestamente, a partire dal 2013) e nemmeno un terzo del fatturato futuro sviluppato dai videogiochi, stimato in 84 miliardi. I motivi del successo del gaming, secondo il responsabile entertainment & media di PwC Marcel Fenez, sono da ricercarsi in una “combinazione di tecnologia, disponibilità, nuovi tipi di prodotti e il fatto che i giochi stessi fanno da battistrada in termini di micropagamenti”.