L’editore di “Kookaburra sits in the old gum tree”, composta negli anni ‘30 dall’insegnante di musica australiana Marion Sinclair e da allora diventata un classico nei raduni locali di scout e “coccinelle”, aveva accolto con soddisfazione, qualche settimana fa, la decisione di un giudice che riconosceva il plagio di una porzione del brano da parte degli autori di “Down under”, portata al successo negli anni ’80 dai Men at Work. Ma ora sono questi ultimi, Colin Hay e Ron Strykert, e la EMI che ne amministra le edizioni, a sorridere: lo stesso tribunale ha stabilito che alla società Larrikin Music, titolare del copyright sulla popolare canzone folk per bambini, venga riconosciuto il diritto a incassare appena il 5 % delle royalty, con effetto retroattivo a partire al 2002. Si tratta di somme considerevoli (nell’ordine delle centinaia di migliaia di dollari) ma comunque di poca cosa rispetto alle pretese della stessa Larrikin, che reclamava per sé una quota di introiti compresa tra il 40 e il 60 %: richiesta che il giudice federale Peter Jacobsen ha tuttavia respinto giudicandola “eccessiva, esagerata e irrealistica”. Sulla questione non è comunque detta l’ultima parola, dal momento che restano pendenti due distinti appelli. “Down under” è tuttora un brano popolarissimo in Australia, assurto quasi al rango di inno nazionale non ufficiale in occasione di manifestazioni sportive e di altri eventi pubblici.