La Recording Industry Association of America (RIAA) ha chiesto al tribunale di “congelare” i beni di LimeWire e il patrimonio personale del suo fondatore Mark Gorton, accusato di promuovere con la sua attività il file sharing non autorizzato in violazione dei copyright delle case discografiche. Secondo il sito CNET, già da cinque anni a questa parte Gorton ha iniziato a trasferire le sue risorse in un fondo controllato dalla famiglia, in modo da mettersi al riparo da richieste di risarcimento danni e da eventuali sentenze negative del tribunale. In caso di condanna, Gorton potrebbe essere costretto a versare alle major fino a un miliardo di dollari; si calcola che il suo sito abbia incassato finora oltre 20 milioni di dollari in pubblicità. La causa della RIAA contro LimeWire (che recentemente ha avanzato alle major un’offerta di collaborazione in vista del lancio di un servizio di download legale) è iniziata nell’agosto del 2006: secondo alcune stime, il 93 % del traffico che transita sulla piattaforma è costituito da file non autorizzati e piratati.