Effetto double face: l’introduzione del “prezzo variabile” sui digital download (voluto dalle case discografiche, e a lungo osteggiato da Steve Jobs) assicura alle etichette un margine più elevato su alcuni file scaricati a pagamento ma sembra anche produrre un effetto deprimente sui consumi, dal momento che non tutti gli appassionati sono disposti a pagare 1,29 dollari (invece dei consueti 99 centesimi) per entrare in possesso delle canzoni di maggior successo. Le statistiche elaborate da Nielsen SoundScan per il mercato statunitense relativamente al primo semestre del 2010 indicano infatti una riduzione dello 0,2 % nei download di singoli brani. Al contrario, si registra una crescita del 12,7 % nella quantità di album completi scaricati legalmente dai negozi digitali, saliti a 42,2 milioni di unità dal gennaio al giugno 2010.