Allettati dai servizi e dalle agevolazioni offerte dalla Regione, Vasco Rossi e Gianna Nannini, i Pooh e Daniele Silvestri, Anna Oxa ed Emma lanceranno i loro prossimi tour dalla Puglia: decisa a diventare, per volontà del presidente Nichi Vendola e dell’assessore (esterno) a Mediterraneo, Cultura e Turismo Silvia Godelli, un polo nazionale (e non solo) di attrazione per l’industria culturale e dello spettacolo, oltre che un volano per la creatività artistica locale. Un po’ come la Catalogna spagnola, dove da anni opera con profitto un’agenzia per lo sviluppo culturale che si occupa di cinema, musica, teatro, danza e attività circensi. Il denaro necessario a finanziare l’ambizioso progetto è messo a disposizione dal FESR, il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale che la Comunità Europea eroga a favore delle aree economicamente meno sviluppate con l’obiettivo di correggere gli squilibri territoriali esistenti nell’ambito dell’Unione (ne usufruiscono il Mezzogiorno italiano, ma anche Paesi come Grecia e, appunto, Spagna). “Circa 24 milioni di euro, stanziati per l’arco temporale compreso tra il 2007 e il 2013: una parte infinitesimale del denaro elargito sotto forma di aiuti dagli organi comunitari”, spiega a Rockol Antonio Princigalli, imprenditore musicale già produttore dei Radio Dervish che coordina i progetti musicali inclusi nel programma Puglia Sounds. “La finalità è di colmare il gap con le aree più sviluppate, in termini di opportunità e di potenzialità economiche e culturali”. I fondi sono gestiti dai due soggetti incaricati dell’attuazione del programma, la fondazione Apulia Film Commission per il cinema e l’audiovisivo, e il Teatro Pubblico Pugliese (consorzio tra amministrazioni pubbliche di cui la Regione è il maggior ‘azionista’) per lo spettacolo dal vivo, la musica, il teatro e la danza. Ai gruppi, cantanti e promoter che optano per la Puglia, il consorzio offre ospitalità, teatri, palazzetti e luoghi di pregio storico e architettonico per l’allestimento e la prova di spettacoli nonché, se richiesti, service audio luci e personale tecnico qualificato: tutto gratis, e con evidenti ricadute benefiche per il territorio in termini di flussi turistici, offerta culturale, livelli occupazionali e formazione professionale. “Esiste un bando pubblico, consultabile sul sito di Puglia Sounds, attraverso il quale qualunque artista, o qualunque impresa di qualunque parte del mondo può usufruire gratuitamente dei nostri servizi per un periodo massimo di 15 giorni”, spiega Princigalli; “l’unica contropartita richiesta è l’impegno di allestire in Puglia la prima data del tour o dello spettacolo. Col nuovo bando che pubblichiamo a settembre si aggiungeranno molti altri artisti: sicuramente Caparezza, che sta per uscire con un nuovo disco”. In alcuni casi, la Regione è direttamente coinvolta nella produzione: “In collaborazione con il Barbican di Londra e con la Fondazione che gestisce l’Auditorium Parco della Musica di Roma abbiamo firmato un protocollo di intesa per l’allestimento dello spettacolo ‘Way to blue’, un tributo a Nick Drake coordinato dal produttore Joe Boyd che ad ottobre vedrà la partecipazione di artisti inglesi e italiani. E abbiamo anche finanziato la produzione del nuovo spettacolo di Pino Minafra con la Banda di Ruvo di Puglia, che fa seguito al disco registrato a Parigi St Denis per la Enja”. Un’altra linea d’intervento del nuovo “sistema musica” riguarda il sostegno e la promozione internazionale di produzioni musicali originate nella Regione. “Non solo di gruppi e artisti che risiedono in Puglia”, precisa Princigalli. “Beneficiano del sostegno tutti i soggetti produttivi che hanno aperto una partita Iva nella Regione. Se una società che ha sede legale in Puglia ha artisti di altre nazioni, per esempio, anche questi godono del supporto dei tour all’estero: 12.500 euro più Iva per ogni Paese visitato, a copertura delle spese di trasferta e di alloggio, di trasporto di scenografie e attrezzature, eventualmente anche di affitto di sale o locali. Per l’allocazione delle somme stabiliamo una graduatoria, assegnando a ogni progetto un punteggio in funzione della sua validità e affidabilità. In questa ottica abbiamo deciso di finanziare il tour che i Sud Sound System terranno in Australia il prossimo mese di dicembre”. Non è tutto, perché a livello regionale è stata creata una rete che collega 35 enti pubblici incaricati della gestione di un circuito di teatri e palazzetti durante la stagione autunnale e invernale dei concerti al chiuso. “E’ una soluzione già sperimentata con successo per i teatri di prosa, ma che per la musica non esisteva. Puglia Sounds garantisce la copertura del 40 % del cachet, il resto viene finanziato dallo sbigliettamento e, se necessario, dai contributi degli enti locali”. L’intero sistema avrà in futuro come quartier generale e centro operativo “una Casa delle Musiche” con sede a Bari: “Esiste già un equivalente per il cinema, nel contesto della Fiera del Levante”, dice Princigalli. “Da lì verranno coordinate tutte le azioni sul territorio: in cantiere c’è l’allestimento di un teatro da 500 posti e di uno spazio di diverse migliaia di metri quadri che metteremo a disposizione ad uso ufficio, e a costi molto ridotti, di imprese, festival e associazioni. Un po’ come succede in altre città europee, da Hannover a Francoforte. L’obiettivo è di trasformare la Fiera in una città dell’industria culturale, e la Puglia in un distretto industriale di produzione culturale. E’ la prima volta in Italia, che io sappia, che un programma regionale si propone di promuovere la cultura non solo in quanto bene primario per il benessere della collettività e il progresso sociale, ma anche come motore dello sviluppo economico: coerentemente con la natura del FESR, che è finalizzato a cambiamenti strutturali e strategici sul territorio”. A chi (dall’opposizione) critica la presunta gestione “allegra” dei fondi, Princigalli replica indirettamente che “fino a cinque anni fa la situazione della cultura regionale era disastrosa. Oggi c’è una programmazione logica e coerente, con regole trasparenti”. E i costi per la collettività? “Pari a zero. Altre Regioni spendono migliaia di euro per farsi promozione con cartelloni pubblicitari e testimonial famosi, noi i soldi preferiamo usarli così”.