Torna in azione KaZaA, ma stavolta l’industria discografica è preavvertita e può dormire sonni tranquilli. Sistemate anni orsono le vertenze giudiziarie con le major e con gli editori musicali, la ex piattaforma “pirata” di peer-to-peer ideata da Niklas Zennstrom e Janus Friis (oggi promotori del servizio di streaming Rdio) si è trasformata in un servizio pienamente legale e a pagamento: 15 dollari al mese per ascoltare in streaming illimitato un catalogo di oltre 1,6 milioni di brani musicali (meno di quanto offerto dai principali concorrenti, comunque) o per scaricare canzoni sul computer di casa (con un doppio limite, però: i brani spariscono dalla memoria alla scadenza dell’abbonamento, e per riprodurli è necessario scaricare un plug-in per Windows Media Player). Il nuovo KaZaA è stato appena lanciato nei soli Stati Uniti, con un periodo di test che concede agli utenti sette giorni di prova gratuita. Ma anche se i comunicati ufficiali parlano di servizio “cloud based” (secondo il concetto imperante di accesso “in ogni luogo e in qualunque momento”), non è ancora disponibile l’opzione per la fruizione in modalità mobile attraverso lo smartphone. In cambio gli utenti hanno a disposizione i testi di un milione circa di canzoni, una funzione “explore” per la scoperta di nuova musica e l’opportunità di integrare l’utilizzo della piattaforma con quello dei social network attraverso la condivisione di playlist, profili e liste di artisti favoriti.