Le nominations dei Grammy Awards sono state accolte con più champagne di quello versato a capodanno in due case discografiche: la BMG e la Verve. Il gruppo tedesco, ultimamente in difficoltà per la crisi di "successione" riguardante Clive Davis della Arista, conta 11 nominations nelle 20 relative alle categorie principali: disco dell’anno, canzone dell’anno e miglior nuovo artista. E aldilà del successo di Santana e Backstreet Boys, il gruppo BMG può contare, tra Arista, Jive Records, La Face e RCA, su 84 nominations; nel computo generale, tuttavia, le più potenti Universal e Sony si riappropriano dei primi due posti, con 125 per la prima e 90 per la seconda. La Warner, che non è in ottimi rapporti con l’organizzazione dei Grammys e il suo boss, Michael Greene (vedi anche nelle News di Rockol) conta 72 nominations; la EMI ne ha ottenute 38. Di un certo rilievo tra le varie etichette la performance della Verve, che oltre alla consueta presenza nelle categorie jazz, vede il disco di Diana Krall "When I look in your eyes" tra i candidati al Grammy come album dell’anno; la Verve ha ottenuto in totale 10 nominations.