Non sembra volersi arrestare il trend negativo che da diversi anni - ma negli ultimi due in particolare - sta caratterizzando l'andamento del mercato musicale statunitense, il primo - per consistenza e vastità - a livello mondiale: se nella settimana del 30 marzo scorso le vendite di album avevano fatto registrare il punto più basso di sempre, arrestandosi a 4,98 milioni di unità smerciate in sette giorni, risale a due settimane fa il nuovo record negativo. Tra l'8 e il 14 agosto scorsi, infatti, dai negozi a stelle e strisce sono usciti solo 4.95 milioni di dischi, il quantitativo più basso da quando Nielsen Soundscan effettua i rilevamenti. Il dato è stato registrato nonostante l'ottima performance, nelle chart, di "Recovery" di Eminem, già doppio disco di platino, ancora in vetta alle classifiche, che nel periodo preso in esame ha mosso 133.000 unità: tuttavia, è impossibile non notare come "The suburbs" degli Arcade Fire, che nella sua seconda settimana di permanenza in classifica ha raggiunto il picco guadagnando il secondo posto nella graduatoria dei dischi più venduti, sia crollato nel giro di sette giorni da 156,000 a 52,000 copie smerciate. E anche un potenziale blockbuster come la colonna sonora di "Camp rock 2" ha dovuto accontentarsi di un terzo posto raggiunto con "solo" 41.000 copie vendute.